#071 legami.

c'è tutto un mondo sfocato e sospeso,
pronto a perdersi nel mare.
e c'è una fune che tiene.
che non permette derive.
c'è questa barca che vuole acqua
che spinge verso il mare, per gravità.
e c'è questa fune metallica segnata dalle ruggini del tempo.
segnata, però tiene.
vedo tutto questo e vedo la fune, ne metto a fuoco i fili avvolti.
quello che non vedo bene è il punto esatto a cui è fissata.
quello che non vedo bene è ciò che alla fine resiste.
e c'è più salvezza in questo che in tutte le promesse.
c'è quel che sei, non altro.


#70 upsidedown

sopra
il cielo
gli alberi
la danza
la prima volta
le prime volte tutte
certa musica
gli amici quelli nuovi
le svolte
gli angeli sopra berlino
la misura dell'amore
l'attimo prossimo
il diaframma
la promessa
la sostanza.
un treno preso in corsa
le sere di inizio estate
il profumo dei tigli
mongolfiere ed aquiloni
le nuvole bianche come fossero di panna


sotto
un fiume sotterraneo 
le radici
i tamburi 
il ricordo 
tutti i ricordi 
certe carte da parati 
gli amici d'infanzia 
le conferme 
i demoni 
l'abbandono 
la chiusura di un istante 
l'otturatore
il rimpianto

#069 il più incredibile post del millennio.

fu scritto ad Amsterdam nell'inverno del '44: occupazione tedesca, carestia e gelo.
visse di espedienti, ebbe molti amori e i suoi versi furono coronamento di molti altri, legittimi o clandestini che fossero.
tracce di lui si trovano ancora su numerose epigrafi dell'epoca, anche se nessuno ne saprebbe ricostruire il testo esatto.
morì a poco più di trent'anni accoltellato in una rissa fuori da un bar a causa di un apostrofo rosa rubato ad una poesia altrui, la pupa di un boss, dicono.
c'è ancora qualcuno in vita a ricordarne la grandezza, ma non cosa dicesse.


c'è poi chi dice che non è mai morto, e che organizza tornei di tresette con jim, elvis e jaco in una bettola vicino casa di giardi. ma non so se crederci, a me lo ha detto kurt l'altro sabato,  ma era decisamente strafatto.