#83 - supernova


Le due velocità a cui viaggio a volte si sfasano.
diventano così diverse da non lasciarmi possibilità di recupero o di attesa.
e così capita di dover restare fermo un giro, giusto il tempo di consentire a tutti i miei pensieri di raggiungermi, di riconnettersi, ritrovare un assetto decente per continuare il viaggio.
un viaggio in cui le assenze sono importanti almeno quanto le presenze, anzi..

Assenze, come se qui potesse esistere altro.

presenza + distanza = assenza

è così? è sempre così? alla lunga, forse.
una delle regole dell'altrove.
con qualche rara eccezione, rarissima.
e qui tutto è distanza. distanza cercata, distanza ritrovata, distanza sperimentata, dilatata, aggiustata, bruciata o semplicemente non bastata.

Ci sono storie da non raccontare, ci sono storie che sono rimaste così a lungo in un cassetto che in quel cassetto hanno dato vita ad interi universi paralleli, miliardi di anni condensati in pochi esatti ricordi, qualche intima sconfitta ed una supernova di dolore esplosa senza un solo suono dentro lo spazio piccolo del cuore.
posti segreti.
racconti mai scritti.
lacrime mai versate.
specchi appannati nei vapori dell'oblio.

di questo si vive
e di tant' altro ancora
che inseguiamo come i cani
respirando dal naso
per finire invece
ancora sorridenti
ancora abbaianti
di un dolore a caso.
[I. Fossati - Discanto]





#82 - texture.



Un risveglio ogni tanti risvegli è così.
Parte con un po' di buone sensazioni lasciate dalla serata passata in solitudine a guardare musica suonata: vera, bagnata come una scopata e leggera come il perfetto amore.
Parte con il tramonto dell'ombra della notte, la luce sottile che filtra, e succede qualcosa.
subito credi che sia semplicemente un pensiero passante, da avanti a dietro, e non ti rendi conto di come passa via filato e schiva tutti quelli ancora fermi e va a conficcarsi dritto dritto nella parete dell'osso occipitale e lascia un segno e una scia.
Poi ne passa un altro, veloce, agile, preciso, segue una traiettoria poco distante e come l'altro si pianta alla base del cranio: altro segno, altra scia.
Come gocce di pioggia all'inizio del temporale, prima poche e sparute, poi sempre di più, a crescere,
e ciascun pensiero è speciale, è autonomo e si porta in pancia il suo carico di emozioni e i suoi equilibri e trova un percorso nuovo mai fatto prima dentro la tua testa.
Alcuni poi trasportano anche un nome proprio, una persona, una lettera, un'iniziale, la promessa di un racconto da scoprire.
La persistenza delle scie diventa trama in attesa di ordito, e l'ordito verrà con il giorno, quando le cose che ti accadranno fuori accadranno anche dentro, legandosi ai pensieri, avvolgendosi ad essi come volute di fumo e vapori più o meno densi, più o meno caldi, più o meno freddi: percorsi.
Quello che ne esce è un tessuto fitto fitto di colori e sfumature dentro il quale avvolgere il tuo presente e preservare il futuro, un posto buono per il presente e per il sentire da uomo e il sentire da lupo che ti porti dentro.

ok, giorno, oggi sono pronto, puoi entrare. 



#81 - c'é vento.


sono mesi ormai che questo vento non smette mai di soffiare.
questo vento che sposta le ombre dalle cose,
che sposta il significato dalle parole,
che sposta le attese dalle promesse,
che sposta il fieno dalla terra,
che brucia le foglie e strema le radici.

sono mesi, ormai, che questo vento è lì quando ti svegli
come è lì quando dormi.
e anche quando provi a sdraiarti nell'erba e guardi il cielo a testa in giù,
hai gli occhi stanchi,
hai sete,
hai la povere delle cose fin dentro le cose.
e se ti richiudi anche solo per un attimo il silenzio è assordante.
non ci resisti.

il mondo è fuori fuoco.
disegni distanze sul telo di fondo,
intagli prospettive col bisturi,
ti inventi porte girevoli da cui non esci mai
e con cartelli appesi:
"prossima fermata: altrove".
ma solo alla prossima, ancora una, ancora una e poi.

ma non è tutto qui, sai.
non è solo questo.
c'é davvero un posto diverso
c'è davvero un posto tuo.
dove il vento a volte smette, anche.
un posto che non è là fuori.

dammi le mani,
respira forte,
chiudi gli occhi,

e guarda.