#103. l'amore bonsai.


ero in doccia, dopo la palestra, pensavo a un post, anzi lo stavo letteralmente scrivendo dentro la mia testa.
parlava di fisica, lo avrei intitolato F=ma.
ma poi le voragini del pensiero mi hanno portato a riflessioni sull'amicizia uomo/donna e sull'amore.
certe amicizie sono amori bonsai, accuditi e curati fin da piccoli affinché non crescano, affinché non esplodano in fioriture capaci di spostarci vita e futuro.
e l'amore che per molti è oggi casa forse non è altro che una potatura sbagliata al momento più giusto.

puoi metterla come vuoi, ma se la terra è buona l'amore è infestante e quello che ti può salvare è il ph dei quaranta e passa: ma quindi? niente di nuovo sotto il suolo? no, anzi, sei comunque in grado di accudire, di veder crescere, di mettere un seme e di guardarlo esplodere di vita, non crescerà, ma resterà con tutte le sue potenzialità dentro.
aspetto commenti, che io le cose le vedo prima di capirle e le capisco senza riuscire a vederle.
ancora mi sto chiedendo quanto sia poco sarebbe saggio tipo toccare le tette ad un bonsai oppure un bacio labbra a labbra, forse non sarà sarebbe saggio neppure un po', ma è comunque un bonsai e non ne farei tragedie.

e comunque non ho ancora metabolizzato l'esistenza del Megalodonte. 

52 commenti:

  1. Se un'amica ti eccita siamo su un terreno pericolosissimo. In quel caso passerei direttamente alla metabolizzazione del Megalodonte. A meno che ce ne freghi assai dell'amore potato a casa che ci aspetta per cena.

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    1. ma no!
      urge rettifica. non c'è episodio, non c'è nulla, neppure l'intenzione.
      parlavo di affetto e prossimità, ma prima ancora di attenzione per quel che c'è a casa.
      mi stavo solo chiedendo se esiste una zona di penombra in cui un gesto un po' più fisico può esserci senza significare il baratro.
      ma passione quella no, quella non è nelle radici di questi alberi.
      ma vedo che la questione accende.. franco, un'amica che eccita in quel senso non può essere pensata come un'amica, ti pare?

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    2. Infatti mi dibatto nella questione più di quanto tu non immagini.. anzi no, hai immaginato benissimo.. ;)

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    3. ho la sensazione che tutti abbiano un loro personale bonsai, da qualche parte..

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    4. Esatto. Tu il bonsai l'hai in mezzo alle gambe. Di lungo hai solo le orecchie. Somaro.

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  2. Io credo che alcune amicizie siano amori a cui è stato permesso di durare di più.
    È strano però il paragone con i bonsai, che sono molto più delicati e meno longevi dei loro simili a grandezza standard.
    Ricordo gli anni da bambina con le case in cui era immancabile un bonsai sul tavolino del salotto. Oggi, non solo non ce n'è uno salvo, ma non mi capita nemmeno di vederne in giro. Tantovale prendere un amore stella di natale, dura tre settimane, ma ha delle signore tette e fa sempre la sua porca figura.

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    1. un po' troione, come amore, no?
      e chi non la vuole un'amica così? ma che accenda gli altri, e non noi.. allora sì ci si diverte. la condivisione delle sue avventure, tipo.

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  3. i bonsai hanno, per natura, una memoria di ferro, ne sono certa, perché sono piccoli ma longevi, ma non si è mai sentito di un bonsai risentito per un bacio o una carezza, mai, a memoria di megalodonte; poi può cambiare il corso della storia, ma, di questi tempi, la storia cambia per molto meno

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    1. tu hai colto il senso, malgrado avessi scritto male.
      devo pensare che dentro la piccola amanda è già transitato lo stesso dubbio?

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  4. Ho coltivato bonsai per molti anni. poi non ce l'ho fatta più:
    una potatura sbagliata al momento giusto. Forse hai ragione.
    ma toccare le tette o un bacio labbra a labbra è QUELLA potatura sbagliata e, puff, il tuo bonsai non c'è più

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    1. dici? io ogni tanto ho la sensazione che ce l'abbiano raccontata più grande di quella che è.
      esistono il bacio, lo sfioro amicale? oppure ogni cosa che labbra e mani toccano deve per forza essere al centro di un pensiero totalizzante?
      e se fosse tutto molto più semplice?

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  5. il ph post quaranta però cambia se metabolizzi l'esistenza di megalodonti ed altri mostri, eh.

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    1. ci pensi? gli hanno messo un rilevatore e quello è svanito a 1200 metri di profondità in un attimo.. è là sotto che segue dalle profondità le migrazioni delle megattere..
      non ce la faccio proprio a farmene una ragione..

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  6. Attento alle spine, mon ami. E ai sensi di colpa. Ti leggo sai, chetticredi, non mi sfugge nulla.

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    1. no, no, amica mia. non mi espongo a questi rischi, promesso.
      solo, riflettevo.

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    2. "riflettevo"? a roscio dei tombinazzi, palestrato cazzaro, non offendere gli specchi.

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    3. allora caro Anonimo, ecco cosa succede adesso:
      tu scrivi la tua cosa, a me non piace e la cancello.
      oppure tu scrivi la tua cosa e io rispondo e se tu replichi scrivendo una cosa più furba o ficcante della mia io lo capisco e la cancello.
      oppure ancora tu scrivi la tua cosa e io rispondo a tono, poi tu replichi e replicando scrivi una cosa senza senso e ti imbatti in un qualsiasi errore, e allora io ti massacro e se tu provi a ribattere io cancello la replica.
      è come giocare a tennis e segnare solo i punti fatti da uno dei due e rigiocare tutti quelli dubbi.
      il tuo problema qui è che il campo, l'arbitro e anche la pallina sono miei.
      francamente uno che si mette anche solo a giocare con queste regole non fa la figura del genio.
      poi vedi tu, eh.
      ti abbraccio.

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    4. Se permetti, prendo questa tua meravigliosa "gestione dell'anonimo" e la conservo gelosamente a futura memoria.. ;)

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    5. Roscio, ma hai ancora sbagliato dosaggio? Guarda che gli steroidi anabolizzanti creano dipendenza.
      Tu comunque segnati il punto, dai.
      Però cazzo, non te l'ha detto il trainer in palestra? Sei ridotto a un colabrodo, vacci piano con 'ste intramuscolo.

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    6. Franco, se ti è utile falla tua. ;)
      Anonimo: e chi te lo dice che in palestra ci si va solo a pomparsi muscoli e cervello? c'è di molto meglio, comunque. Non ho capito perchè mi chiami Roscio, ce lo spieghi?

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    7. Il cubo è rosso. Lei si firma red. Si beva un caffè.

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    8. red, roscio de noantri, lo vedi che c'hai il cervello incriccato?
      "C'è di molto meglio" !? Mastro Lindo d'un segaiolo bavoso, ma cosa ci vai mai a fare in palestra tu, eh?

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    9. vi siete trovati, finalmente.
      per la palestra informati, dai che è facile.
      ho cercato ròscio e ho trovato che è un dialettismo di origine romana che significa rosso, ok non lo sapevo.
      chissà se SS ci spiega come si dice in romanesco "arancione" o "giallo" oppure "daltonico", potrebbe servire.

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    10. E che ne so, io?! Mica sono di Roma! Roscio, in compenso, è anche marchigiano. E tanto adoro il colore rosso quanto detesto il giallo e l'arancione. Quindi non lo chieda a me, come si dice in romanesco.

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  7. Ho un amico che mi ripeteva sempre che era meglio essere amici, perché era l'unico modo per non perderci e perché certi amici sono meglio degli amori. In un certo qual modo il tuo post mi ha fatto pensare a questa amicizia che dura ancora. Ma poi ho letto l'ultima frase e mi son detta che forse non è la stessa cosa che intendi tu. Forse la mia amicizia non è un bonsai. Non x me quanto meno.

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    1. Ho un po' corretto la mia ultima frase.
      non è una cosa che mi è accaduta, stavo solo provando a presentare una preventiva istanza d'autoindulgenza, ma mi rendo conto che non sarebbe una buona idea, né sarebbe lungimirante.

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    2. Io mi riferivo a quel non ne farei una tragedia visto che è un bonsai.
      Ecco per me non sarebbe possibile considerarlo come una piccola cosa insignificante. Tutt'altro. Proprio per quel rapporto importante che si è creato.

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    3. ogni rapporto ha il suo linguaggio, il suo modo di esprimersi.
      non è detto che un contatto un po' più fisico comporti un disastro.
      se succede allora non è un bonsai, ma qualcosa di pronto ad esplodere, anzi forse certe energie non devono essere lasciate accumulare.. meglio sfogarle pian piano piuttosto.. farle fluire..no?

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  8. Amore bonsai, ovvero Aborto sotto vetro. L'ho associato ad un feto di poche settimane immerso in qualche liquido di conservazione, da destinare a scopi più o meno scientifici. Niente a che fare con la vita, ovviamente. Può tenerselo. Preferisco un cactus, come soprammobile. E non li posso vedere, i cactus.

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  9. Tenga. Il suo amore bonsai è servito.

    http://bizzarrobazar.com/wp-content/uploads/2013/04/20130222_114458.jpg?w=470

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    1. Sei un'assoluta cagacazzo. Posso non leggere x mesi ma quando ritorno ti trovo ancora a rompere i maroni. Posto che ogni tanto il tuo giudizio lo condivido pure, quando vedo l'insistenza con cui trolleggi mi rendo conto che sei una mentalmente disturbata. Curati. E meglio x chi ti sta vicino soprattutto.

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    2. L'accento mi è scappato col maiuscolo, ahimè.

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    3. Trolleggio, certo. Grazie per la profondità del concetto. Originale e ben illustrato. Lo capirebbe persino un deficiente. Appunto.

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    4. Appunto. Lo hai capito anche tu.

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    5. beh, il concetto era più ampio, SS..
      R. è stata (stato?) chiara (chiaro?) nel definirti una cagacazzo. e francamente penso che si possa prenderne atto..

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    6. Certamente. A quanto pare, rispondo in pieno ai suoi parametri di definizione della caratteristica che mi attribuisce. Tanto quanto lui risponde in pieno si miei parametri di definizione del deficiente. Chiaro, no?

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  10. Ahahahah, niente affatto, io non ho capito un accidente! Appunto. Si ripassi il concetto, così aggiusta il tiro. Magari mi spiega dove vede la violenza, l'odio, l'insulto, ecc. da parte mia in quanto ho scritto sopra. In compenso lo vedo in quanto ha scritto lei.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/25/troll-tim-berners-lee-inventore-www-disgusto-portatori-dodio/1171341/

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    1. Da dizionario garzanti:
      Troll: (Internet) in un newsgroup, forum, chat ecc., chi partecipa soltanto per disturbare, creare confusione e provocare litigi"

      Te ne do un'altra. Magari stavolta comprendi. "Un troll nel gergo di internet e in particolare delle comunità virtuali è una persona che interagisce con gli altri utenti tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso, con l'obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi". Presa da wikipedia. Ma puoi cercare tranquillamente altrove. Non so come tu non possa capire che rientri nella tipologia. La violenza sta anche nell'imposizione della propria presenza con commenti inutili e idioti.

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    2. Ah, finalmente ho capito. Il troll è lei e la infastidisce la possibilità che ce ne sia un altro. Stia tranquillo, non ci tengo a farle concorrenza. Io mi limito a dire la mia, con il mio modo, che non le piace. E sai quanto me ne frega. Immagino che se me ne uscissi con amenità del tipo "un sorriso" da femminuccia svampita, il mio modo sarebbe più consono. E sai quanto me ne frega bis.

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    3. Il Garzanti e lo Zanichelli sono i dizionari più inclini ad includere i neologismi demenziali della modernità più idiota. Io Devoto-Oli tutta la vita, non a caso.

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  11. quello che frega i bonsai è la palla d'argilla che racchiude le radici. son fatti per non durare, i bonsai... va mica bene così.

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    1. se son fatti così e va mica bene così allora va mica bene come son fatti..
      ma in fondo una persona può essere un bonsai per me e una sequoia gigante per qualcun altro, no?

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    2. i bonsai durano molti piu anni degli alberi normali.
      Azalee di 80 anni
      Meli di 50
      Pini di 200
      Amicizie più durature dell'amore?
      Boh??

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    3. sarebbe sufficiente durassero più delle persone, no?

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  12. Non riesco a commentarti... Ci provo da un po'

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    1. non è colpa tua, sono io che mi sono fatto complicato.
      in più pare che quest'ultimo post abbia appassionato il mondo di Troll..

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    2. Non ho idea, ma oltre la frase sopra non sono riuscita a spedire.
      E' come bloccato da giorni.
      Difatti ora ti sto scrivendo dal pc di lavoro, dove, per ragioni di privacy, non mi connetto, sperando di riuscire a inviarti il messaggio in forma anonima!

      La cosa strana è che solo sul tuo blog non riesco a commentare... Vabbè, sarà infestato, come dici tu.
      Anzi, in effetti non è la tua visione soggettiva, è un fatto abbastanza evidente che lo sia.
      E anche alquanto spiacevole.

      Quello che volevo scriverti è che il "bonsai" in questione non affonda radici nel mondo dell'amicizia.
      Se un amico o una amica sono qualcosa di più, non sono amici.
      Ci si può foderare gli occhi, ma il corpo, il modo in cui reagisce o si emoziona, quello non si può mettere da parte...
      Quanto alle potature, ci sono dei tempi ben precisi dettati sicuramente da tanti fattori, tra i quali certamente sono da annoverare le proprie fragilità.

      Nell'incontro giusto al momento sbagliato, poi, non riesco a credere.
      Se un incontro è quello giusto, non esiste primavera, inverno, matrimonio, distanza che tenga.
      Esistono solo le palle per prenderne atto e fare una scelta in linea con le proprie emozioni.

      Hai sicuramente tirato in ballo una questione spinosa, nella quale tutti abbiamo più o meno avuto occasione di trovarci, o ci troviamo, e concordo con i pareri davvero bene espressi di qualcuno che ti ha scritto prima di me.


      - c.f.a.

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  13. Io ne ho uno in cucina, sul tavolo. Me lo hanno regalato come bomboniera di matrimonio degli amici, lo scorso anno. Mi è sembrata una idea geniale sai? E' l'unica pianta di cui mi curo. Sono stata capace di far morire tronchetti della felicità e orchidee a iosa. Io lo chiamo "il mio albero". La mia primogenita di tre anni sa che "l'albero di mamma non si tocca". Cresce da solo, a me sembra. Cresce senza troppe attenzioni particolari. E' un po' disordinato, è vero, nella chioma. Ma a lui sembra star bene così. Come la gente che occupa il proprio posto nel cuore di qualcuno senza troppe pretese.

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  14. A me muoiono anche le piante di plastica. Ma pure i troll. Se gli togli il fiato.

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    1. Ha un alito così infernale?! Le crederò sulla parola, non ci tengo a fare la prova.

      All'amore bonsai preferirò sempre l'amore banzai. Il primo lo lascio ai pusillipiselli.

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