#128 Da consumarsi preferibilmente in questo universo.

 


L'armadio d'angolo della mia cucina è un armadio girevole adibito a dispensa. 

ieri ho firmato delle carte e dovrò lasciare questa casa entro breve. 

era la casa. quella pensata per. dieci anni fa. 

poi l'amore è sfumato in dissolvenza e ha lasciato una cosa diversa che ha però il colore della verità e io non mi sento davvero triste, perché la verità tra due persone è un legame che anche se non chiami amore può davvero essere un per sempre. 

ho passato due ore a vuotare la dispensa, era piena di cose scadute, alcune da anni. 

oggi ho riaperto l'armadio e mi sembrava uguale a prima. piena allo stesso modo e allo stesso modo disordinata. 

L'armadio d'angolo della mia cucina è un portale dimensionale. anche dall'altra parte è la dispensa della cucina di un tizio che immagino simile a me, un tizio che continua a comprare cose che poi io trovo. 

solo che nel suo universo è il 2014 e tutto quello che lui compra io lo getto perché per me è scaduto da anni.

se no non si spiega. 


#127 disgelo


non lo sai quanto può entrare.
non te ne accorgi, no.
non c'è dolore e non c'è pena, non c'è niente.
non ci sono parole, non c'è vento d'anima
e tutto si risolve in un eterno tramonto fermo.
di nuvole ferme.
di luce ferma.
di orizzonti fermi.

te ne accorgi solo dopo,
quando una sera torni a casa e hai di nuovo bisogno di mettere da qualche parte parole nuove.
parole diverse, parole piccole che sai che cresceranno.

non lo sai quanto può entrare,
il gelo.

ho voglia di temporali.

#126 rest


metti che tutti gli uomini del mondo si mettessero d'accordo per fermare tutti gli orologi, se scovassero anche quelli perduti, quelli segreti, quelli dentro i cassetti dimenticati. quelli finiti nei tombini e nella giungla, quelli perduti in battaglia, quelli solari nelle piazze, quelli atzechi e quelli egizi.
tutti.
tutti fermi.
metti che possa accadere.
per un minuto, anche solo un minuto.
in quel minuto il tempo si fermerebbe.
nessuno morirebbe, in quel minuto,
nessuno nascerebbe, in quel minuto,
e forse gli amori incerti troverebbero una soluzione e le regole potrebbero essere sovvertite, e tutti scoprirebbero nel giro di un minuto il senso del loro esserci.

e poi immagina un uomo e una donna, dentro un altrove, in un luogo fuori dai giorni e fuori dal mondo.
in quel posto non ci sarebbero altri orologi al di fuori dei loro.
in quel luogo sarebbe semplice farlo, fermarne due e fermarli tutti.
in quel luogo dal tempo fermo tutto potrebbe succedere.
e forse in un'intera esistenza basterebbe un solo istante trascorso così per dare un senso a questo vivere arrabattato.