#110 dov'ero.

ero adolescente, ero a letto ed era il primo giorno dell'anno e mia madre entrò e mi disse che era accaduta una cosa tremenda, un incidente, e che era morta una nostra amica: io l'avevo vista due sere prima e mi aveva detto "non fare niente che io non farei". e invece.

ero sul tetto di un ospedale, seguivo i lavori di installazione degli impianti del nuovo blocco operatorio (non più tanto nuovo, in effetti..).
quel tizio mi disse che stava accadendo qualcosa di brutto a New York, e a NY ci stava mia sorella, nel 2001.

ero alla stazione e aspettavamo che arrivassero due amici, che avrebbero speso il fine settimana da me, quando arrivò un messaggio che diceva che M era stata trovata morta nel suo letto.

venerdì stavo tornando da un concerto finito da pochissimo, al forum, e ho acceso la radio quasi per caso, e so che mi ricorderò per sempre il punto esatto in cui la notizia mi ha scaraventato in quella forma di angoscia che non ha parole.

fatti privati, tragedie di tutti, il risultato è quello di scolpirci nella mente e nell'anima un istante con tutto il suo sfondo.

e tu dov'eri , quell'undici settembre?


#109 lo scrigno

il 24 marzo di dieci anni fa.
il 18 luglio di quindici anni fa.
il 3 ottobre di ventisette anni fa.

a dire il vero non lo so, quando è successo, però potrebbe essere successo.
una cosa di quelle cui non credo, una cosa tipo allineamento dei pianeti, marte nella casa di giove, saturno nella soffitta di mercurio mentre nettuno guardava.
oppure una strana droga assunta per sbaglio, o un'illuminazione da pensiero casualmente buddhista o un trauma rimosso, oppure ancora un'infiltrazione aliena di cui non ho memoria.
insomma qualcosa che succede e che poi pian piano mostra l'effetto, negli anni di vita a venire.
quel che è successo è un'inseminazione, un contagio del pensiero.
e uno scrigno che da vuoto all'improvviso risulta pieno.
di parole, di storie, di note, di pensieri, insomma un vero e proprio universo.
e la vita che segue non è altro che la storia di un tizio che scopre di avere in casa uno scrigno pieno di roba e decide di svuotarlo e pian piano tirar fuori tutto.
questo post numero #109 potrebbe essere il centonovesimo che estraggo da lì, e non ne escono solo parole, ultimamente escono anche note e se metti insieme le une con le altre poi non hai comunque la voglia di chiamarle canzoni.
tutta roba che sa d'usato, roba che a rileggerla mi pare d'averla trovata per caso in casa di un altro, oppure in uno scrigno arrivato dal cielo e atterrato sotto il mio letto in una normalissima notte.
e l'unica cosa che posso fare è farne l'inventario, dipanare la matassa e stendere al sole quel che trovo.
e vedere se c'è traccia di me.
e se qualcuno dovesse trovare cose sue me lo dicesse, che rendo tutto, tutto.