tag:blogger.com,1999:blog-7092836487829591982024-03-14T01:08:47.348+01:00That Fainting Thingredhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.comBlogger129125tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-20775693824927181302020-11-15T01:36:00.003+01:002020-11-15T01:37:05.113+01:00#128 Da consumarsi preferibilmente in questo universo.<p> </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKR-TZEQemenz3EGifDaCviwtHtBWu8xePQ5PnkFMbNYV4xXDnWJhFah7KM_-rwk0_UkETil6iO9KTJkVdaPGfmOEiJ0ekV2tL5gI-zZIpQCeXEaksmFMsjsXDscWkdLH_HYoOhuaAQ2WP/s780/those-iconic-cans-tell-a-story-1517428529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="439" data-original-width="780" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKR-TZEQemenz3EGifDaCviwtHtBWu8xePQ5PnkFMbNYV4xXDnWJhFah7KM_-rwk0_UkETil6iO9KTJkVdaPGfmOEiJ0ekV2tL5gI-zZIpQCeXEaksmFMsjsXDscWkdLH_HYoOhuaAQ2WP/w400-h225/those-iconic-cans-tell-a-story-1517428529.jpg" width="400" /></a></div><br />L'armadio d'angolo della mia cucina è un armadio girevole adibito a dispensa. <p></p><p>ieri ho firmato delle carte e dovrò lasciare questa casa entro breve. </p><p>era la casa. quella pensata per. dieci anni fa. </p><p>poi l'amore è sfumato in dissolvenza e ha lasciato una cosa diversa che ha però il colore della verità e io non mi sento davvero triste, perché la verità tra due persone è un legame che anche se non chiami amore può davvero essere un per sempre. </p><p>ho passato due ore a vuotare la dispensa, era piena di cose scadute, alcune da anni. </p><p>oggi ho riaperto l'armadio e mi sembrava uguale a prima. piena allo stesso modo e allo stesso modo disordinata. </p><p>L'armadio d'angolo della mia cucina è un portale dimensionale. anche dall'altra parte è la dispensa della cucina di un tizio che immagino simile a me, un tizio che continua a comprare cose che poi io trovo. </p><p>solo che nel suo universo è il 2014 e tutto quello che lui compra io lo getto perché per me è scaduto da anni.</p><p style="text-align: right;">se no non si spiega. </p><p><br /></p>redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-73464076641192275422019-05-11T01:57:00.002+02:002019-05-11T01:57:32.641+02:00#127 disgelo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYFujzrN3jmDuK7KuTcVOTdDrL0KG2YByBMeSlBuBxpKH8_0VUOSfk7R5qGUgo1IR4AvoF6UanEsvaebwC-pvXcr_iTDM3uffoFDXaCXH-qiJ29hJGA6N_RxzWmcTs_Xz-kN7kH_swNuTM/s1600/dawn-vs-dusk-dusk+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="640" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYFujzrN3jmDuK7KuTcVOTdDrL0KG2YByBMeSlBuBxpKH8_0VUOSfk7R5qGUgo1IR4AvoF6UanEsvaebwC-pvXcr_iTDM3uffoFDXaCXH-qiJ29hJGA6N_RxzWmcTs_Xz-kN7kH_swNuTM/s320/dawn-vs-dusk-dusk+%25281%2529.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
non lo sai quanto può entrare.<br />
non te ne accorgi, no.<br />
non c'è dolore e non c'è pena, non c'è niente.<br />
non ci sono parole, non c'è vento d'anima<br />
e tutto si risolve in un eterno tramonto fermo.<br />
di nuvole ferme.<br />
di luce ferma.<br />
di orizzonti fermi.<br />
<br />
te ne accorgi solo dopo,<br />
quando una sera torni a casa e hai di nuovo bisogno di mettere da qualche parte parole nuove.<br />
parole diverse, parole piccole che sai che cresceranno.<br />
<br />
non lo sai quanto può entrare,<br />
il gelo.<br />
<br />
ho voglia di temporali.redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-64564659268084976982018-06-30T21:44:00.001+02:002018-06-30T21:44:35.896+02:00#126 rest<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigS0EXfKDDtaeIYT4M5ZytMyyWncEAb9ZURIa81R51-ZZwYshWXyZAXbDJfPES9dXRpLeALW-CJoCrHDXu_k5V4jEk1dRjCs2BFiZJBB1zyPDxMGmMRdjBWImnI6oopG4NWmRvpgp_bS-M/s1600/Affordable-Watch-Op-Ed-Gear-Patrol-Lead-Full.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1073" data-original-width="1600" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigS0EXfKDDtaeIYT4M5ZytMyyWncEAb9ZURIa81R51-ZZwYshWXyZAXbDJfPES9dXRpLeALW-CJoCrHDXu_k5V4jEk1dRjCs2BFiZJBB1zyPDxMGmMRdjBWImnI6oopG4NWmRvpgp_bS-M/s320/Affordable-Watch-Op-Ed-Gear-Patrol-Lead-Full.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
metti che tutti gli uomini del mondo si mettessero d'accordo per fermare tutti gli orologi, se scovassero anche quelli perduti, quelli segreti, quelli dentro i cassetti dimenticati. quelli finiti nei tombini e nella giungla, quelli perduti in battaglia, quelli solari nelle piazze, quelli atzechi e quelli egizi.<br />
tutti.<br />
tutti fermi.<br />
metti che possa accadere.<br />
per un minuto, anche solo un minuto.<br />
in quel minuto il tempo si fermerebbe.<br />
nessuno morirebbe, in quel minuto,<br />
nessuno nascerebbe, in quel minuto,<br />
e forse gli amori incerti troverebbero una soluzione e le regole potrebbero essere sovvertite, e tutti scoprirebbero nel giro di un minuto il senso del loro esserci.<br />
<br />
e poi immagina un uomo e una donna, dentro un altrove, in un luogo fuori dai giorni e fuori dal mondo.<br />
in quel posto non ci sarebbero altri orologi al di fuori dei loro.<br />
in quel luogo sarebbe semplice farlo, fermarne due e fermarli tutti.<br />
in quel luogo dal tempo fermo tutto potrebbe succedere.<br />
e forse in un'intera esistenza basterebbe un solo istante trascorso così per dare un senso a questo vivere arrabattato.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-46675198913918153502018-02-13T00:34:00.003+01:002018-02-13T00:34:57.126+01:00#125. Clic.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimBs4xak7RgGL-BJR_DT1cjiJdpl-qycdSJapg3HjhVdSAc79lxOOy7-dw0H55bhdpnGu1XgrqHrGdFumqIkVKTs-1eclI1tGXZGBfwYCN6nSbWG3mrTVyOZJb5ydrT7T5pM0LJL4U1Ps5/s1600/change+ahead.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1024" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimBs4xak7RgGL-BJR_DT1cjiJdpl-qycdSJapg3HjhVdSAc79lxOOy7-dw0H55bhdpnGu1XgrqHrGdFumqIkVKTs-1eclI1tGXZGBfwYCN6nSbWG3mrTVyOZJb5ydrT7T5pM0LJL4U1Ps5/s400/change+ahead.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
gli uomini non cambiano.<br />
..ok.<br />
però poi succede che li vedi dopo dieci anni e non li riconosci.<br />
sono cambiati? dunque cambiano? no.<br />
..ok.<br />
e sono capaci di fare cose che non facevano, oppure di pensare cos che non avrebbero osato pensare.<br />
allora crescono? e crescere non è forse il più estremo dei cambiamenti? no.<br />
..ok.<br />
dentro ad ogni uomo c'è un altro uomo che cresce, che vuole prendere il suo spazio, che pian piano prende consistenza. e quello che sta fuori diviene sempre più sottile, fragile, trasparente, fino a che non si lacera e lascia il posto ad un essere diverso.<br />
un giorno ti ritrovi ad essere quello che sei sempre stato e mai hai voluto ammettere di essere.<br />
un giorno in cui succede tutto di colpo, cambiano le prospettive e cambiano le ombre proiettate sul marciapiede, e cambia il tuo passo e la direzione.<br />
un giorno capisci che la tua rotta prevede che ci sia una virata netta e decisa, e allora prendi il timone e semplicemente agisci.<br />
cambieranno delle cose, ma sai che le persone importanti resteranno a bordo, perché è anche grazie a loro che hai potuto sentirlo, il clic che porta una nuova luce.<br />
..ok.<br />
gli uomini non cambiano, ma alla fine poi si scoprono diversi da come li avevano disegnati.<br />
e davvero può bastare un clic.<br />
<br />redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-10926553167829171122017-09-16T21:19:00.001+02:002017-09-16T21:19:36.665+02:00#124. mezz'ora di verità.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwZz56Bwo9sv-Zl9qTo9imNL7rxMeTDBavYLUSYFbommWX8ClWADS_vDNgaWOjMJ7z-WWlN9IolpobgJjn2QwWXntJ09xcef-mRKbXP5SRZtZ8XtCgCFtwz95peEFTJNstUuDTv1pb2se_/s1600/mask_of_truth_by_dylan_white.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="384" data-original-width="400" height="307" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwZz56Bwo9sv-Zl9qTo9imNL7rxMeTDBavYLUSYFbommWX8ClWADS_vDNgaWOjMJ7z-WWlN9IolpobgJjn2QwWXntJ09xcef-mRKbXP5SRZtZ8XtCgCFtwz95peEFTJNstUuDTv1pb2se_/s320/mask_of_truth_by_dylan_white.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
per farla breve basterebbe dire che una vita può considerarsi come un mix di poche cose:<br />
<br />
<ul>
<li>anni di cose non dette;</li>
<li>qualche ora di mezze verità;</li>
<li>una mezz'ora di verità.</li>
</ul>
non è indifferente, però, l'ordine in cui queste cose arrivano.<br />
non sarebbe una cattiva idea, quella di far cominciare ogni cosa così, con una mezz'ora di verità.<br />
giorni fa sono arrivato a realizzare una cosa per me importante, ovvero che il primo modo che hai per prenderti cura di qualcuno è raccontare chi sei veramente, perché se tieni a lei (lui) devi permetterle (gli) di capire con chi si sta relazionando, e di decidere di conseguenza la sua distanza da te.<br />
poi sale un dubbio, avvero la possibilità che sia tu, soltanto tu nel mondo, ad avere una metà oscura, ad avere posti in cui ti nascondi, e che le persone normalmente non hanno bisogno di rivelarsi perché non hanno nulla da rivelare.<br />
sarà anche vero, ma le persone che non hanno alcun altrove sono di solito persone noiose, persone di cui in fondo potresti fare a meno.<br />
il mio proposito per il prossimo futuro: raccontare a tutti coloro che mi sono più vicini non già chi <b>davvero</b> io sia, ma chi <b>anche</b> io sia, dispensare mezzore di verità e accettarne le conseguenze.<br />
<span style="font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-size: x-small;">(https://dylan-white.deviantart.com/art/Mask-of-Truth-117831494)</span><br />
<br />redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-70067403765862831142017-09-05T01:00:00.000+02:002017-09-16T20:53:27.363+02:00#123. permeabile a ognigoccia.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFom0Zdt66ikaVRqA7KEDOog7KvTUhyphenhyphendXqIQBRGrKXlvXhrkshaUmNweYhC9IWnR0GAIWuA9CftFjkhIIQ0q9NJp3UbHH_sgJZGmKb-LDfbWYPLzcIaB9cGKQ75L-_P2ncX1lsD3RUiEJV/s1600/nintchdbpict000286207109.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFom0Zdt66ikaVRqA7KEDOog7KvTUhyphenhyphendXqIQBRGrKXlvXhrkshaUmNweYhC9IWnR0GAIWuA9CftFjkhIIQ0q9NJp3UbHH_sgJZGmKb-LDfbWYPLzcIaB9cGKQ75L-_P2ncX1lsD3RUiEJV/s400/nintchdbpict000286207109.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
sono terra.<br />
sono terra mentre piove,<br />
sento ognigoccia<br />
sento ognigoccia come fosse unica, come fosse piena della mia sete<br />
la sento penetrare, la sento mentre attraversa tutti i miei strati, uno dopo l'altro,<br />
da quello più esterno a quelli sotto, si fa strada come un proiettile salvifico.<br />
la sento arrivare dove non arriva da molto tempo, la mia sete è profonda e si nutre del ricordo di quando era più facile lasciarsi bagnare dalla pioggia, quando c'erano meno sedimenti.<br />
il viaggio di ognigoccia continua e ad ogni strato prende qualcosa e lo porta giù, mischiando i ricordi, contaminando falde diverse, mischiando quel che sono oggi con quel che sono stato ieri, e l'altro ieri, e prima ancora.<br />
tante versioni di me che non si sono mai parlate troppo, tante mute sottopelle, tante storie soltanto iniziate e mai concluse che aspettano una fine che le metta tutte in fila, quando sarà.<br />
<br />
come stai?<br />
"sospeso"<br />
<br />
è questa la mia risposta, la medesima da anni, la medesima da sempre.<br />
ogni notte ciascuno dei miei me fa un sogno, un sogno diverso, e ogni notte ciascuno mi parla, da stanze diverse, stanze con pochissime porte e qualche finestra.<br />
e il primo pensiero del mattino mi racconta quale parte di me vivrà il giorno che arriva.<br />
ogni giorno uno dei miei me vive un giorno, mentre tutti gli altri sono lì, sospesi, con un cartellino in mano, in attesa del loro giorno, dl loro momento.<br />
<br />
ognigoccia però non lo sa, la pioggia non lo sa, e cade su tutto e tutti e allaga le stanze, anche quelle più a me stesso segrete. <br />
<br />
<br />
<br />redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-44686254161279241622017-08-30T23:38:00.000+02:002017-08-30T23:38:40.599+02:00#122. Le vite degli altri (dijon, francia)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghLnOgl_Y43Q_IsLhehrf6Dkm_vBigzLTw91LVaAAdHC0ZCZYRoVjD-F7Bpm9YUqETgrGTrVozDqtZmzymSHf0ALuiz0Yw39AlnR8jAKQMUgJj4Qij2VSHwE0yzAdjQfe7B1WYYBVS48wO/s1600/IMG_0375+tft.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="533" data-original-width="400" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghLnOgl_Y43Q_IsLhehrf6Dkm_vBigzLTw91LVaAAdHC0ZCZYRoVjD-F7Bpm9YUqETgrGTrVozDqtZmzymSHf0ALuiz0Yw39AlnR8jAKQMUgJj4Qij2VSHwE0yzAdjQfe7B1WYYBVS48wO/s320/IMG_0375+tft.jpg" width="240" /></a></div>
<br />
Quando fai un viaggio capitano cose.<br />
a dire il vero il viaggio lo fai apposta, affinché capitino cose.<br />
a volte capitano a te, a chi sta con te.<br />
a volte capitano a quello che non sei più, capitano a quello che eri, a quello che avresti voluto essere.<br />
a volte capitano a una versione di te che semplicemente non è pronta, o non lo è più, o non lo sarà mai.<br />
allora il viaggio è doppio: nel mondo fuori e tra mille possibili versioni di te dentro.<br />
e la combinazione che ne esce è diversa in ogni momento, posti in cui non sei mai stato che ti appaiono familiari, luoghi invece in cui torni e non li (ti) riconosci.<br />
Non ho mai fatto un viaggio da solo se non per lavoro, e quando è successo quello che partiva non ero propriamente io, ma una modulazione tutta da scoprire.<br />
il più delle volte non era nemmeno lo stesso che sarebbe tornato.<br />
<br />
Comincio a pensarla in modo diverso, a cercare di comprendere le possibilità dell'essere soli, le conseguenze dello strappare i giorni da un calendario appeso dentro la testa, dell'attaccare sul muro i post-it delle domande e quelli delle risposte per poi accoppiarli a caso e cercare di dare un senso al risultato.<br />
senza sensi di colpa, senza la paura di lasciare tracce, senza guardarsi troppo i piedi e senza cercar troppo l'orizzonte.<br />
quando fai un viaggio cerchi un modo di guardare il mondo, a volte di fotografarlo e quando pensi di averlo trovato e scatti nella foto entra una bimba che correndo ti schiva all'ultimo.<br />
e riguardando le foto, la sera, ti rendi conto che quella bambina non ha attraversato soltanto la tua inquadratura, ma il tuo intero universo, e la sua presenza nella foto ti racconta che ci sono vite che ti schivano all'ultimo e che forse dovresti cercare almeno di includerle nella tua fotografia del mondo.<br />
darsi una possibilità, sempre.<br />
<br />redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-86669346470231433932017-07-04T00:37:00.000+02:002017-08-30T22:39:25.729+02:00#121. cinque birre<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyBuFLGm-S6ArOzPFkwxunbnZ1qsOWSR40dkZu2efkLXogNtTiut-9XVwL8OSEY7fErXQkltLZa7SzpiiNclxpNlI0p5Ou39bWFIJAO3zRDulve_F9yRE1ujd4I0YqxZRu71ImhUhgWgqT/s1600/taster-of-five-beers.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="537" height="335" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyBuFLGm-S6ArOzPFkwxunbnZ1qsOWSR40dkZu2efkLXogNtTiut-9XVwL8OSEY7fErXQkltLZa7SzpiiNclxpNlI0p5Ou39bWFIJAO3zRDulve_F9yRE1ujd4I0YqxZRu71ImhUhgWgqT/s400/taster-of-five-beers.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
.. e alla quinta birra il tizio cominciò a parlare.<br />
<br />
"<i>c'è stato un momento in cui le parole scorrevano veloci, volavano. </i><br />
<i>e poi è venuto il vento, che ha spazzato la terra per giorni, per mesi e anni e il sole ha bruciato e l'arsura ha fatto il resto.</i><br />
<i>e quando il vento è calato tutto era fermo, in una luce livida e potente.</i><br />
<i>e le cose della vita si srotolavano da sole e si perdevano pezzi piccoli e si perdevano pezzi grandi e ci si accontentava di piccoli momenti quando l'intero orizzonte si stava sollevando in un'apocalisse di tsunami.</i><br />
<i>e il tempo sembrò fermarsi, e i pensieri fermi, e lo scorrere di tutto divenne faticoso.</i><br />
<i>c'è stato un tempo in cui le parole scorrevano veloci, volavano. </i><br />
<i>ora non più, ho piuttosto a che fare con un fiume lento e denso, con un incaglio perenne, con tutto questo cazzo di sartiame attorcigliato alle caviglie.</i>"<br />
<br />
lo guardavo e lo ascoltavo e a tratti pensavo che stesse parlando di sé e di me allo stesso tempo.<br />
e la sua vita vista da fuori sembrava un treno fermo su un binario morto.<br />
lo guardavo e lo ascoltavo e a tratti pensavo che stesse parlando di sé e di me allo stesso tempo.<br />
ma io no, io sapevo che non avrei mai detto parole come quelle, no..<br />
<div style="text-align: right;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
..perché io a cinque birre ma quando mai. </div>
<div style="text-align: right;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
<br /></div>
<br />redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-79275917302869301972017-06-24T12:34:00.002+02:002017-06-24T12:34:39.699+02:00#120. tetris.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhaC7Q26qhnPJiPVlO2orAA1Rdy81VgCikjxiPJJ_GwiV2_PQGkUNn0EdMBbb2gZLAtiu6D5rLfb3IZjp82bR5RpkrdLzW8PycAwEWo3qZSK11ZztlABSwufeDSPOsAY4pFFtAaBa-Bh9B/s1600/tetris-movie.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="726" data-original-width="924" height="156" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhaC7Q26qhnPJiPVlO2orAA1Rdy81VgCikjxiPJJ_GwiV2_PQGkUNn0EdMBbb2gZLAtiu6D5rLfb3IZjp82bR5RpkrdLzW8PycAwEWo3qZSK11ZztlABSwufeDSPOsAY4pFFtAaBa-Bh9B/s200/tetris-movie.jpg" width="200" /></a></div>
<br />
Una settimana di sole e di vento e di mare.<br />
Ho ripreso a leggere, ed è stato come riaprire un rubinetto incrostato da anni.<br />
con l'acqua che prima è rossa come la ruggine, poi pian piano mentre scorre si schiarisce e torna limpida.<br />
quando ritorni dopo un po' in un luogo questo ti appare sempre diverso da come lo avevi lasciato: in parte è così, in parte invece è perché sei cambiato tu.<br />
quando ritorni in un posto da cui mancavi da mesi ti poni due domande:<br />
la prima, perché me ne ero andato ?<br />
la seconda, perché sono tornato?<br />
perché avevo altro da fare.<br />
perché ho finito di fare dell'altro.<br />
questo posto è il cerchio, e ho badato per un po' alla botte, oppure ad altri cerchi.<br />
<br />
ed eccomi qui in mezzo a questa steppa piena di parole volanti, a pestare col piede per terra, ad alzare parole come polvere, e a respirare la polvere di chi mi passa accanto.<br />
afferrare parole a cazzo e vedere se ci stanno giuste nelle caselle del mio cruciverba, spostare il peso da un piede all'altro, torcere il busto e mettermi di sbieco, e vedere se così i pensieri che il vento mi butta addosso si incastrano tra le file del mio tetris.<br />
perché non ho più molta voglia di scavare, per trovare l'oro.<br />
perché quando scavi puoi trovare oro oppure puoi trovare sterco.<br />
<div style="text-align: right;">
e invece lascio fare, lascio fare al vento. </div>
<br />
<br />
<br />
<br />redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-40827652227524632092017-01-01T15:44:00.001+01:002017-01-01T16:39:46.684+01:00#119. fine/inizio. bene ma non benissimo. ho passato la notte sveglio, fino alle cinque, da solo.<br />
colpa del jet lag, credo, e ieri sera non ho preso nessun regolatore del sonno, che nel mio caso sarebbe semplice melatonina.<br />
fino alle cinque ho letto un libro.
un libro mediocre, un giallo svedese, e nemmeno un libro vero ma un e-book letto sullo schermo dello smartphone.<br />
però ho letto un libro, sono anni che non leggo altro che blog e post e articoli scientifici, con qualche eccezione.<br />
ho la mente sospesa, sai, bloccata dalle troppe parole che cercano una via d'uscita, come rondini dentro una voliera.<br />
e la mia via di fuga stanotte eri tu, erano le tue parole belle, che hanno liberato i pensieri e mi hanno permesso di fare altro, di leggere, di assaporare le ore mentre scorrevano.<br />
la mezzanotte mi ha visto seduto a terra, sul parquet, accanto a due gatte perplesse che mi chiedevano ragione di tutto quel rumore.
per loro è guerra, ma non sanno cosa sia, la guerra.<br />
nel cuore avevo le tue parole di bimba felice, nel cuore e nelle orecchie.
ti ho immaginato saltare sul letto, schiacciare bottoni, sentire canzoni, e poi andare a rannicchiarti nell'abbraccio del tuo uomo.<br />
come è bello l'amore quando è bello.<br />
stanotte ho trasferito la mia festa da te, nella tua testa, in un posto di coriandoli, in un posto che non ho mai visto dal di fuori ma che dalla distanza da cui lo posso osservare ora mi sembra davvero familiare.<br />
mi sono svegliato tardi, all'una, e ho preparato un toast.<br />
mi sono collegato al mondo, ho scoperto che ad Istanbul un tizio vestito da babbo natale ha sparato in un locale per 15 minuti giustiziando 40 persone: mi viene in mente la notte del Bataclan con quel "they are taking us one by one" twittato in diretta da dentro il locale che mi mangiava il cuore.<br />
Eravamo di ritorno dal concerto di Cremonini al Forum di Assago, quando un sesto senso mi diceva di accendere la radio.<br />
un tizio che si chiama Alberto Forchielli dice che l'Italia si avvia a diventare come il Messico, in bilico tra criminalità e corruzione e che se facciamo grossi sforzi ora i risultati si vedranno tra 50 anni e m chiedo se davvero mi è andata male a non aver fatto figli.<br />
il presidente fa un discorso e dice che non si andrà ad elezioni senza una nuova legge elettorale quando in realtà è chiaro che per tutti loro le elezioni anticipate sono la fine della festa e il passaggio delle sedie ad altri, il che prima o poi tocca ma facciamo almeno che si arrivi ai vitalizi.<br />
ora andrò di là, accenderò il mac che uso per fare musica, giocherò con i tasti e con i suoni, per vedere di trovare qualcosa che mi somigli almeno un po', almeno oggi.<br />
non sarebbe male andare a correre, oggi: credo che la palestra sia chiusa ma il parco è qua di fronte, basta coprirsi bene.<br />
vorrei vederti, presto, se possibile.<br />
e grazie.redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-2086437404879553232016-08-28T01:46:00.001+02:002016-08-28T01:46:10.276+02:00#118 modulazione di distanza. mi piace il tuo blog, sai<br />
anche tu sei interessante<br />
se capita, vediamoci, volentieri.<br />
mi è piaciuto vedersi, dovremmo fare qualcosa insieme,<br />
spero presto, sì.<br />
dovresti provarci davvero, facciamolo insieme.<br />
gli amici questo fanno, e anche altro.<br />
e perché mai potrebbe accadere<br />
non vorrò mai fare a meno di te,<br />
farebbe davvero male.<br />
scusami, non avrei dovuto farlo.<br />
mi hai ferito, sai.<br />
eppure tu, eppure io.<br />
fa male male, lo sapevo.<br />
fa ancora male.<br />
sono mesi, ma sei ancora qui.<br />
anche tu.<br />
a volte mi sorprendo a pensarti.<br />
ti ho sognata, mi raccontavi di.<br />
chissà dove sei, ho incontrato L, mi dice che stai bene.<br />
mi ricordo di quella volta.<br />
chissà se tu.<br />
vabbé.<br />
<br />
<br />redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-34540033559363445182016-07-08T14:14:00.000+02:002016-07-09T19:31:36.417+02:00#117. quel che non vedi accadere<br />
<iframe frameborder="no" height="450" scrolling="no" src="https://w.soundcloud.com/player/?url=https%3A//api.soundcloud.com/tracks/267115168&auto_play=false&hide_related=false&show_comments=true&show_user=true&show_reposts=false&visual=true" width="100%"></iframe><br />
le cose che succedono succedono due volte.<br />
la prima volta succedono fuori,<br />
la seconda volta succedono dentro.<br />
<br />
lo penso da sempre e ultimamente tendo ad estendere il concetto alle relazioni.<br />
quando mi relaziono con una persona mi rendo perfettamente conto che quel che un estraneo può vedere è solo il frutto della convenzione, del gioco delle parti, del formalismo, delle posizioni.<br />
Un collega, un'amica, una studentessa, un manutentore, il medico di famiglia, quelli con cui suoni.<br />
ma poi c'è un livello sotterraneo che si attiva non appena il rapporto diventa tra due persone, al di là dei ruoli.<br />
poi gli appuntamenti finiscono, le attività si chiudono, i concerti finiscono e ci si saluta.<br />
rimane qualcosa dentro, di buono, di cattivo, di ingombrante, di inatteso, di disatteso, di incompiuto.<br />
<br />
quello è il posto in cui scattano gli addii e si chiudono le porte, quello è il posto dei bilanci, quelli veri, quello in cui quello che sei fa i conti con quello che non puoi essere.<br />
<br />
se vuoi che ti accada qualcosa di diverso fa tu stesso qualcosa di diverso.<br />
penso a dieci anni fa, a quanto fossi diverso.<br />
eppure sono ancora io.<br />
se vuoi che accada qualcosa di diverso forse basta puntare il muso in una certa direzione e saper aspettare. e saper cogliere il momento.<br />
<br />
se vuoi che accada dentro di te qualcosa di diverso fa' in modo che anche fuori di te succedano cose.<br />
ho mischiato le cose, ho contaminato il dentro con il fuori ho condiviso i miei percorsi con altre persone, mi sono esposto al mondo.<br />
cosa ne esce?<br />
un buon motivo per alzarsi domattina è già un buon risultato.<br />
ma anche un po' di musica nuova.<br />
<br />redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-68293105477384290932016-05-05T20:45:00.001+02:002016-05-05T21:27:05.536+02:00#116 il senso.<span style="color: #c27ba0;">lo sai chi sono? </span><br />
certo, lo so.<br />
<span style="color: #c27ba0;">non sono qui per te, non sono qui per nessuno che conosci. </span><br />
beh hai già dato di recente, da queste parti.<br />
<span style="color: #c27ba0;">faccio quello che faccio, lo faccio quando va fatto. </span><br />
ho smesso di cercare un senso in quello che fai, semmai cerco un senso in quello che non fai.<br />
<span style="color: #c27ba0;">il senso è solo e soltanto biologia. </span><br />
ok, ma è più pragmatico pensare a chi resta piuttosto che pensare a chi va: qual'è il senso nel restare?<br />
<span style="color: #c27ba0;">sai quel fatto della storia del mondo, che se fosse concentrata in un anno l'umanità sarebbe qui solo da pochi minuti? </span><br />
l'ho sentita, sì, cosa centra.<br />
<span style="color: #c27ba0;">anche chi resta resta per pochi secondi in più, giusto il tempo di spegnere la luce e tirarsi dietro la porta, ti serve un senso per tirarti dietro la porta? </span><br />
lascia stare, non mi ci metto a ragionare con te.<br />
<span style="color: #c27ba0;">forse potresti, ma non ti farebbe altro che male.</span><br />
ho parlato con la moglie, mi ha detto che in quest'ultimo anno di voragine avrebbe voluto mettersi al suo posto, che avrebbe voluto essere lei ad venir via con te, e invece.<br />
<span style="color: #c27ba0;">te lo ha detto lei?</span><br />
sì.<br />
<span style="color: #c27ba0;">ti ha detto che se mi avesse vista mentre entravo in casa si sarebbe messa al suo posto?</span><br />
parole diverse, ma sì.<br />
<span style="color: #c27ba0;">beh quella sera, quando sono entrata, beh ho incontrato prima lui.</span><br />
hai dovuto scegliere?<br />
<span style="color: #c27ba0;">lo ha fatto lui per me, ha capito subito chi fossi.</span><br />
posso dirlo? a lei posso dirlo? a sua moglie, dico.<br />
<span style="color: #c27ba0;">meglio di no.. ah, la porta, dopo, se puoi, non sbatterla. </span><br />
<br />redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-60705140588735286712016-05-04T14:18:00.001+02:002016-05-04T14:28:35.248+02:00#115 Alone.quando una persona se ne va le parole se ne vanno con lei.<p>
quello che ti resta dentro non lo sai scrivere, ma puoi provare a dirlo in un modo diverso, per esempio così.
a volte fai musica per gli altri. a volte lo fai per te stesso.<p>
a volte t'illudi di farlo per qualcuno che non puoi raggiungere direttamente, perché pensi che un po' di lui sia caricato nel sangue di chi rimane. <p>e allora la scrivi, quella musica, e poi la condividi.<p>
e diventa la sua.<p><p>
<iframe width="100%" height="450" scrolling="no" frameborder="no" src="https://w.soundcloud.com/player/?url=https%3A//api.soundcloud.com/tracks/261873497&auto_play=true&hide_related=false&show_comments=true&show_user=true&show_reposts=false&visual=true"></iframe>redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-89164042134963628172016-04-05T00:58:00.000+02:002016-04-05T00:58:26.978+02:00#114 da qui. voglio conoscerti da qui, da adesso.<br />
non voglio scavare, non voglio cercare i perché, non voglio scoprire il percorso, non voglio sapere delle tue vite precedenti.<br />
voglio solo sapere chi sei tu ora, chi sei per me, chi sei per le persone che ti stanno accanto.<br />
non voglio aprire i tuoi armadi perché non sei la paura dei tuoi scheletri,<br />
e non voglio cercare i tuoi mostri sotto il letto,<br />
e non voglio aprire i tuoi cassetti, perché tu non sei risultante dei tuoi sogni.<br />
voglio solo il presente, voglio sapere dove sono prima ancora di chiedermi dove sto andando.<br />
tutto questo tempo passato ad inseguire il tempo.<br />
voglio accendere la luce in questa stanza, e non voglio cercare i nascondigli segreti del tuo castello.<br />
voglio conoscerti da qui, da adesso.<br />
se togli i ricordi e i progetti, cosa resta di una persona?<br />
le sue mani, la canzone che sta cantando in questo preciso momento, il suo peso addosso al mondo.<br />
davvero serve altro?<br />
<br />
<br />
<br />
<br />redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-40860235005099314582016-03-31T23:16:00.002+02:002016-03-31T23:16:41.976+02:00#113. pancia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKkHSXuEW3d6UnBfgj8ZC0TjJQ-pB6v8BKYYVY-BaPgRqrM7nL9CHQ2li2hTGzMlpzPEoNABiG39mQWXAFjAEFyOlIFDh8L11m4II_KINwfxqy4iAqTrB_hcmv3WIA_abtvd_Qbvpi3Bts/s1600/open-uri20130915-24229-gnfmnl.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKkHSXuEW3d6UnBfgj8ZC0TjJQ-pB6v8BKYYVY-BaPgRqrM7nL9CHQ2li2hTGzMlpzPEoNABiG39mQWXAFjAEFyOlIFDh8L11m4II_KINwfxqy4iAqTrB_hcmv3WIA_abtvd_Qbvpi3Bts/s320/open-uri20130915-24229-gnfmnl.jpeg" width="240" /></a></div>
<br />
ci sono le parole, e c'è la pelle.<br />
dietro alle parole ci sono i pensieri,<br />
sotto la pelle c'è carne e muscoli.<br />
dietro ai pensieri c'è un cuore che pompa emozioni.<br />
dietro ai muscoli c'è un cervello che soprassiede.<br />
basta un piccolo incrocio e tutto diventa diverso.<br />
forse più vicino al vero.<br />
sempre che non si voglia ricondurre tutto alla pancia<br />
la pancia vince su cuore e cervello, sempre.<br />
nel migliore dei casi ne è la sintesi, nel peggiore l'equidistanza.<br />
sarebbe meglio farne a meno, potendo.<br />
potendo, appunto: non si può.<br />
<br />redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-1091588702434113822016-03-27T15:09:00.000+02:002016-03-27T15:09:34.024+02:00#112. Adesso.<iframe width="100%" height="450" scrolling="no" frameborder="no" src="https://w.soundcloud.com/player/?url=https%3A//api.soundcloud.com/tracks/248145568&auto_play=false&hide_related=false&show_comments=true&show_user=true&show_reposts=false&visual=true"></iframe><br />
le cose piccole smettono di essere piccole, se le guardi da molto molto vicino, oggi però vorrei far il contrario, vorrei cominciare a guardare le cose che mi appaiono grandi da un po' più lontano, diciamo qualche metro.<br />
come si mette distanza nella memoria? forse mettendoci vita e distanziare i ricordi.<br />
e non esiste un momento più giusto che "ora", meglio se c'è il sole.<br />
e quando poi verrà la pioggia allora ci sarà il tempo per sistemare i ricordi, arredarli.<br />
perché per me scrivere è una specie di photoshop del pensiero, fatto non per distorcerlo, ma per renderlo quanto più possibile somigliante a sé stesso.<br />
<br />
<br />
<br />redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-11421004341493003642016-03-26T21:06:00.001+01:002016-03-26T21:06:31.642+01:00#111 intermittenze.la trascrizione del vivere è intermittente,<br />
è un problema di segnale, di assenza di campo, di assenza di luce,<br />
oppure è solo il gioco degli altrove che ad ogni passo mi vede comparire in luoghi diversi tra loro e da questo, in luoghi in cui le parole scritte lasciano il posto alle note suonate oppure in altri più scomodi e privati, luoghi semibui e muri perennemente in ombra su cui puoi permetterti di scrivere al di fuori delle aspettative.<br />
il fatto è che il restare troppo a lungo in un certo luogo ti porta a scrivere le regole del permanerci e alla lunga a restarne incaprettato.<br />
ci sono anni di nulla, poi un giorno una luce si spegne ed un'altra si accende.<br />
e allora le cose cominciano a succedere.<br />
mesi e anni passati a sbagliare l'identikit di te stesso ti portano a smettere di cercarti nei posti in cui pensavi di essere.<br />
<div style="text-align: right;">
<span style="color: magenta;"><br /></span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="color: magenta;">ha mai visto quest'uomo?</span></div>
<br />
<br />
<br />
<br />redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-45713166215117003032015-11-18T00:44:00.000+01:002015-11-18T00:44:05.275+01:00#110 dov'ero.ero adolescente, ero a letto ed era il primo giorno dell'anno e mia madre entrò e mi disse che era accaduta una cosa tremenda, un incidente, e che era morta una nostra amica: io l'avevo vista due sere prima e mi aveva detto "non fare niente che io non farei". e invece.<br />
<br />
ero sul tetto di un ospedale, seguivo i lavori di installazione degli impianti del nuovo blocco operatorio (non più tanto nuovo, in effetti..).<br />
quel tizio mi disse che stava accadendo qualcosa di brutto a New York, e a NY ci stava mia sorella, nel 2001.<br />
<br />
ero alla stazione e aspettavamo che arrivassero due amici, che avrebbero speso il fine settimana da me, quando arrivò un messaggio che diceva che M era stata trovata morta nel suo letto.<br />
<br />
venerdì stavo tornando da un concerto finito da pochissimo, al forum, e ho acceso la radio quasi per caso, e so che mi ricorderò per sempre il punto esatto in cui la notizia mi ha scaraventato in quella forma di angoscia che non ha parole.<br />
<br />
fatti privati, tragedie di tutti, il risultato è quello di scolpirci nella mente e nell'anima un istante con tutto il suo sfondo.<br />
<br />
e tu dov'eri , quell'undici settembre?<br />
<br />
<br />redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-5882446025830406232015-11-04T21:42:00.000+01:002015-11-04T21:42:03.126+01:00#109 lo scrignoil 24 marzo di dieci anni fa.<br />
il 18 luglio di quindici anni fa.<br />
il 3 ottobre di ventisette anni fa.<br />
<br />
a dire il vero non lo so, quando è successo, però potrebbe essere successo.<br />
una cosa di quelle cui non credo, una cosa tipo allineamento dei pianeti, marte nella casa di giove, saturno nella soffitta di mercurio mentre nettuno guardava.<br />
oppure una strana droga assunta per sbaglio, o un'illuminazione da pensiero casualmente buddhista o un trauma rimosso, oppure ancora un'infiltrazione aliena di cui non ho memoria.<br />
insomma qualcosa che succede e che poi pian piano mostra l'effetto, negli anni di vita a venire.<br />
quel che è successo è un'inseminazione, un contagio del pensiero.<br />
e uno scrigno che da vuoto all'improvviso risulta pieno.<br />
di parole, di storie, di note, di pensieri, insomma un vero e proprio universo.<br />
e la vita che segue non è altro che la storia di un tizio che scopre di avere in casa uno scrigno pieno di roba e decide di svuotarlo e pian piano tirar fuori tutto.<br />
questo post numero #109 potrebbe essere il centonovesimo che estraggo da lì, e non ne escono solo parole, ultimamente escono anche note e se metti insieme le une con le altre poi non hai comunque la voglia di chiamarle canzoni.<br />
tutta roba che sa d'usato, roba che a rileggerla mi pare d'averla trovata per caso in casa di un altro, oppure in uno scrigno arrivato dal cielo e atterrato sotto il mio letto in una normalissima notte.<br />
e l'unica cosa che posso fare è farne l'inventario, dipanare la matassa e stendere al sole quel che trovo.<br />
e vedere se c'è traccia di me.<br />
e se qualcuno dovesse trovare cose sue me lo dicesse, che rendo tutto, tutto.redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-30842451490319783242015-10-27T20:40:00.002+01:002015-10-27T21:25:57.327+01:00#108 that little blue spot.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv8eCIDyhAw-kUzZnNeZbrPckY40f_QNTeH1i7wiT6NyLAHqLuCEkxVbn-vBesONmc_sMwYliO9-zglaVpFn9_RAyWlsHsf2_hLms6ys2osiQcRWPeTqkCnm7A5dy0877-B0eqMrh9c3k_/s1600/blue_spots-wallpaper-1280x768.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjv8eCIDyhAw-kUzZnNeZbrPckY40f_QNTeH1i7wiT6NyLAHqLuCEkxVbn-vBesONmc_sMwYliO9-zglaVpFn9_RAyWlsHsf2_hLms6ys2osiQcRWPeTqkCnm7A5dy0877-B0eqMrh9c3k_/s400/blue_spots-wallpaper-1280x768.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
c'è un piccolo posto tutto blu, da qualche parte sul fondo.<br />
e deve essere davvero il punto più profondo perché a quanto pare le cose che hanno una certa densità prima o poi ci finiscono e laggiù fluttuano.<br />
il posto delle parole pesanti, quelle che non sai dove mettere ma che sai che da qualche parte devi pur metterle, un posto che è parente di questo, è evidente, un posto che è arrivato anche a nutrirsi di questo altrove.<br />
non amo i bilanci, i bilanci sono per chi si ferma, i bilanci sono per chi in fondo si sta accontentando e decide che va bene così, che questa piazzola non sarà quella con il panorama migliore ma che <i>intanto qui sono arrivato</i>, e più su chissà.<br />
quelli che <i>per arrivare più su non ce la faccio da solo</i>, e allora tocca fidarsi o affidarsi, <i>ma io non voglio, non posso, e in fondo siamo in tanti a dirci che questa piazzola in fondo va bene così</i>, e pochi invece quelli, cocciuti, che insistono a continuare, a cercare un panorama ancora diverso, ancora più cielo e terra e mare, <i>e in fondo io arrivando qui l'ho capito che c'è cielo e mare anche per me, e che se proprio vorrò potrò perché ho le gambe giuste, io</i>.<br />
<br />
ma io non sono così, io non ce la faccio, e forse è per questo che le perdo, le persone, le perdo anche se ho fatto molto per farci cose insieme, se ho messo cose mie nelle loro mani e cose loro nelle mie, e ho chiesto di impastarle insieme a me, anche se ho cambiato ritmo e respiro e anche gli accordi per adattarli a loro.<br />
ma così non funziona con le persone, e non perché le persone sono cattive, semplicemente perché alla fine tutti devono fare i conti con quello che sono, con quello che vogliono, e quasi mai quello di cui tu pensi che abbiano bisogno è quello di cui hanno veramente bisogno.<br />
del resto neppure tu stesso hai troppe certezze su quel che ti serve davvero..<br />
appuntamenti mancati, orari mancati, a volte basta poco, basta non intendersi su piccole cazzate, sui sedicesimi della vita.<br />
le persone alla vita chiedono cose giuste per loro, risposte buone anche per la notte, cose che spesso non si hanno né si possono promettere, così come io pure ho le mie rigidità, i miei spigoli.<br />
e quello che poteva unire diventa quello che separa, e le rotte divergono, e restano piccole e pesanti scorie che fluttuano nel piccolo posto blu.<br />
tanto che sai che non andranno via, che tra mille anni saranno ancora lì, come il segno che una frana lascia nel bosco, con un lago che si crea.<br />
io l'ho vista una frana vera, una frana grande, di quelle di cui si parla per giorni e giorni e che si portano via delle persone che conosci, persone che un giorno ci sono e il giorno dopo sono vento.<br />
il giorno successivo, dal cuore di roccia che di colpo si trovò essere all'aria aperta, sono sgorgate: tre, cinque, sette sorgenti.. e la montagna piangeva i morti esattamente come li piangevamo noi tutti mano a mano che capivamo quel che era davvero accaduto, tre, cinque, sette lacrime.<br />
<br />
poi l'uomo passa e mette bastioni e terrapieni e si crea un lago che un giorno dovrà esondare.<br />
e così fu, in quel caso. ora l'acqua passa, il bosco si è ripreso quasi tutto, e il panorama è molto diverso, è uno di quei panorami che puoi vedere benissimo anche da una piazzola un po' più bassa e un po' più sicura.<br />
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la più grande fortuna dell'uomo: che ci si adatta, ci si costruisce un castelletto di perché foderato di va bene così e lastricato di in fondo poteva andare molto peggio.<br />
la più grande sciagura dell'uomo: ci si adatta, ci si costruisce un castelletto di perché foderato di va bene così e lastricato di in fondo poteva andare molto peggio.<br />
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ma non ho tempo, non ho fiato, sono giorni d'apnea passati in immersione guardando il blu diritto negli occhi.<br />
ma in tutto questo a vincere saranno solo loro, le sorgenti, che siano lacrime, che siano canzoni: voglio che siano canzoni, e non lacrime.<br />
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e in tutto questo però ci sono cose importanti che sembrano restare, lettere che devono arrivare, piccole accondiscendenze sotto cui cercare riparo, affetti al riparo dal corpo a corpo del fare cose insieme.<br />
<span style="text-align: right;">non sono e non sarò solo più di quanto io stesso non voglia.</span><br />
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<br />redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-89769047438826043942015-09-27T20:12:00.002+02:002015-09-27T20:12:40.408+02:00#107 nodi.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIZmAb57focYx-jGIQrR-VFQFM3GlGH-7NbBrigym_X2xGHgizx7MlxdllqwNOgMm54YNkL0ncVCOJ-xRMB7kMr-wMwniHvWVUaq1H5LBryw_4U_bzcVmDZ0vUEA6uUlYgHgTohW_Ylmbp/s1600/eajext.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="195" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIZmAb57focYx-jGIQrR-VFQFM3GlGH-7NbBrigym_X2xGHgizx7MlxdllqwNOgMm54YNkL0ncVCOJ-xRMB7kMr-wMwniHvWVUaq1H5LBryw_4U_bzcVmDZ0vUEA6uUlYgHgTohW_Ylmbp/s320/eajext.jpg" width="320" /></a></div>
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quando metti tutta questa distanza tra te e la tua vita capita che si allentano i nodi di tutto il sartiame della tua nave.</div>
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la conseguenza sta nel fatto che le tre/quattro cose che ritenevi immutabili vengono a cercarti e ti comunicano che durante la tua assenza sono cambiate, nonostante tutto e nonostante te.</div>
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sto parlando di posti, di persone, ma anche di equilibri con il mondo.</div>
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resta solo quello che sei, nient'altro. </div>
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e un po' ti dispiace perché da qualche parte qualcuno ti aveva raccontato che ad un certo punto ti fermi, trovi un posto in cui stare e ci stai per tutto quel po' di "sempre" che ti rimane. </div>
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e invece invece.. </div>
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c'è una grande truffa tra le leggi degli uomini, e non c'è davvero legge per i cuori. </div>
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gli amici sono lontani, e gli unici che a volte fanno capolino nei sogni son quelli così lontani nel tempo e nei chilometri che affondano la loro esistenza nei ricordi inquieti di quando inquieti lo si era tutti insieme e quasi mai per ragioni valide.</div>
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poi mentre scrivi ti guardi attorno e ti chiedi se ti mancherà quello che hai attorno, cose che hai immaginato dovessero restare per sempre accanto a gran parte dei tuoi risvegli sono ritornate ad essere cose da salutare. </div>
<div style="text-align: justify;">
e come sempre in questi casi tagli i ponti, metti distanze, ritiri a bordo le scalette di corda.</div>
<div style="text-align: justify;">
poi passi le notti a sistemare le grandi vele bianche, perché sai che ne avrai bisogno, e a fare provviste di piccole certezze.</div>
<div style="text-align: justify;">
e anche se non parti da solo sai che sei solo da un pezzo, che chi hai al tuo fianco è due metri avanti a te e la tua scelta è quella di seguire a distanza, perché più da vicino non si può, perché più da vicino sarebbe difficile, sarebbe doversi dire cose che hai scelto di non dire. </div>
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non ora.</div>
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non ancora.</div>
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e intanto ti guardi attorno e scopri cose che non avevi visto e ti chiedi perché, o forse il perché sta solo nel buonsenso di conservazione, che a chiamarlo istinto sembra quasi che tu non debba faticare e lasciar fare a lui.. nah.</div>
<div style="text-align: justify;">
le false distanze sono quelle peggiori per il cuore, sono quelle che ti impediscono di sapere dove sei, sono quelle che ti apparecchiano spiegazioni forzate ma plausibili per tutto, quelle che ti costringono ad aggiustare il parallasse ad ogni tramonto e ad ogni notte che trascorri da solo. </div>
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vorrei solo non esserci arrivato così stanco, a questo passaggio, perché in fondo sono pronto, sono umano e in quanto tale so che saprò adattare il mio sentire a quello che verrà, e lascerò fare ai meccanismi di autoprotezione/autoassolvimento/autocastrazione secondo necessità, esattamente come descritto dai manuali.</div>
<div style="text-align: justify;">
però c'è un però che sa di salvezza.</div>
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in mezzo a questo marasma ringrazio di avere un piccolo talento, ovvero quello di espormi davvero soltanto con persone che hanno a cuore il mio star bene.</div>
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se il cammino si fa tortuoso sarebbe saggio rallentare.</div>
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e invece no, isso vele grandi grandi e prego che i nodi reggano. </div>
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mi scuso molto, mai che uno scriva quando è leggero, ma faccio notare che ultimamente scrivo pochissimo.. ci sono almeno sette ragioni che mi tengono fuori da qui.<br />
anzi, sette ragioni più cinque alterazioni.. e fanno dodici.<br />
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<br />redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-85792990412775444862015-08-24T10:03:00.000+02:002015-08-24T10:03:00.837+02:00#106. il primo dei giorniè come nel vuoto siderale, dove il suono non si trasmette.<br />
è lo strato di ghiaccio residuo che non ti permette di emergere e respirare.<br />
è tutto quello che ti tira sotto, è la corrente contraria, è l'aria ferma del primo giorno che vedi l'autunno: troppo presto dopo troppo caldo.<br />
troppo di tutto fino ad intasare i sensi.<br />
e i buchi tra le parole e il pensiero che si scolla dalla realtà e la vita degli altri che scorre veloce senza che nessuno riesca a sporcarsi almeno un po'.<br />
sporcarsi.<br />
in assenza di battito tuo ti ritrovi a ballare su quello degli altri, anche se tutti là fuori ti vogliono forte e presente.<br />
non è un bel periodo, non è un brutto periodo, gli alti e i bassi ben compressi sotto le suole.<br />
quello che hai è quello che sei, il che non è il massimo se non sei anche immortale.<br />
aspetteremo che tutti i colori si asciughino, drenati dall'asfalto, fino a diventare un tutto scuro scuro.<br />
e poi la fatica della notte che non è altro che mettere un intero pianeta tra te e il sole, dici poco.<br />
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ma.<br />
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ogni giorno è il primo dei giorni.<br />
e un giorno che non riesce a cambiarti neppure un poco è un giorno sprecato.<br />
perché altrimenti siamo rottami alla deriva nello spazio.<br />
e quindi forza, chi lo beve un caffè che oggi c'è da metter mano a un sacco di roba?redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-9235424244511567432015-05-18T23:39:00.000+02:002015-05-18T23:39:04.188+02:00105. spostati.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhI3BoEvEfIVwf6SzCH4iUV_7pMRdrCUPZ-XUu0VGRN35jH8PMJcueHxoHzI5niqwbovLsDxo5gwVAWthwo4kM7ko90CyMbrrjofqNYqWxF_AHIh7FqZX-Z9U-UTlPkX6WPOCEH8UVcEOf/s1600/bench+parks+1944x1295+wallpaper_www.vehiclehi.com_13.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhI3BoEvEfIVwf6SzCH4iUV_7pMRdrCUPZ-XUu0VGRN35jH8PMJcueHxoHzI5niqwbovLsDxo5gwVAWthwo4kM7ko90CyMbrrjofqNYqWxF_AHIh7FqZX-Z9U-UTlPkX6WPOCEH8UVcEOf/s320/bench+parks+1944x1295+wallpaper_www.vehiclehi.com_13.jpg" width="320" /></a></div>
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un giorno avevo pensato a una panchina, <div>
a una panchina precisa, una panchina che sta nei giardinetti che stanno tra via privata dei frassini e viale dei pioppi.</div>
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su quella panchina, via via, ho visto nella mia mente molti di voi: c'è chi era immerso in un tramonto atlantico, chi assisteva ad un capodanno di Brooklyn, qualcuno poi scattava foto alle sue stesse scarpe e c'era poi chi proiettava i suoi amori sulle nuvole.</div>
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ci passo davanti in auto andando o tornando dal lavoro, anche se non sempre, e no, non mi ci sono mai fermato, né seduto, in quel parco. </div>
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e a ben pensarci non so nemmeno se c'è una panchina, in quel parco, </div>
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perché non era il parco che stavo guardando, no, stavo guardando voi. </div>
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seduti, da soli, sotto il cielo e sopra la terra.</div>
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beh, ci voglio tornare e questa volta fermarmi un po', e guardarlo un po' insieme quel tramonto, quei fuochi d'artificio, quelle scarpe.</div>
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quindi spostati e fammi posto accanto a te, che ci sono ancora un sacco di stelle da contare prima che siano troppe per poterle contare ed è una cosa che non si fa da soli. </div>
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non si può. </div>
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redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com25tag:blogger.com,1999:blog-709283648782959198.post-48530174715726354212015-01-06T01:54:00.000+01:002015-01-06T01:54:00.024+01:00104. la sogliac'é un prima e c'é un dopo.
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la scena è quella vista ieri in un film, lei gli getta le braccia al collo e lui la solleva.<br />
lei gli si avvinghia addosso mentre lui la conduce di là.<br />
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c'era un prima e ci sarà un dopo: per lui, per lei, per chi sta guardando il film.<br />
e tutto quello che avviene nel dopo trova ragione in quel che era prima.<br />
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In realtà non c'è un prima, e non c'è un dopo.<br />
c'è quello che siamo e quel che continuiamo ad essere anche oltre quella soglia.<br />
qualunque sia, la soglia.<br />
che sia la soglia di una camera da letto di Odessa - Texas, la soglia d'ingresso di un tribunale, la guardina del controllo visti di Atyrau, l'ingresso della sala consiliare, il portale della cattedrale di Rouen, il portoncino di casa, l'androne del condominio.<br />
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ecco, c'è un prima e c'è un dopo, ma il prima e il dopo altro non sono che i due lati del presente.<br />
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mi sposto sul filo del domani, con tutto il peso avanti, giusto per scongiurare il rischio di atterrare col sedere sulla terra di ieri.<br />
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il tempo è poco, e le cose da fare sono molte di più di quelle che potranno essere fatte.<br />
<br />redhttp://www.blogger.com/profile/08358541772248505703noreply@blogger.com28