è una cosa che faccio. sempre.
qualcosa che ho già descritto, credo, qui, o nei commenti.
nella vita, nel lavoro, nei rapporti interpersonali, nei viaggi.
cercare il mio punto di vista.
o meglio cercare l'unico punto di vista che mi consenta di vedere le cose nel giusto modo e renderle semplici, o almeno un po' più semplici.
Credo che sia dovuto al mio scarso talento nel capire le cose, credo che abbia a che fare con il fatto che non ho la capacità di cogliere subito quel che va colto o quello che comunque sarebbe possibile cogliere.
e così mi costringo a cambiare punto d'osservazione, a salire sugli alberi, infilarmi nei tombini, o semplicemente a inclinare la testa quel poco che basta.
come quando ti cade a terra qualcosa e non la trovi e allora conviene spostarsi e guardare con altre prospettive, perché se da dove sei non la vedi non la vedrai mai se non fai un passo, se non ti abbassi.
è faticoso, e ci vuole motivazione: non ho mai fatto niente di decente senza una buona motivazione.
Le cose migliori che ho fatto le ho fatte per amore, o se non per amore per qualche strana deriva del cuore che ho scambiato per amore, attrazione, prossimità: promesse di qualcosa di bello, di nuovo.
(e anche qui, di quale amore parliamo? ne ho toccato qualche tipo, non tutti.)
il meccanismo è sempre il medesimo. sento un richiamo, un'intonazione, un'assonanza, una risonanza, una parola, una parola sola può bastare, oppure riconoscere qualcosa che mi appartiene da qualche parte, leggere una riga e pensare che avrei potuto scriverla nello stesso modo.
qualche volta c'è uno scambio, qui, o altrove, parole pubbliche, parole private, altre volte non ha nulla a che vedere con le persone ma è semplicemente una musica, un libro o un film.
e allora divento recettivo, mi metto in ascolto.. e ascolto. zitto.
ascolto quello che arriva, ascolto quello che smuove, a volte riporto. e questa è la genesi della maggior parte di ciò che arriva qui.
Mentre faccio tutto questo mi sposto. Cambio posizione fino a che non trovo il corretto allineamento, quello che mi permette di vedere senza filtri, senza ostacoli. o almeno ci provo.
E se ci riesco accade che parte un flusso di pensieri capace di trascinarmi altrove, capace di farmi vedere tutto in modo un po' diverso e possono arrivare parole per me nuove, parole mai calpestate, parole candide come la prima neve prima che passi qualcuno.
il mezzo è questo, il cammino è il mio, e la condivisione fa il resto.
probabilmente questo avrebbe dovuto essere il mio primo post, qui.
certamente non sarà l'ultimo.