#92 un giro di do.


sto pensando ad un nuovo modo di vederla, la cosa qui.
ad uno spazio tra me che scrivo e te che leggi.
io di qua e tu di là dal video, dai due lati, come fosse una scacchiera, un piano di gioco, un tavolo di biliardo al quale io semplicemente tiro il primo dado.
io ci metto delle cose e tu ce ne metti altre, io ci metto i miei manufatti di parole e tu ci metti i tuoi, io ci metto i castelli di pensiero e tu ci metti i ponti, le case, a volte il mare ce lo metto io e tu ci metti le montagne.
e in questo spazio le cose vibrano di me e di te, e poi arriva un'altro con il suo colore e ci mette l'arcobaleno e il cielo e poi chi ci mette le panchine e i ponti, e due sgabelli, e una piccola poesia e poi un ricordo piccolo e prezioso.
alla fine qui c'è un universo che vibra di tutti noi, e ciascuno viene e prende qualcosa e porta qualcos'altro, e tutto vibra di noi, e non è più un posto mio, ma è semplicemente un posto di cui io nemmeno ho le chiavi.
entrano tutti, qui, possono.
ciascuno con il suo accordo speciale, ciascuno con la sua idea di armonia.
un giro di do,
un giro di prendo.
un giro di sono.
un giro di siamo non soli.


#91 ShowDown.


il fatto è che gran parte della vita si consuma nelle prove generali.
un continuo susseguirsi di ipotesi verificabili, di strade percorribili e di sentieri più o meno impervi che portano al mare, che portano alla montagna, che portano al centro esatto dell'essere soli. 
alle prove partecipano sempre in tanti, direi persino che alle prove generali partecipano tutti. 
poi, alla fine, nei due momenti che davvero contano sei solo o quasi, nel senso che nel primo dei due c'era una donna che ringhiava e soffocava bestemmie e che con qualche probabilità comunque avrebbe dato la vita per te, almeno per i primi mesi, nell'altro non lo so ancora ma credo che sì, che si va da soli. 

cade una aereo: 300 morti. tutti insieme e tutti soli. se la morte ha dentro la solitudine morire insieme ad altri 299 è davvero il grande ShowDown al banco della solitudine. 
eh, mica lo so se esiste davvero il mano nella mano in quei momenti. 
che ci dicono su questo  i resti di Pompei? ci sono abbracci nella morte più o meno violenta, certamente calda, di quella gente?
ma non era di questo che avrei voluto scrivere, questo è un impuntamento del pensiero, scavallo e continuo.
dicevo che si passa la vita a prepararsi: 
per il treno che passa una volta sola, ma che ti accorgi che i soldi che hai messo via li hai spesi tutti per il solo biglietto di ritorno, cazzo. 
per il grande amore che arriverà su un cavallo medio dalla coda piccola, 
per riuscire ad infilarsi sul più bello nella favolosa storia di qualcuno altro, 
per scamparla ogni volta anche stavolta, 
per schivare ogni buon proposito e prendersi in pieno petto un dardo imbevuto di antidoto di un veleno altrui, mentre inciampi nelle tue migliori intenzioni, ma chiariamoci, migliori sì ma non di sempre, migliori soltanto degli ultimi 15 anni o minuti, a seconda di quanto è figa la ragazza che spina birra da dietro al bancone e di quanto ti sa accorciare la memoria e la decenza.
e le ore e ore passate a cesellare talenti mediocri e a trascurare quelli accettabili, che tanto non c'è sfida in quello, non c'è sfida nella vittoria: non sa abbastanza di ferro e/o di sangue, una vittoria, no, ci vuole anzi una sconfitta possibilmente schiacciante, per sentire il ferro, almeno quello attaccato allo zoccolo del cavallo di un passante qualunque, passante che in una notte di colori accesi hai nominato quale acerrimo quanto inconsapevole nemico.




#90 Halley.


quanto dura un per sempre?
i pesci hanno una memoria di 5 secondi, è vero?
e quanta memoria ha un cuore umano?
possiamo davvero credere che un sentimento possa durare a lungo solo sulla base di un buono o ottimo inizio?
o è piuttosto una sorta di assuefazione chimica?
o è piuttosto una sorta di commistione di intimità e di corrispondenze sentimentali e intellettuali, un continuo flusso di attese e riscontri?
il bilancio di un amore lo si fa ogni sera, e ogni amore rinasce ogni mattina, amiamo una persona per anni, o semplicemente la scegliamo, giorno dopo giorno, per tutti i giorni di cui gli anni sono composti?

la mia risposta per ciascuna di queste domande cambia ogni giorno.
la fisica, le leggi di Newton, il magnetismo, tutto si basa su un concetto di opposizione al cambiamento.
e allora anche aprire o chiudere un amore è faticoso, è un lutto per una qualche parte del nostro io.
siamo esseri pensanti e pesanti, dotati di massa affettiva, lanciati su traiettorie ellittiche che ci allontanano e poi ci riavvicinano al nostro centro.
il motivo per cui vedi la cometa di Halley allontanarsi è anche il motivo per cui la vedrai tornare.
legami gravitazionali.
il sole ha scelto? la cometa sceglie? no, è così e basta.
ma tornerà nel 2061, lo si potrà chiedere direttamente a lei.

e noi?
noi cerchiamo poi, qui, di arredare i nostri istanti con parole che scegliamo tra mille.
artigiani, sarti, semplici trascrittori di pensiero.
ci proviamo, scaviamo, ma risposte, poche.