#117. quel che non vedi accadere



le cose che succedono succedono due volte.
la prima volta succedono fuori,
la seconda volta succedono dentro.

lo penso da sempre e ultimamente tendo ad estendere il concetto alle relazioni.
quando mi relaziono con una persona mi rendo perfettamente conto che quel che un estraneo può vedere è solo il frutto della convenzione, del gioco delle parti, del formalismo, delle posizioni.
Un collega, un'amica, una studentessa, un manutentore, il medico di famiglia, quelli con cui suoni.
ma poi c'è un livello sotterraneo che si attiva non appena il rapporto diventa tra due persone, al di là dei ruoli.
poi gli appuntamenti finiscono, le attività si chiudono, i concerti finiscono e ci si saluta.
rimane qualcosa dentro, di buono, di cattivo, di ingombrante, di inatteso, di disatteso, di incompiuto.

quello è il posto in cui scattano gli addii e si chiudono le porte, quello è il posto dei bilanci, quelli veri, quello in cui quello che sei fa i conti con quello che non puoi essere.

se vuoi che ti accada qualcosa di diverso fa tu stesso qualcosa di diverso.
penso a dieci anni fa, a quanto fossi diverso.
eppure sono ancora io.
se vuoi che accada qualcosa di diverso forse basta puntare il muso in una certa direzione e saper aspettare. e saper cogliere il momento.

se vuoi che accada dentro di te qualcosa di diverso fa' in modo che anche fuori di te succedano cose.
ho mischiato le cose, ho contaminato il dentro con il fuori ho condiviso i miei percorsi con altre persone, mi sono esposto al mondo.
cosa ne esce?
un buon motivo per alzarsi domattina è già un buon risultato.
ma anche un po' di musica nuova.