#028 le parole quando si bagnano.

affiorano dal tuo abisso e sono asciutte.
se sei bravo e fortunato una volta fuori le riesci a mantenere sospese.
sopra l'onda,
le fai girare sopra il pelo dell'acqua.
tutti le vedono, alcuni le leggono.
se sei bravo e fortunato.

e loro, le parole, girano sopra di te che le guardi
uno stormo di vocali e consonanti che si inseguono.
un turbine di pensieri che si rincorrono e si agganciano.
se guardi in basso ne vedi l'ombra.
riesci a leggere frammenti.
a cogliere piccole verità da mettere insieme con calma, poi, al buio.

dopo un po' alle tue parole se ne aggiungono altre.
molte ti sono rimaste attaccate sotto le suole mentre giravi qua e là in questo posto strano.
molte sono venute a trovarti, alcune sono rimaste.
altre ancora le ritrovi in trasferta. vive come mai. e sono ponti.
fai finta che ti basti.

ma non ti basta.
perché tu le parole asciutte non ci riesci proprio, ad attaccartele addosso.
perché le parole che servono davvero
sono le parole quando si bagnano.


9 commenti:

  1. le parole asciutte sono quelle che perdi, sono le parole che arrivano, si fanno vedere, ti stravolgono i piani e poi vanno via, ché magari non si è pronti a bagnarle, ad attaccarsele addosso.

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    1. [1] difficile aggiungere qualcosa, aria. se non che a volte l'essere asciutte o bagnate non dipende nemmeno dalle parole, ma da chi le scrive e da chi le legge. le parole quando si bagnano sono ponti. sono appuntamenti. sono quello che non c'era e all'improvviso c'è. ..

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  2. Di lacrime, di saliva, di sudore, di sangue, di tutti i succhi della vita. Bagnate.

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    1. [2] ...sono labbra, ma anche le mani di un bambino. sono sudore, sono pianeti lontani caduti sulla terra, sono viaggi nello spazio e nella memoria del tempo, sono brodo di vacca distillato, sono i motivi, sono i rimpianti...

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    2. Come le gocce di pioggia dentro le nuvole. Quando si appesantiscono, solo allora, cadono.

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  3. Ma tu ci pensi come dovremmo fare se non ci fossero?

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    1. [3]... e sono il rombo del motore del mondo. se non ci fossero non saprei come potremmo fare. ma certo lo faremmo altrove. non qui.

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  4. un'altra grande prova d'autore.
    Il red che gioca con le parole mi piace, forse perchè io stessa vivo dentro una nuvola di parole così tanto asciutte da non formare nulla di comprensibile, rimangono nuvola. L'idea di contaminarmi con te mi affascina. Dimmi adesso dove sei, con quale occhio mi stai guardando, quale l'immagine di me che trovi se li chiudi e mi pensi. Io oggi ho scritto che non sono niente. Troppo asciutta.
    Notte red :)

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  5. sto scoprendo una cosa, Giorgia.
    le parole, quando si bagnano, non restano qui. diventano pesanti, diventano private. seguono il percorso inverso e ti si attaccano dal basso.
    questo è solo il posto dove le parole raccontano le mani.
    e credo che questo sia ciò che alcuni, passando da qui, abbiano preferito non dirmi.
    alcuni ma non tu, alcuni ma non chi ha commentato fin'ora.
    e il motivo è in fondo semplice: "non hai chiesto".
    ok, dunque.
    chiedo.

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