#125. Clic.



gli uomini non cambiano.
..ok.
però poi succede che li vedi dopo dieci anni e non li riconosci.
sono cambiati? dunque cambiano? no.
..ok.
e sono capaci di fare cose che non facevano, oppure di pensare cos che non avrebbero osato pensare.
allora crescono? e crescere non è forse il più estremo dei cambiamenti? no.
..ok.
dentro ad ogni uomo c'è un altro uomo che cresce, che vuole prendere il suo spazio, che pian piano prende consistenza. e quello che sta fuori diviene sempre più sottile, fragile, trasparente, fino a che non si lacera e lascia il posto ad un essere diverso.
un giorno ti ritrovi ad essere quello che sei sempre stato e mai hai voluto ammettere di essere.
un giorno in cui succede tutto di colpo,  cambiano le prospettive e cambiano le ombre proiettate sul marciapiede, e cambia il tuo passo e la direzione.
un giorno capisci che la tua rotta prevede che ci sia una virata netta e decisa, e allora prendi il timone e semplicemente agisci.
cambieranno delle cose, ma sai che le persone importanti resteranno a bordo, perché è anche grazie a loro che hai potuto sentirlo, il clic che porta una nuova luce.
..ok.
gli uomini non cambiano, ma alla fine poi si scoprono diversi da come li avevano disegnati.
e davvero può bastare un clic.

3 commenti:

  1. Gli uomini cambiano, ma spesso non lo ammettono e lo nascondono.
    La paura è la peggior nemica che possiamo avere.
    E l'abitudine è davvero rassicurante.

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    1. cambiano le prospettive, cambiano i giorni, cambia il pensare a sé e agli altri.
      e noi di conseguenza.
      fino ad arrivare a vedere le cose con occhi forse più stanchi ma diversi.

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  2. Lo stesso uomo con un'altra direzione, più semplicemente



    La cipolla è un’altra cosa.
    Interiora non ne ha.
    Completamente cipolla
    fino alla cipollità.
    Cipolluta di fuori,
    cipollosa fino al cuore,
    potrebbe guardarsi dentro
    senza provare timore.

    In noi ignoto e selve
    di pelle appena coperti,
    interni d’inferno,
    violenta anatomia,
    ma nella cipolla – cipolla,
    non visceri ritorti.
    Lei più e più volte nuda,
    fin nel fondo e così via.

    Coerente è la cipolla,
    riuscita è la cipolla.
    Nell’una ecco sta l’altra,
    nella maggiore la minore,
    nella seguente la successiva,
    cioè la terza e la quarta.
    Una centripeta fuga.
    Un’eco in coro composta.

    La cipolla, d’accordo:
    il più bel ventre del mondo.
    A propria lode di aureole
    da sé si avvolge in tondo.
    In noi – grasso, nervi, vene,
    muchi e secrezione.
    E a noi resta negata
    l’idiozia della perfezione

    W. Szymborska

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