#110 dov'ero.

ero adolescente, ero a letto ed era il primo giorno dell'anno e mia madre entrò e mi disse che era accaduta una cosa tremenda, un incidente, e che era morta una nostra amica: io l'avevo vista due sere prima e mi aveva detto "non fare niente che io non farei". e invece.

ero sul tetto di un ospedale, seguivo i lavori di installazione degli impianti del nuovo blocco operatorio (non più tanto nuovo, in effetti..).
quel tizio mi disse che stava accadendo qualcosa di brutto a New York, e a NY ci stava mia sorella, nel 2001.

ero alla stazione e aspettavamo che arrivassero due amici, che avrebbero speso il fine settimana da me, quando arrivò un messaggio che diceva che M era stata trovata morta nel suo letto.

venerdì stavo tornando da un concerto finito da pochissimo, al forum, e ho acceso la radio quasi per caso, e so che mi ricorderò per sempre il punto esatto in cui la notizia mi ha scaraventato in quella forma di angoscia che non ha parole.

fatti privati, tragedie di tutti, il risultato è quello di scolpirci nella mente e nell'anima un istante con tutto il suo sfondo.

e tu dov'eri , quell'undici settembre?


15 commenti:

  1. Io, quell'11 settembre, ero a Los Angeles e dormivo mentre le torri crollavano.
    Venerdì ero a cena con l'amore emntre gente come me moriva.

    Non ci si dimentica mai un certo tipo di male.

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    1. quel che è accaduto venerdì ha fissato nella tua memoria quella cena con l'amore. per sempre.
      un fiore d'amore nato come effetto collaterale della follia d'odio.
      piccole vittorie di mareva sul mondo.

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  2. Quell'11 settembre ero a casa, guardavo "Sabrina vita da strega" su Italia 1 e non capivo che quello successo era uno degli episodi più gravi dell'era contemporanea.
    Venerdì sera ero a Parigi. Il destino, le coincidenze o non so chi hanno deciso che sarei rimasta a casa e che non sarei andata in giro per la città... adesso è tutto un "e se....?" e mentre scrivo queste parole, ne prendo davvero coscienza...

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    1. e se.
      ci possiamo lastricare le strade, con gli "e se".
      sono utili, drenano l'acqua e ci permettono di procedere in sicurezza.
      io una volta ho visto un "e se" che faceva a botte con un "mai più".
      ma i "mai più" sono perdenti per definizione..

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  3. ero in ospedale, dove trascorrevo gran parte della mia esistenza, allora, ricordo che mi chiamò il mio compagno e mi disse di sintonizzarmi in qualche modo ad una radio o una TV, mappavo impianti cocleari, ricordo che la paziente, una Signora di una certa età disse subito sarà Bin Laden, quando ancora io manco capivo di stare al mondo esterrefatta da ciò che sentivo alla radio, poi per ore, giorni e mesi le due torri, in quel momento ancora fumanti, ferite, ma in piedi hanno iniziato a cadere e non hanno più smesso

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    1. é come se il mondo avesse cominciato a sgretolarsi da lì, dalle torri, e ora sta semplicemente continuando.
      su parigi, su londra, in egitto, in medio oriente e in africa.
      pezzi di torre che continuano ad arrivare a terra.
      ci preoccupiamo di un prima e un dopo, però è nel qui ed ora che viviamo.

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  4. stavo uscendo da una prova d'insieme, mia madre quei giorni era venuta a trovarmi e mi aspettava sul divanetto di uno studio. ero sudata, col fiatone, body grigio, asciugamano al collo, acqua in mano. sono entrata nello studio dicendo peroggihofinitofacciounadocciaesonotua e nel televisore piccolo ho visto fuoco e fumo dalle torri che ancora erano in piedi. Era assurdo e ancora non era nemmeno tanto assurdo quanto sarebbe diventato poi.

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    1. mi state regalando polaroid bellissime. per quanto permeate di angoscia. e i colori sono quelli del primo giorno, il fissante rilasciato dall'angoscia più pura é perfetto.

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  5. io non so quanti anni tu abbia ma per me c'è anche un prima e un dopo il 28 maggio del 1974, il 27 giugno e il 2 agosto del 1980, il 23 maggio e il 19 luglio del 1992 ; e se nel 74 ero una bambina non importa: il suono dell'esplosione, la bestemmia e il "compagni state calmi" dell'oratore di piazza della Loggia non le dimenticherò mai da allora e finché vivo

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    1. io ti penso sempre piccola, amanda. penso a piccola amanda '74 come nel 2001, del 74 non ricordo nulla, il mio primo ricordo legato alla cronaca é del '78, per la precisione il 16 marzo, la maestra era sconvolta, quel giorno. quanto a bologna, ustica, capaci, via d'amelio, le ho vissute da un pianeta diverso, un pianeta in cui ci dicevano che era sbagliato abituarsi a certi fatti, ma ora so che non era una questione di abitudine, ma semplicemente di immedesimazione con le vittime. meccanismi umani.
      e credo sia questo il motivo per cui parigi per noi non é beirut.

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  7. Nel salotto di casa, a guardare i cartoni animati con mio fratello. Lui continuava a cantare le sigle stonandole, e a lanciare la sua ciabatta in giro con i piedi, come fosse un pallone da calcio. Il gatto seguiva ogni sua mossa, cercando di avventarsi sulla ciabatta. Io ridevo e allo stesso tempo gli chiedevo di piantarla e mettersi a sedere.
    E poi niente è stato più come prima: il mondo è diventato spaventoso e mi sono ripromessa di non scaraventarci mai un figlio mio dentro.

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    1. un ricordo preciso, direi, e leggendo qua e là nel tuo blog, si direbbe che una parte di te sia rimasta in quella stanza, e che tu ti sia ripromessa di stare un po' fuori da questo spaventoso mondo.
      dicci, ce l'hai poi fatta?

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  8. red passa da me c'è il tuo regalo di natale

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