#96 un'ora fa.


quanto ci mette una goccia di sangue a fare tutto il giro?
io davvero non ne ho la minima idea, ma è lecito supporre che lo faccia, il giro.
che tutto il sangue passi dal cuore, dai polmoni, dalla testa, dal ventre, dal sesso e dai piedi.
ogni goccia passa dal petto e si carica di cose: ossigeno, chimica varia e altri bagagli che si porta in giro come fosse un corriere urbano, di quelli con la bmx a scatto fisso, di quelli che portano buste piccole e importanti.
e una o due o tre volte nella vita, a volte qualcuna in più ma mai molte di più, capita che una goccia, tornando dopo un viaggio di quelli facili, di quelli corti, che so, fino ai reni e non oltre, rientrando trovi tutto diverso.
e basta un'ora. basta un giro, nessuna lenta deriva, no, nessun preavviso e nessun segno premonitore, no: semplicemente quando rientra è tutto diverso, come quando torni in città e ti rendi conto di quanto sia tardi, quando passi dalla strada e vedi le saracinesche dei bar mezze abbassate, e le poche macchine che bruciano il giallo e nemmeno più le puttane sono in giro.
e tutto può accadere in un'ora.
o anche meno.
un'ora fa non ero diverso, no.
un'ora fa non avevo più futuro di quanto non ne abbia adesso.
ma un'ora fa la mia aderenza al mondo per come lo conosco era differente.
non saprei dire quanto, ma differente.
non ho mai scritto un curriculum, non ho mai fatto un colloquio di lavoro, mi sono comunque venduto decine di volte, è quello che faccio, raccontare alla gente quello che so e poi fare le cose che racconto di saper fare.
un'ora fa ho pensato a un post, mi sono collegato e ho guardato le statistiche, ho visto chi è passato di qui di recente, e mi stupisce molto che qualcuno possa farlo dopo tanto silenzio.

un'ora fa ero ancora io.
ma non sarò mai più quello.
ma vivere è questo, cambiare ogni ora, di poco anche, di pochissimo.
e tra un'ora sarà ancora diverso.




31 commenti:

  1. Sto pensando a certi momenti della mia vita, a quante cose siano cambiate in un'ora.
    Più spesso, il cambiamento però lo si realizza meglio col tempo, quando capisci quanto diversa la tua vita sia diventata da quel momento li.
    Ma voglio sperare, che le gocce del mio sangue siano comunque soddisfatte di me, ad ogni nuovo giro, o almeno comprensive.
    E poi magari non ce lo hanno detto, ma non è il cuore a pompare sangue, è il sangue ad essere curioso e voler girare ininterrottamente.

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    1. curiose ed indulgenti, le tue stille.
      hai mai provato a contarle? quando battono alle tempie e bussano per fare entrare un nuovo pensiero che scambi per dolore?
      e il cambiamento che parte da dentro e mai, dico, mai, lascia intatti i ricordi.
      e questa è la parte peggiore o migliore, a seconda dei casi..

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    2. da bambina mi divertivo a contare i capelli, col sangue effettivamente non ho mai provato, forse perché abbiamo deciso di vivere in due ambienti diversi, lui dentro, io fuori.
      certo, ci siamo incontrati tante volte, ci siamo assaggiati, odiati, amati, impauriti ed eccitati reciprocamente, ma mai contati.
      e ad ogni incontro con lui sono cambiata, a volte da dentro, a volte da fuori. a volte poco, trovando solo le saracinesche dei bar mezze abbassate, a volte da non riconoscermi più. Perché quando una rimane uguale per troppo tempo, poi basta una goccia di sangue e cambia di colpo.

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  2. anche tra un minuto sarà diverso ma quello che eri un minuto fa e quello che sei ora hanno molto più in comune di quanto tu sia disposto ad ammettere anche le volte in cui a te sembrano due estranei, come le staffette di una 4x100 debbono muoversi in sincrono per lo meno al momento del cambio altrimenti non sarai andato da nessuna parte

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    1. il sincronismo, la staffetta.
      e un nuovo io ad ogni minuto si fa passare ricordi ed emozioni dal vecchio, anche se tra le mille cose qualcosa si trasforma, si muta, una nota, un colore, un accento, un ricordo piccolo piccolo.
      pensa se ogni notte al cambio del giorno ci fosse una piccola morte, non misurabile eppure completa, ed una piccola rinascita subito dopo.
      un nanosecondo in cui il server si spegne.
      potremmo inventarci che chi sapesse dare un bacio in quell'esatto istante potrebbe rubarci il cuore. e forse accade proprio questo.
      ma soltanto è un'altra teoria autoavverante.

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    2. cercasi baciatori sincronizzati :D

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  3. Ecco l'esempio: anche tu ci hai messo più d' una mesata a fare il giro delle tua vita, lasciando sospeso il sangue di blogsfera che ti tiene vivo il blog, quello dei commenti pertinenti, di quelli curiosi e anche di quelli che hanno capito chi sei e invece non c'hanno capito una mazza (a cominciare da me ovviamente, chè il blog è bello che vivo anche a commenti zero..). Ma poi torni al punto di partenza, crei un post di quelli che ti creano mentre li scrivi, ti sbucciano l'io e premiano chi ti avrebbe tenuto in blogroll anche un anno intero, aspettando che la goccia di sangue esaurisse il tour.

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    1. neppure io mi capisco, franco, sai.
      le mie assenze non sono dovute a una rinuncia, no, ma piuttosto ad una vita nemica dell'aderenza tra parole e sentire.
      ma una assenza si paga in termini di questo, di confronto mancato, di parole non recapitate.
      mentre servono, servono molto, almeno a me.
      quelle buone, quelle feroci, anche quelle vuote, ché la musica è fatta di pause perlopiù.

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  4. Chissà se la goccia quando ha fatto il giro smette di essere goccia.
    chissà se sappiamo cosa diventa ...

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    1. Ahahahah, che meraviglia! Il miglior commento del giorno!

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  5. silver. scusa, non é il momento.
    e tu non l'hai capito.
    é questo che non ti perdono,
    non gli insulti, quelli non mi importano.
    sono soltanto noiosi.

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    1. Perché dovrei essere sintonizzata con il suo stato d'animo? O meglio, cosa la induce ad aspettarsi che io lo sia? Non c'è ragione al mondo per cui dovrei astenermi dal commentare. A prescindere dal fatto che consideri i miei commenti noiosi. Non siamo mica nella sua cameretta di adolescente col poster di Mazinga alle pareti. Siamo in un blog. Che parla di gocce di sangue. Mi ha preso per la madonna di medjugorie?

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  6. No. Però ne fai venire un sacco d'altre.. ahah..

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  7. Spiaggiato, scusa, ma pure tu ti ci metti? non hai letto sopra? non. è. il. momento.

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  8. In effetti i coglioni girano a coppia...

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  9. Ciro è "robba" sua.. gentile signora..ahah..

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  10. Frankie. oh Frankie.
    La tua goffaggine (come quella livorosa e borgheziana "Bi" raddoppiata) e l'ossessiva risata ebete che metti sempre a chiosa delle tue esternazioni (patetica quanto la risata pre-registrata nel Benny Hill show) si commentano da sole.
    Resta nulla da dire, quindi.

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  11. .."nulla da dire" si addice perfettamente alla sostanza del vostro , come dire, non-essere. Mentre con la risata ebete vedo vi trovate a vostro agio.. sentirsi soli dev'essere dura.. l'anonimato deve costare, tutto sommato, questo forzoso tenersi fuori in difesa chissà di che, della propria identità meschina da non sporcare troppo... chiedo ancora scusa a red per questi pietosi siparietti.. ma qesti fenomeni giocano solo in trasferta...

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    1. Mio caro, non solo non è nuvola, non è un sacco d'altra roba. Meglio essere qualcosa che non essere un sacco di roba. Mi saluti il suo collega e omonimo che stava in ammollo nel biopresto. Magari lo raggiunga. Un bell'ammollo nel biopresto potrebbe velocizzare il funzionamento dei suoi neuroni.

      P.S. Ruffiano.

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  12. Qualcuno tra noi, quindi, ce l'ha qualche neurone.

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  13. Tutto scorre.
    E in quel tutto siamo inclusi anche noi.
    Ogni singola parte del nostro corpo e, di conseguenza, il nostro tutto.
    Non siamo chi eravamo prima e non siamo ancora chi saremo poi. Siamo chi siamo ora, consci della precarietà dell'istante e della mutevolezza del nostro essere.

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    1. hai così ragione che ogni volta che entro qui ci metto sempre un po' di più a rientrare in questo me stesso.
      viaggio dentro e fuori di e da me.
      in questo gioco di specchi il più delle volte perdo pezzetti di luce.
      ma così è, così sono io.. (benvenuta)

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    2. Credo che sia naturale perdersi qualche pezzo nel gioco di specchi, purché non siano quelli importanti altrimenti rischi di perderti.
      Grazie per il benvenuto...anche se io qui già c'ero :-) (con il mio vecchio profilo)

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  14. questo intendo quando pensando al passato rintraccio i passi fatti attraverso vite differenti, tutte riconducibili a quella che vivo.
    e una volta preso atto di quanto il cambiamento sia legato all'evoluzione della vita, ho cominciato ad essere meno categorica e ottusa.
    meno chiusa.

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    1. ci sono momenti in cui mi dico che tutto questo non è altro che l'inizio di un inizio.
      ci sono momenti in cui mi pare invece che non c'è proprio nulla che debba iniziare. io sono questo e questo rimango.
      con tutto ciò che questo fatto comporta..

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  15. io la vedo al rovescio.
    cambiamo, di pochissimo o di tantissimo, ma siamo sempre noi. e i cambiamenti, spesso, non sono altro che manifestazioni esterne di qualcosa che già era in noi.
    Io penso che la me stessa di ora conservi tutta la me stessa di ieri e abbia già in sé la me stessa di domani.

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    1. una lenta e costante messa a fuoco, intendi?
      e in tutto questo gli altri che ruolo hanno? perché hanno certamente un ruolo, gli altri, vero?

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    2. una presa di coscienza, una messa a fuoco, sì. più viviamo, più sperimentiamo, più ci conosciamo.
      e certo che le persone che incrociano la nostra vita determinano, in parte, quello che siamo e quello che non saremo mai.
      ma credo che facciano emergere parti di noi che potenzialmente già c'erano, anche se non le conoscevamo.

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  16. Bah, io l'unica roba che cambio è la biancheria. Il resto voglio che sia immutabile. Mica sono una banderuola virtuale. Sono in carne ed ossa. E si sente. Voialtri non potete, ovviamente. Siete banderuole virtuali, è normale. Non avete alternativa. Io sì, ne ho una più di voi.

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