#067 controblog.


è un controcanto.
a volte ti imbatti nelle persone, a volte ti imbatti nelle cose, e più o meno sai come reagire,
conosci le regole del confronto.
a volte invece ti imbatti in una pista tracciata, in una storia che è già stata scritta e letta da altri prima che da te.
e che tuttavia ti appare come preziosa e fresca come le storie che ti leggevano da bambino, quando ancora ogni cosa era per la prima volta.
parole capaci di andare a toccare meccanismi del pensiero che solitamente non frequenti, stanze più o meno segrete. spolverare gli angoli.
il risultato  è un viaggio. intenso, piacevole, arricchente.
e da una cosa così alla fine quelli bravi ci tirano fuori una canzone.
io invece mi ritrovo a voler rispondere ad ogni sillaba, parola per parola, pensiero per pensiero,
post per post.
un controblog, letteralmente. 


40 commenti:

  1. E' il fascino dei blog. Pezzi di vita altrui che ti fanno talvolta sorridere e talvolta pensare.
    Capita che leggi senza lasciar parola e poi capitano quei blog in cui hai proprio voglia di commentare e commentare. E' condivisione di pensieri e istanti. Condivisione è in assoluto la mia parola preferita

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    1. anche una delle mie.
      io ci aggiungo prossimità e consapevolezza.
      poi ce n'è un'altra che non ricordo o che non dovevo ricordare, ma è la prossima che troverò in questo posto di magie sotterranee e di ricordi volanti.

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  2. Sentivo il sibilo della freccia avvicinarsi, più procedevo nella lettura più il sibilo diventava nitido e poi...CENTRO!
    Sorrido...

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    1. questo commento è migliore del post. sai?
      sorrido con te.
      bentornata. ;)

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  3. Le tue parole sono ancora troppo dense per i miei polmoni .
    Tu non ti orni di parole, ma nelle tue parole metti qualcosa di te, la tua essenza. Le vedi tue parole ? son diventate barchette di carta sospinte dalla corrente verso una destinazione sconosciuta.
    Cosi' fragili eppure cosi' resistenti alla pioggia e al proprio destino.

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    1. le mie parole seguono percorsi strani. seguono una traccia, una corrente, una volùta di fumo.
      un giorno scoprii l'esistenza di parole bagnate, pesanti, e dei percorsi sotterranei che prendono, scomparendo all'improvviso per poi riaffiorare in luoghi inattesi.
      non tutte le parole lo sono. non tutte. ma alcune tra tutte lo diventano in un modo che sorprende anche me.
      barchette, appunto.

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  4. E, si, sono io che ti ho scritto. Ma questo lo sentivi gia'.

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    1. barchette come biglie. percorsi come viaggi.
      io davvero vorrei essere più capace di lievità.

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    2. Ho letto "barchette come bugie". Emblematico.

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    3. questo è un posto senza bugie.
      a che servirebbe la penombra, se non a permetterci di levare la maschera?
      se serve più buio, poi, ci sono posti ancora più bui e privati.

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  5. Ma tu sei tu, e porti il silenzio come quando si entra nelle chiese accolti da quella pace che ti ha preceduto e d'improvviso bisbigli.
    Vorrei non essere zoppa di paura e dolore, ma in questo momento non timono io, per la prima volta nella mia vita. E non ho ossigeno per giocare ad immergermi e risalire in superfice rapidamente. Rischierei di rimanere incantata per sempre dai coralli..
    Ma le tue parole....sono cosi.. Senza confini, e mutano nel loro stato, nel loro colore..continuamente.

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    1. le parole non passano, non svaniscono.
      e in questo posto restano. come tracciate sul fondo immobile di un oceano senza correnti.
      un giorno dolore e paura ti lasceranno, e allora potrai riprendere il tuo viaggio, con nuovo ossigeno.
      le parole mutano al mutare della luce che riverbera negli occhi di chi le legge..

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    2. Guardi, in questo contesto desertico è più facile che rimanga incantata dai cobra che dai coralli. Ora conto fino a tre. Uno... due ... tre. Sveglia!

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  6. Io non so che dire. Che le mie parole potessero schiudere stanze più o meno segrete, non ne sapevo niente.
    Mi piacciono le tue risposte sillaba per sillaba. La messaggistica non istantanea non restituisce abbastanza l'esigenza di rispondersi.
    Ora mi trovo in questo posto e mi muovo con circospezione. Una parola inesatta, un passo falso e potrei far finire in frantumi e danza tutto questo cristallo.

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    1. non avere paura, accomodati.
      le cose che scrivi, come le scrivi, raccontano delle cose di te.
      per esempio che tu vedi bene anche al buio.
      io di parole inesatte nel tuo viaggio, beh, non ne ho incontrate.
      non ancora, ma non credo che ne troverò.

      e il fatto che tu scriva qui per me è come se aggiungessi a questo un ingrediente di cui non dispongo. e sono contento che chi passa di qui possa vederti e scoprirti. è un regalo che faccio ai miei ospiti.

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  7. empatia?
    io so che è un bel leggere, che fa star bene :)

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    1. potrebbe. anzi, secondo me la prossima parola me la hai già detta proprio tu. ma non ero ancora pronto per tenerla, e l'ho dimenticata. ma ha a che fare con il senso di comunione e prossimità.

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    2. ? aspetto che ricompaia come una epifania :)

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    3. È arrivata la befana.

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  8. rispondere, scrivere, come esserci. piccole presenze che fanno sorridere. e poi queste risposte, queste vite che si toccano da distante, o da vicino chissà. (ciao cubo, mentirei se non dicessi che un pochino mi dispiace, di quel fine settimana).

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    1. le vite che si toccano da distante. è una cosa che ho scoperto qui. e ho scoperto che anche senza il contatto ci si può legare in modo inattesi.
      ho immaginato un luogo, all'aperto, in cui ci sono persone come te, come altri qui, anime affini capaci di sentire prima ancora che di raccontare il proprio sentire.
      un concerto di condivisioni.
      credo che sarebbe un momento senza troppe parole e con lunghi silenzi.
      un luogo in cui ciascuno passerebbe del tempo a fare pace con i suoi demoni.
      (non sarà quello, ma prima o poi sarà.)

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    2. Come no, magari dietro un cespuglio. A farsi toccare il cubo.

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  9. Per quello non riesco a stare senza la blogosfera....

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    1. ci sono cose, qui, che non ci sono altrove.
      se è di questo che hai bisogno.. beh, io ti capisco, tutti qui ti capiscono, credo.
      c'è un grande unico movente per tutti. cercare e cercarsi..

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    2. Guardi, sarebbe peggio se non riuscisse a stare senza mutande, mi creda.

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  10. Sai qual è la parola che guardo per prima, qui. La parola che viene detta dall'immagine.
    E la parola è specchio. Non l'hai scritta, ma c'è.

    Cosa vediamo nello specchio?
    Cosa cerchiamo e cosa troviamo?

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    1. quando scelgo l'immagine parto da una parola, sai. e la parola non era "specchio".
      ma in fondo non ricordo quale fosse.
      eppure hai ragione, il post è partito da una specie di rimbalzo del pensiero.

      ma ti rispondo: cosa vediamo nello specchio?
      batman. ;)

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  11. hai sempre parole che sono quanto di più lontano possa esserci da banalità e pressapochismo...
    è assaggio di mille sapori

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    1. le mie giornate sono in realtà piene di parole banali e pressapochiste..
      E le parole che trovi qui derivano da riflessioni che per la maggior parte traggono ispirazione da tutti voi. è un pianeta magico, questo. ;)

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    2. Tu guarda, io penso l'esatto contrario.

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    1. la foto, Marghe. la foto.
      c'è un bisogno di profondità che ci assilla e non ci permette di vedere le cose più semplici? è questo?
      puoi stare qui, fino a quando il tuo posto non ritroverà il suo posto.
      puoi stare qui per sempre, se vuoi. c'è tanto spazio, qui.

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  13. bella l'idea del controblog. proprio mi piace.

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    1. Ricorda il governo ombra. Quello che è necessario quando non c'è manco l'ombra di un governo, non a caso.

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  14. Se nel blog non fosse possibile tutto ed il suo contrario avrebbe certamente meno fascino e minor spinta all'introspezione. Io credo. Bentrovato Red, la mia latitanza è dovuta al poco tempo a mia disposizione, tra marito, figlia, lavoro...ma quando torno passo sempre volentieri a salutare i miei compagni di viaggio. Vecchi e nuovi.

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