#051 segugio.


oggi ho imparato una canzone nuova, mentre un'altra musica mi risuonava dentro, non pensavo fosse possibile.
poi ho realizzato che una scheggia di vetro può rendere rossa la pelle.
che nel viola c'è molto più blu che rosso.
oggi ho ricordato il sogno di stanotte.
ho pensato di stendere una lista: prima mettere i punti, i nomi, poi osservandoli decidere di che lista si tratta, poi ho fatto la lista ma ha un nome solo e non so decidere il titolo.
ho scoperto che i bilanci non li devi fare tu, che l'anima è un registratore, e specie di notte non dà tregua*.
che il bilancio di tutto ciò che hai fatto non può chiudersi prima che tu ci metta anche quello che farai. che non basta la verifica della liquidità d'affetti, che serve il sogno, il progetto, il futuro orientato.
che le scelte e le rinunce spesso trovano facilmente le vesti della sconfitta, ma è un'inganno, perché dietro a tutto questo c'è qualcosa, c'è e c'era da prima.

eri piccolo, e c'era qualcosa in un angolo, in fondo a tutto un gran crescere e imparare ad esistere.
una combinazione speciale di lettere e suoni e sogni e colori.
una specie di codice, un genoma speciale, un colore composto, un sapore complesso.
una parola sola, forse, stratificata.
e, dentro, chimica e magia mischiate o la saggezza muta degli antichi, non so.
una specie di un siero, un antidoto.
era qualcosa che, in un certo preciso istante, e per la sola durata di quell'istante,

ce l'ha fatta. 

ce l'aveva fatta.
l'aderenza perfetta, la corrispondenza: sogno su sogno, senso su senso, pensiero su pensiero.
tanto da colmare quel vuoto che ancora non conoscevi e, colmandolo, rivelarne l'esistenza.
eclissi di te. orgasmo del mondo.
in un giorno in cui eri troppo piccolo per morirne e troppo grande per non sentirlo.
da quel giorno altro non fai che annusare l'aria, fiutare il destino, cercando in ogni dove una parvenza, una riminiscenza, una traccia.
nel vento, nel buio di luna o di stelle, nell'aria fredda trasparente, nel peso della neve, nello spessore del vetro, nella risacca del mare, nel mischiarsi di sensi e di mani, nei fianchi desiderati, negli occhi forti, nelle parole del mondo, qui.. qui.
un uomo mannaro, un segugio nel bosco.

[*Ivano fossati - la vita segreta]

54 commenti:

  1. Vengo qui per lasciare un commento al post precedente. Poi, nella prima riga di questo, c'è scritto "musica", allora scrivo qui.
    Nel sogno delle 01.45 a.m. guardavo lo schermo del mio pc e compariva una playlist, almeno 15 brani. Mi avvicinavo per leggere, non riconoscevo niente (e ora non ricordo nessun titolo)cliccavo sul primo. Invece di sentire la musica vedevo due uomini vestiti di scuro, uno al pianoforte, l'altro in piedi accanto a lui. Punto di vista: la coda del pianoforte.
    Ho pensato a quello che si diceva qui. Sul sogno e sul risveglio. Ora hai detto anche "musica".

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    1. due.
      di che colore, la musica?

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    2. Non la sentivo, nel sogno.
      Anche tu dici "due". La prima riga, sempre. Dici "due" anche se non lo dici.
      Di che colore la musica?

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    3. la prima è quella del sogno. rossa come la neve, l'ho trovata tra le dita in un giorno di tempesta.
      la seconda viene da fuori. è una canzone che voglio imparare. rilevavo come riuscissi a suonare una cosa avendone in cuore un'altra.

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    4. Avevo capito bene.
      Non è detto che quello che abbiamo nel cuore lo colmi completamente. Infatti dici "voglio". Voglio imparare, voglio suonare...

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    5. non credo. sono due musiche per due posti diversi. luci, profondità, colori differenti.
      l'uomo maschio, o meglio, questo uomo maschio sa fare poche cose contemporaneamente. ma le fa in stereofonia. ci riesce.
      gli altri non so.

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    6. Sei tu che hai detto "cuore".
      Il cuore è diviso?
      Voglio capire. Il cuore è diviso o ci sono posti che possono essere chiamati "cuore" ma sono altro?
      Ora mi parlerai della stereofonia dei ventricoli, o degli emisferi...
      Nevica, qui.

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    7. ti dà fastidio il rumore, forse.
      scriverò all'amministratore. farò spegnere tutto. ok?
      nessuna musica, nessun problema.
      tutto in cuffia.
      Aveva smesso?

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    8. Strano che tu dica così. Proprio ora stavo ascoltando una musica che raccontava la neve...
      Però ora che me lo fai notare stavo seguendo un pensiero mio, probabilmente dissonante, stonato. E' il mio pensiero che deve starsene in cuffia, qui è casa tua.

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    9. probabilmente é la stessa musica.
      l'hai avuta in un sogno rosso? allora si.

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    1. vero, ma buona vita, sei segugio da scavo mica da sparo ...

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    2. assolutamente si, giardi.
      ci vediamo alle cinque e un quarto al piazzale, io porto la coperta e il vitto, tu porta la paletta.
      un mio amico mi presta il bastone di suo prozio rabdomante, lui lo usava per trovare i funghi.
      speriamo che non piova. mi raccomando, scarpe alte.

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  3. Di pensieri, di ricordi, di profumi, di sensazioni me ne risveglia tanti questo post.
    Quel fiutare l'aria è una Sensazione che ben conosco.

    Mi hai ricordato "Il Profumo" di Süskind.

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    1. Colui che domina gli odori, domina il cuore degli uomini.

      Gli odori sono la rovina dei sentimenti.

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    2. mi chiedo quanta oggettività possa esserci in questo. l'odore che ti fa innamorare è lo stesso che fa innamorare un'altra persona? in tal caso colui che lo portasse sarebbe amato da tutte.
      mi accontento di mantenere un buon controllo sui miei.
      chi è causa del suo odor pianga se stesso. ;)

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    3. Random, cammini a caso, ma non comprendi mai a caso. anzi.
      mi metto di fianco a te e guardo quel che ho scritto: sono parole, quei segni? vogliono dire cose? cosa dicono?
      sono discriptico. (ho scritto questa parola pensando di averla inventata, invece esiste e significa esattamente quello che volevo, questo significa che devo rivedere le mie opinioni sulla reincarnazione)

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    4. @Aria gli odori sono tracce, sono tracce indelebili dentro di noi. Sono memoria. Si possono ripercorrere emozioni attraverso loro.

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    5. @Red le parole sono segni che in questo caso a me dicono molto. Anche la canzone da te citata per esempio mi risveglia pensieri. Ne parleremo.

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    6. La bellezza di lasciare commenti dal cellulare è che scrivi, trasportata dal flusso continuo di parole che vengono su cos', senza troppe pretese, e poi con un puff, ciao. E si cancella tutto.

      Il succo del discorso: ti pare poco accontentarsi di avere il controllo sui tuoi? E' quello che la maggior parte delle persone dovrebbe fare/avere.
      Autocrontrollo - Autocontrolarsi

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    7. l'autocontrolazione degli effluvi:
      un film che parla di acqua e sapone, una frase magica evasa da un cellulare, una storia che parla di quello che le persone dovrebbero fare/avere ma anche lettera e testamento.
      e una grande fotografia, ovviamente.
      ;)

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    8. Non mi è chiara la grande fotografia, ovviamente.
      Ma forse sono solo io che non vedo quello che è perchè sono estremamente rarefatte le tue parole, e io mi perdo poi.

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    9. era un omaggio al tuo talento e alla tua passione, aria.

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    10. Ah, non coglievo il nesso col discorso...
      Grazie a te! Davvero.

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  4. caro red... ho scoperto che amo il viola perchè contiene molto più blu del rosso.
    uomo mannaro, tu mi spaventi :)

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    1. ehi. sei posseduta da un Kovalski? ;)
      chiamiamo l'esorcista?
      (però grazie.)

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    2. non per colpire, s. ma per capire.

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  6. Chi scrivi complesso tu e profondo, complimenti!

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    1. ma se ti ho appena ringraziato per il tuo scrivere limpido e chiaro e senza labirinti psicotici.. ;)
      ognuno è se stesso. evidentemente.

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    2. Non c'è dubbio, ma non vuol dire che non piaccia uno stile diverso dal proprio.
      Comunque, quel "chi" iniziale è un errore, volevo scrivere "ciao".
      Giusto per essere chiara.

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    3. prendi quel che ti serve, qui. io verrò a sdraiarmi nell'erba da te. cappello di paglia e coperta.
      a guardarmi le puntate del mondo di Ata. ;)

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  7. ma chi sa analizzare così ciò che manca e ciò che c'è stato ha maggiori capacità di cercare ciò che non trova?
    una lista di un solo punto: la summa della sintesi o dell'anarchia?

    buona vita

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    1. io riesco a scrivere di due argomenti soltanto: il senso della vita e le marmotte albine.
      ovviamente tutto questo blog è una grande metafora sulle marmotte albine.
      e no, scriverne non aiuta a trovarle.
      grazie a te però ho il titolo della lista di un solo punto:
      animali da salvare.
      1) i segugi.

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    2. sempre sognato di saperne di più sulle marmotte albine

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    3. pensa che le marmotte albine più volte mi hanno chiesto di te.
      ho nicchiato. sempre.
      ma forse ora posso dire di più.

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    4. che fossero curiose è il motivo per cui ho iniziato ad interessarmi a loro, si drizzano su e fiutano l'aria, poi fischiano: l'ho sempre preso come un modo per dire benvenuta a casa mia. Di più non so.
      Per esempio le marmotte albine hanno gli occhi rossi? Portano lenti colorate? Vanno d'accordo coi segugi? Che senso danno alla vita?

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    5. non so risponderti, ma ti offro di meglio. guarda un po' cosa ho trovato:
      http://citarsiaddosso.blogspot.it/2006/06/la-marmotta-albina-e-la-regola-della.html

      oggi l'universo è fantastico.

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    6. oh ma guarda un po' Hobbs cantore pure delle marmotte albine è uno dei più eccelsi inventori di sogni, secondo solo al Giardi, ma Giardi è un guru, altro che segugi :)

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    7. eh, non sporchiamoci troppo, coi segugi, allora.

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    8. perchè scusa seguendo i segugi ci si sporca di quello sporco sano, di bosco, di profumi, di colori dell'autunno

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    9. perché perder tempo dietro ai segugi, dicevo, quando ci sono i guru a portata di mano.
      ma non qui, mi spiace, qui i guru li abbiamo finiti, abbiamo fatto l'ordine a dicembre ma pare che ci siano problemi in dogana.

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  8. certi giorni riesco a fiutare il mio destino.
    consapevole di esserne al centro.
    completamente presa dall'esercizio del mio libero arbitrio.
    altri giorni mi sento distante, persa.
    poi mi ritrovo...
    gli odori tracciano piste da seguire.
    certi odori sono una galera, eppure lasciano assaporare la libertà di essere quel che si è.
    un coacervo di limiti che non sempre si riesce a superare con successo.

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  9. Sedano, carota, cipolla steccata con un chiodo di garofano, prezzemolo, cappone, sale. Abbiamo trasmesso. Una botta di vita in questo blog. E di morte al tempo stesso. Quella del cappone. E delle verdure bollite.

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  10. un intenso odore...
    tipo di soffitta.
    che uno pensa: "male male... muffa e cose a marcire..."
    e che invece a me dice tanto sulla storia che è anche mia

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    1. è questo il tuo medicamento? l'odore perduto che ricerchi ovunque?
      che è successo in quel tipo di soffitta?

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  11. quanta bellezza. e io mi siedo in un angolo e guardo, e mi faccio portare.

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    1. in tal caso ti prenderò una comoda panchetta in legno e la sistemerò in un angolo tranquillo di questo blog.
      il nome l'hai scelto tu: Palomar. guardare e farsi portare.

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