#048 bianco e nero.


io sono così.
io arrivo dopo che sono passati tutti.
quando il mercato sta chiudendo e i netturbini sono già al lavoro, entro nei locali quando gli sgabelli sono per metà già sui tavoli.
io sono così. lo faccio apposta. forse.
perché ho scoperto che è nella forma delle macerie che si può leggere la storia.
perché ho scoperto che ogni posto qui ha dei momenti, come i locali in paese.
ha un momento in cui è nuovo e tutti arrivano e tutti ci tengono a lasciare un segno, berci una birra, esserci.
poi, dopo un po', il carrozzone passa avanti. come se le cose una volta scritte diventassero meno vere.
come se diventassero assimilate e digerite dal grande carrozzone di pensieri e parole e azzardi e schermaglie che si muove attorno ad un blog. e i colori virano e ci si avvia al bianco e nero.
per questo i miei post si stanno facendo più radi. in realtà non vorrei mai scriverne di nuovi, in realtà credo che le cose importanti di cui vorrei scrivere sono tre, forse due, forse solo una.
Per lo stesso motivo mi aggiro nei blog a me più cari come in quelli appena scoperti cercando IL POST. quello che nasconde il senso di tutto.
con il sospetto che QUEL POST molti non l'abbiano ancora scritto, ma che lo abbiano semplicemente in bozza nascosto tra mille pensieri. perché la paura è che anche il POST possa passare, condannato dal suo stesso autore dalla pubblicazione del successivo, e che la nostra verità più intima possa divenire qualcosa che passa e va.
ma invece no: non passa e non va, semplicemente diventa detta.
e questo è il posto delle cose dette da altri che raccontano cose che non vogliamo dirci da soli.

ho poi scoperto che quello che succede succede di notte, ma non me ne stupisco.

39 commenti:

  1. Nel momento in cui scrivi fissi un momento, ma un attimo dopo quello è già passato e anche tu sei già diverso.
    Diverso il momento, diversa l’esperienza, diverso tu.
    Passato, presente e futuro si accavallano. Più che non vero ciò che è stato detto è qualcosa che è già superato nell’esatto momento in cui hai avuto quel pensiero e lo hai tradotto in parole.
    Magari non superato del tutto, ma di sicuro diverso.
    Credo che chi arrivi a scrivere IL POST forse esaurisce il compito che aveva affibbiato al blog. Sempre che ci si arrivi però a formularlo.

    (La notte non sempre porta consiglio. Anzi spesso porta scompiglio)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. quello che dici vale per il 99% dei post pubblicati.
      ma il POST di cui parlo io, quello che mette a fuoco veramente chi sei, come può essere meno vero nell'attimo stesso in cui lo metti su carta (pixel?)?
      vero è che comunque ogni cosa scritta qui diventa un punto di ripartenza. il confronto la può cambiare, rinnovare, trasformare, e in qualche caso costringe al ripensarla.
      va bene così.

      Elimina
    2. Non ho scritto meno vero, ho scritto diverso. E' una meta. Ma raggiungerla non significa fermarsi di norma, ma superarla.
      E' come arrivare in vetta. Poi che fai? O scavalli o torni indietro, ma sapendo che comunque a quel punto ci sei arrivato e che bisogna andare oltre.

      Elimina
    3. la vetta. per me ogni punto è segnato non quando scopro una risposta, ma quando scopro una nuova domanda. nessuna certezza mai, sempre nuovi modi di innescare nuovi dubbi. perché la ricerca di una strada è fatta di scartamenti, di incertezze, di tentativi, di parole a vuoto, di messe a fuoco mancate, di pensieri sfuggiti.
      la vetta per me è un angolo nel cielo. cui puntare lo sguardo quando è troppo stanco per guardare a terra.

      Elimina
    4. La vetta è un obiettivo e dopo si va avanti, la si supera, il che vuol dire continuare la ricerca.
      Detto ciò, almeno per me, IL POST per come la vedo io in realtà non esiste. Quello che varrebbe per te oggi, di sicuro tra qualche anno non varrà più o sarà diverso.
      Se ogni punto significa una ripartenza, anche IL POST lo deve essere.
      E dunque nuove domande, nuove risposte, nuovi POST, ma non saranno mai definitivi, almeno secondo me.

      Elimina
  2. il tutto è fatto di segmenti piccoli, a volte qausi invisibili, non smetto mai di cercarlo anch'io ci ho fatto qualche post

    bentornato

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie giardigno. in realtà non me ne ero propriamente andato: ero in volo.
      dai dai facci leggere che il tuo blog è un forziere stracolmo e non si sa dove cercare.
      linka!

      Elimina
    2. TROPPO gentile !

      http://zenzeroguru.blogspot.it/2012/03/tutto-3.html

      Elimina
  3. il blogmondo si muove omogeneo, soprattutto durante le feste comandate. Mondo ateo e obbediente a preparativi, consumazioni, consuntivi, bilanci e propositi per il nuovo identico anno.
    In queste settimane trovare IL POST di cui parli è impossibile, occorre aspettare una decina di giorni, decantare la voglia inconfessabile di conformarsi e ubbidire ai trend più originali e stravaganti così tanto comuni.
    Ubbidire e nel farlo credere di raggiungere l'apice massimo della laica libertà.
    Bentornato red :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie Giorgia, sono giorni di Jet Lag per me, vivo di notte, leggo di notte, scrivo di notte.
      credo che ciascuno utilizzi questo periodo per staccare un po' e fare il punto della situazione. alla fine è stato un anno affannoso un po' per tutti. i moventi non saranno mai gli stessi per ogni persona, l'importante è avere un'idea di sé stessi con cui confrontarsi.
      non è quello che facciamo tutti, qui? PCSN?

      Elimina
  4. Per quanto mi riguarda non esiste il POST.
    Come chiedere a un cantautore qual è la sua CANZONE. Più o meno belle sono tutte sue CANZONI.
    Mica sono tutti Ferradini che ha scritto “TEOREMA” e poi si è dato al baffo :P
    L’individuo è talmente complicato che difficilmente lo si può incasellare in uno spazio circoscritto anche se a tentare l’impresa è lui stesso.
    Siamo immensi anche nella mediocrità.
    Nel blog scrivo per lo più baggianate, ma ti assicuro che sono me stessa SEMPRE.
    Mostro nei miei post la parte di me che intendo palesare e che è poi quella che mi sta simpatica, che strizza l’occhio e non annoia, I HOPE.
    Ho post che ritengo essere migliori di altri, ma non perché mi svelino maggiormente, ma perché sono, a mio avviso, un esercizio di scrittura ben riuscito.
    Un blog è un impegno, non solo un divertimento.
    Attraverso di esso si instaurano rapporti, amicizie. Alcune, molto poche in verità, maturano nel tempo, tante, invece, si rivelano illusioni, abbagli che durano il tempo di uno starnuto.
    Quello che mi piace della blogsfera, come sai, è lo scambio, il confronto, la retroazione che dà ispirazione.
    Ti leggo, mi fai ragionare, nasce un’idea e la scrivo nel blog o in un commento.
    Io di un blog aggiornato che seguo assiduamente dimentico il post precedente quando il post precedente niente mi ha lasciato.

    Di altri non so dirti :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so come dirglielo. Il suo blog è insopportabilmente grossolano e pecoreccio. Ben lontano dall'essere divertente, insomma. A meno che uno non si perda manco uno dei film di De Sica figlio e dei Vanzina.

      Elimina
    2. Anonimo: il blog di Grace è esattamente quello che lei vuole che sia: un parco giochi, a prima vista, ma se guardi bene sulle panchine in fondo troverai scritte delle cose importanti.
      ma solo se guardi bene. solo se.
      a me per esempio piace molto e io mi sento onorato dalla presenza di Grace nelle mie penombre.

      Elimina
    3. Grace:
      io lo vedo, lo vedo.
      a me piace un blog come il tuo perché mi piace scavare tra le parole. e tra le tue parole ogni tanto si trovano dei pezzetti di quel che non scrivi. serve attenzione, serve interpolazione, serve precisione di lettura. tu dissemini tracce e chi legge può fare a meno di cercarle e divertirsi semplicemente, oppure può vederle e cominciare a comporre un puzzle.
      quello che è certo è che io non comincerò dai bordi, io non li cerco nemmeno i pezzi del bordo. saranno anche i più semplici, ma hanno il grande difetto di mettere i confini.

      Elimina
    4. Senta, caro signor Red, nel momento in cui una si definisce divertente, mi ritengo più che libera di farle sapere che per me non lo è affatto. Lo farei più che volentieri nel suo blog, ma siccome questa "cima" del divertimento non si diverte affatto quando le contestano la visione che ha di se stessa, ha la discutibile abitudine di far sparire i commenti che non la adulano. A sottolineare la sua pochezza mentale, decisamente in contrasto con gli specchietti per le allodole che hanno incantato lei, evidentemente. La saluto, allodola.

      Elimina
    5. se io avessi risorse e talento per fare un blog come quello di Grace lo farei senz'altro. e in un blog così, mi creda, i suoi commenti a ph bassino (e sono gentile..) non ci stanno proprio. come potrei biasimarla? trovo invero poco corretto che non potendola colpire di là tu venga a farlo di qua contando sulla mia (finora) comprovata tolleranza. lascerò il tuo messaggio, perché mi dà modo di dire a grace che il suo blog è FICHISSIMO!. ;)
      quanto a te, cara Anonima, quand'è che ci mostri il tuo? dai che in molti amerebbero venire a trovarti portando doni più o meno graziosi.

      Elimina
    6. Senta, il blog per me aveva senso finchè pensavo di avere a che fare con persone. Appurato che si ha a che fare con macchiette, non mi interessa approfondire la conoscenza di macchiette virtuali. Né sono incline a fingermi altro. Tutt'al più mi nascondo, che è molto più onesto. Quindi non avrei proprio nulla da raccontare a delle macchiette virtuali. Ma almeno non racconto cazzate, che è già una bella soddisfazione personale, mi creda.

      Elimina
    7. quindi un tuo blog ESISTEVA? interessante. e adesso? stufa?

      Elimina
    8. Non è mai stato mio. Almeno, non l'ho mai considerato tale. Credevo fosse "nostro". Sbagliandomi. Perché, dentro, le persone non c'erano. C'erano solo macchiette virtuali. Quindi non era mio, non era nostro e non era manco loro. Un limbo, insomma. Col tempo ho capito che tutti i blog sono così. Di avere un limbo personale non me ne frega niente. Bastano e avanzano quelli altrui, quando in tv non c'è niente e non ho voglia di leggere libri impegnativi.

      Elimina
    9. macchiette? perché? non le vedi come rappresentazioni del mondo? ci sono blog, ne vedo molti che sono una rassegna di visioni, vita raccontata, posti riportati qui, parole che cercano la via di casa. rivoli del pensiero. punti di fusione tra realtà ed invenzione.
      e l'occasione di espormi al flusso dele parole degli altri è per me e in questo momento imperdibile.
      ci sono molti motivi per aprire e costruire un blog. il mio è uno stato di necessità.
      si direbbe tu sia rimasta scottata o ferita da qualcosa. ti trovo rancorosa. perché?

      Elimina
  5. A me sembra che è quando dì e notte trovano un modo per venire a patti, allora, si scrivono le parole con le radici più profonde, in grado di resistere anche al vento tumultuoso dello scorrere della pagina sullo schermo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. (ho dimenticato un "che", oppure ho messo un "è" di troppo. La notte che incombe, chiaramente...)

      Elimina
    2. è strano. hai mai notato che di solito di notte il vento non c'è? forse è questo. mancano le dinamiche scatenate dal riscaldamento del sole, mancano i moventi. ma è proprio allora che puoi apprezzare i lenti movimenti, le brezze, gli accenni e i silenzi del cielo.
      e certe lettere si adagiano sul foglio così, spontaneamente, a comporre parole, lettere, storie, poemi epici e romanzi sull'amore perduto e sull'amore cercato.
      di notte, quando la luce filtra attraverso le ore del tramonto prima e dell'alba poi.

      Elimina
    3. Di solito il vento di notte non c'è. Ma quando c'è riesce a far paura, sembra scuotere le tegole del tetto, si infila nei comignoli e arriva a smuovere la cenere tiepida del caminetto. E' quando mancano i moventi, forse, che c'è meno controllo.

      Elimina

  6. il post...
    non lo so se mi convince questa teoria.
    il mio "post" potrebbe essere quello che ho scritto anni fa su un taccuino, e tale e quale di nuovo, su carta carta (non pixel) come se l'avessi ricopiato, anni dopo.
    e invece no.
    l'avevo vissuto di nuovo, quel momento, quell'emozione.
    come la prima volta.
    come non fossi cresciuta, cambiata, evoluta.
    la stessa ragazzina ingenua e caparbia.
    la stessa craniata contro un muro impossibile da abbattere.

    non lo so se mantengo qualcosa di me, mentre cambio e seguo la mia personale evoluzione.
    o involuzione.
    ma qualcosa, ogni tanto, sembra rimanere invariato.
    e non so se sono più me stessa quando resto la stessa di sempre o quando cambio prospettiva.
    davvero non lo so.
    forse entrambe le cose.
    una parte fissa ed una mobile, che si avvolgono, e procedono insieme.
    egualmente imprescindibili.

    no, non ci credo che esiste solo un post.
    ne esistono millemilamilioni, di post, ciascuno altrettanto veritiero e del pari fittizio, ed ugualmente sintomatico di un modo di essere.
    autentico.
    autentico?
    ma si, autentico, anche se influenzato in maniera immaginifica dal contorno di vita che ci gira intorno e nel quale siamo immersi fino al collo.


    RispondiElimina
    Risposte
    1. ho consolidato un'idea piuttosto precisa. esiste una versione di noi stessi per ogni persona con cui parliamo, e quindi è naturale che possiamo essere sempre diversi.
      ma quando parliamo a noi stessi (come accade ad esempio su un blog è diverso. e se un post è fatto per dire parole a noi stessi allora è più facile che si parli alla fine delle medesime cose e partendo sempre dal medesimo punto di vista. ma succede che noi stessi cambiamo repentinamente e allora anche in quel caso l'interlocutore può essere cambiato. ma di quanto?
      e qui entrano in ballo i commenti. che ci aiutano a scavare, a capire meglio chi siamo. per poterlo spiegare agli altri. cose come questa, parole consistenti, le tue.
      persistenti.

      Elimina

    2. sui blog (ma la stessa cosa accade nella realtà, parlando) c'è chi scrive per davvero di sè, pur cripticamente per ovvie ragioni di riservatezza, chi si inventa invece una realtà parallela spacciandola per vera, così, giusto per darsi un tono, dei veri e propri casi clinici.
      non parlo di chi scrive seguendo un progetto personale o meno, letterario o circa, artistico o pseudo-tale.
      parlo proprio di chi è avvezzo alle menzogne, anche nei confronti di se stesso.
      una su tutte, per farti un esempio: diverso tempo fa, e su altra piattaforma, una tipa scrisse un post sul tentativo di stupro subito e sulle violenze e le botte ricevute.
      un post pieno di patos.
      ebbene, dopo avere raccolto le confidenze di tante donne che avevano passato la stessa esperienza, e la loro disponibilità e la loro fiducia e comprensione, se ne venne fuori che aveva inventato tutto.
      vuoi mettere quanti followers in più si guadagnano a raccontare fatti truci, nei quali ci si può riconoscere, spacciandoli per veri?
      vuoi mettere la soddisfazione di contare numeri in più, vuoi mica che ci siano persone reali, dietro uno schermo?

      l'atteggiamento limite di qualcuno non è dissimile da quello di molti altri che si tengono invece pressappoco tra le righe.
      la verità è che l'unico corrispondente, l'unico interlocutore che si considera realmente tale, quando si scrive, è se stessi.
      e si, sono d'accordo che l'unico spiraglio di apertura e confronto sia il commento lasciato da altri.
      nel blog, per quanto si vogliano camuffare certe cose, escono sempre fuori, si esce sempre fuori per quello che si è, nel bene e nel male.
      e da come si risponde , ci si dilunga, o si taglia a corto, si capiscono davvero tantissime cose.


      Elimina
    3. ti ho mai raccontato della volta che sono stato rapito dai vegani? (+20 follower) è stato orribile (+30 follower). mi hanno nutrito con il tofu per 1000 giorni (-13 follower) . poi è arrivato Goldrake e li ha distrutti. e io mi sono fidanzato con Afrodite-A che era l'amica di suo cugino Mazinga-Z (+15 follower). gran donna. purtroppo aveva sta mania di sparare via le tette come missili (+259 follower) e a me dispiaceva ogni volta (-2,3 followers). sono caduto in depressione e ho smesso di mangiare toblerone (+10 follower) . o forse era il contrario, cioè ho smesso col toblerone e sono caduto in depressione (-10 follower)..

      detto questo concordo su tutto, non capisco come certa gente possa arrivare ad inventarsi storie solo per avere più follower : lo ritengo allucinante.
      ;)

      Elimina
    4. finchè lo si fa per mestiere, lo capisco.
      finchè è chiaro, no problem.
      l'invenzione drammatica fine a se stessa, o per una manciata di followers in più, no.
      quella la trovo allucinante anche io.

      Elimina
    5. va bene mi hai convinto. ti followo. ;)
      però mettici un po' di pulp-hardboiled-cyberpunk, la prossima volta.

      Elimina
  7. di notte ok scritto i miei migliori post, e sono proprio li dove hai detto tu...nelle bozze! Blogger è un buon diario virtuale, c'è un privato privato e un privato pubblico, il primo resta nelle mie bozze.

    e 7 giorni dopo arrivo io, in ritardo...Buon 2013

    RispondiElimina
    Risposte
    1. io te lo dico che dovresti farti un blog privato diverso dal blog pubblico: evitando possibilmente di spargere troppo la voce. ;)

      Elimina
  8. si parla di arrivare dopo/tardi...ed eccomi qua!
    va che tempismo ti sfoggio con l'anno nuovo;-)

    sai che mi scappa da pensare adesso?
    e sai che ti scrivo prima che mi scappi anche il pensiero?

    Che il POST sia quello che non scrivi.
    Perché quando ti è chiaro veramente chi sei, quando arrivi all'essenza delle cose, non c'è più il bisogno di dirlo (che è sospinto dal bisogno di cercare).
    la pienezza basta a se stessa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. pare che chi lo scopre (il suo POST) finisca a fare una delle seguenti cose:
      1) chiude il blog, che non serve più.
      2) lo va a leggere sul set di Man in Black giusto un attimo prima di essere sparaflashato da will smith e dimenticarsi tutto.
      3)ammazza tutti gli astanti: sanno troppo.

      Elimina
    2. se fossero propositi per il nuovo anno...
      paura eh?!?! ;-)

      Elimina
    3. che tu chiuda il blog. cioè. la porta.
      certo :)

      Elimina
  9. ho in mente quello che ha scritto Calvino dopo il sentiero, dopo il suo primo libro. Di tutto quello che si lascia andare una volta scritto qualcosa. Di tutto quello che non si scrive e che chi lo sa che fine fa. Forse resta, forse va. Che delicatezza c'è qui dentro questa spazio tutto nero. Minuscola delicatezza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. quando passi tu, succede così, mi spingi a rileggere tutto quello che ho scritto con occhi diversi.
      mi presti i tuoi? mi è facile farlo, con i tuoi. c'è qualcosa che mi avvicina al tuo modo di leggere.
      e rileggendo riconosco i passaggi in cui mi sono allontanato da questa leggerezza e che vorrei riprendere, correggere, levigare.
      ma è così. io rileggo sempre quello che scrivo, ogni volta con occhi diversi. e parti di me trovano altre parti di me nelle mie stesse parole, grazie alle lenti prestatemi da altri.
      devo preoccuparmi, dottore?

      Elimina
  10. il dottore ha occhi che una volta sono stati miopi e poi laserati senza grande successo. quindi il dottore è un po' orbo e tende a rifiutare gli occhiali. vedi tu che cosa ti conviene.
    e finchè non stai male o non sta male chi ti è intorno no, non preoccuparti no.

    RispondiElimina