#038 l'intreccio

ho scoperto che in questo specchio fatto di pixel i colori cambiano.
i tratti si alterano.
i rapporti crescono, alcuni invecchiano, alcuni cambiano densità e temperatura.
in questa incubatrice di istanti,
navigo a vista orientandomi con le stelle.
evito gli scogli ma non sfuggo alle correnti.
ed è un intreccio di fili, di distanze e prossimità che mi vede ai lati,
che si sfilaccia, si stringe, che mi insegue, che sposta la mia forma
sempre in bilico tra l'esser qui e l'altrove.
vibro.



32 commenti:

  1. io vedo gente arrivare, altri andare via senza nemmeno salutare, qui siamo fatti soltanto di parole ma a volte ci si annusa, ci si guarda da lontano e basta, senza comunicare. Se non viviamo almeno un paradosso al giorno non siamo contenti

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    1. sei come le fate dei boschi giorgia. ci sei sempre. ti prendi cura degli altri e intessi parole leggere per ciascuno. in una sorta di equidistanza da tutto e da te stessa. giorgia percosasiamonati. giorgia lestoriedeglialtri.
      ma questa è solo la crisalide..

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    2. Lo sai amico mio, io sono solo parole e musica. però un bacio a te arriva sempre :)

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  2. Siamo così, in continuo mutamento, in perenne alternanza tra momenti di stasi ad altri di movimento. Ci si lascia, talvolta, così tanto trasportare dalla corrente che sembra quasi si stia danzando.

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    1. stare qui è come scegliere di ballare. nessuno ci obbliga, in fondo.
      la musica è quella che scegli, o meglio è lei che ti sceglie, ma se guardo l'elenco delle persone qua a fianco capisco che sono contento che ci siano quelle, e non mille altre. affinità.
      questa è l parte bella.
      poi capita che ti ritrovi con la testa sotto. apnee.
      e quella è la parte utile: quel po' di vita che ti sfrega la faccia e ti tiene sveglio.

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    2. I viaggi è meglio farseli con le persone con cui si hanno delle affinità. E poi, se non avessi avvertito il benchè minimo punto di contatto tra noi, non ti avrei di certo scelto :).

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    3. quindi non lo fai per i miei soldi? e a che mi servono allora? basta li butto tutti.

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  3. ''evito gli scogli ma non sfuggo alle correnti'' ma temi che esse ti trascinino o in parte vorresti che riuscissero a trascinarti ? ;)

    Il web è più reale di quanto si pensi, altre vite, altri aspetti della propria, a portata di click.

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    1. nel momento in cui entri in acqua (apri un blog) lo sai che non sono acque ferme. lo sai.
      del resto non ti importerebbe molto di un luogo sospeso senza alcun contatto con la realtà.
      il titolo originale di questo post era un altro: infiltrazioni. ma non lo trovavo attinente al testo, mancava un pezzo.
      ecco, lo hai aggiunto tu, quel pezzo. grazie. ;)

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  4. Mmm, manca il vento. Poi è proprio uguale alla lettera di commiato di Castellitto alla fine di Caterina va in città. Ridicolo manierismo esistenziale.

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    1. eh che vuoi farci Silver, noi qui si ha bisogno di questa robaccia, ci si vive.
      e non è che dal fango ci tiri fuori i diamanti.
      ero un po' offeso che passavi da tutti e mai da me.
      vabbè vorrà dire che se non hai trovato niente al tuo livello non tornerai troppo in fretta.
      nel frattempo lavorerò sul mix. che dici tolgo un po' di ridicolo e ci metto una punta di postmoderno?
      ma il manierismo esistenziale non togliermelo ti prego, sennò casco in un ben più patetico neomelodico minimalista.
      (ogni riferimento a fatti, concetti o a correnti del pensiero realmente esistenti è puramente casuale).
      comunque il minimo ch'io possa fare è andare a cercarmelo, quella lettera, che Castellitto piace tanto a mia sorella.

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    2. Uff, ho espresso un giudizio su QUESTO post. Gli altri non li ho letti. Provvedo ora, non ho niente di meglio da fare, di leggere non mi va, di guardare la tv nemmeno, di vedere un film idem. Poi le faccio sapere. Cominciamo che non ho mai detto di non aver trovato niente al mio livello, quello l'ha detto lei.

      Ma tutto questo nero, dica un po', a che dovrebbe servire? Ad attirare gli esistenzialisti con velleità suicide? Oppure è emblematico del suo pessimismo esistenziale? Che cavolo, se si chiama Red dovrebbe essere rosso fuoco il blog! Tra l'altro di neri ne ho visti tremila, di rossi nessuno! Ha paura di stimolare l'aggressività altrui? O di attirare quelli del toro? E poi il nero è il colore del Capricorno. È del Capricorno lei? Nel caso sloggio immediatamente, non ho voglia di litigare.

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    3. tutto questo nero, dici.
      mhm. ti darei ragione, sai, se vedessi tutto questo nero.
      e ti direi che questo posto è per me il posto dove finisce tutto il nero.
      ma io tutto questo nero non lo vedo, sai.forse è la scarsa luce che c'è qui che smorza i colori, forse.
      red è davvero un nome quasi casuale con una storia praticamente irraccontabile, ma in effetti di rosso, proprio il rosso, qui ce n'è poco.
      ma il motivo è semplice: il rosso ha le sue stanze. tutto qui.
      e non sono capricorno.
      e non voglio litigare, perchè mai.

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  5. Mah, estendo il giudizio dato a questo post all'intero blog. Manierismo esistenziale, il nero, sdilinquimenti nostalgici, insincerità a tutto tondo che dà una bella patina di falso al tutto. Così falso che sembra vero, a giudicare dai commenti delle femmine stordite che ho letto. Non credo che ripasserò. Dei manierismi ne ho piene le scatole. Concludo dicendo che le mie finalità nel leggere i blog sono uguali a quelle di chi guarda la tv. Lo so, è una bella doccia gelata per chi pensa di essere uno specchio per quelle che passano e cercano risposte. Anzi, per essere più precisi, le dirò che decenni fa mia madre era abbonata ad una rivista femminile, Grazia. Nelle pagine finali c'erano sempre due o tre racconti, di autori ed autrici americane, prevalentemente. Li leggevo sempre, mi piacciono i racconti da allora. Ecco, tutto qui. Io giro per i blog per leggere racconti, nient'altro. Ogni tanto ce ne sono di belli o divertenti. Non mi rispecchio mai in nessuno di essi, per altro, forse perché prima dovrei attribuire certe caratteristiche a chi scrive e ho smesso di farlo da un pezzo. A volte si trovano commenti intelligenti e in quelli mi rispecchio volentieri, per il motivo appena detto. Qui proprio no, non direi: distanza assoluta. Quando ho letto le sue presuntuosissime aspettative nei confronti di chi legge, sono scoppiata a ridere. Poi mi sono ricordata che era un blog intriso di manierismo esistenziale e non mi sono meravigliata. Peccato, scrive bene. È la sostanza, che manca. E si vede benissimo.

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  6. Ecco, l'ha detto meglio lei in poche parole. Manca il rosso, qui. Quella che io chiamo sostanza. Una bella confezione. Ma la torta, dentro, non c'è. Non si preoccupi, non è l'unico.

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    1. complimenti. però. c'è tecnica e intuito.
      trovare il ventre molle. colpire a fondo.
      e fare male.
      è esattamente quello che dici. la sostanza di cui parli non c'è.
      ma una sostanza così rara, se anche ci fosse, avrebbe motivo di essere qui?
      o forse la sola esistenza di questo posto non è che la dichiarazione di resa di fronte alla mancanza?

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    2. Guardi che le ho espresso lucidamente quello che ho visto in questo blog e in moltissimi altri. Non c'è assolutamente la volontà di ferirla o di dar sfogo gratuitamente al mio senso critico per annichilire gli sforzi altrui e, in questo caso, i suoi. Dico solo che scrivere di sensazioni fini a se stesse, senza ciccia dietro, mi sembra un esercizio di maniera e basta. Per carità, magari le serve per allenarsi, chi dice niente. Non so cosa le venga dallo scrivere, lo sa lei. Per alcuni è terapeutico, dicono. Non so come si faccia a scrivere cose dalle quali si è distanti, mi è incomprensibile. O meglio, io non ne sarei proprio capace. Non credo che la sostanza si crei dal nulla, per un motivo molto semplice: in natura non è così, si deve partire da qualcosa che c'è già. Il resto è solo artificio. Qui è esattamente la stessa, identica cosa. La sostanza deve esserci già prima, non può crearsi sicuramente qui: che poi si fondi su esperienze, sensazioni, gioie o dolori, non ha importanza, ci si incontra, anche tra sconosciuti volendo,, su quello. Ma è un sistema che funziona solo per chi non è consapevole del fatto che molti si inventano di sana pianta quello che è scritto nei blog. Sensazioni incluse. Boh, spero di essermi spiegata.

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  7. E poi abbia pazienza, come può pensare di ridurre gli altri a semplici fornitori di risposte esistenziali su se stesso? È un uso strumentale delle persone, questo.

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    1. trovo molto sgradevole il lei. butta tutto su un piano fintamente asettico.
      io qui non faccio altro che mescolare parole.
      tutto quello che c'è di buono arriva da altri. colletto risposte e cerco di accoppiarle alle domande.
      ti pare così strano?
      l'uso è assolutamente strumentale e dichiarato.
      l'ho scritto spesso. metto qui parole che non voglio perdere. e se a qualcuno possono servire tanto meglio.
      comunque questa strada mi ha detto delle cose. e questo vale il prezzo. anche le tue parole mi costringono a ripensarmi. e quindi ti ringrazio.

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    2. Ha ragione, il lei è asettico. Volutamente. Rispecchia il mio atteggiamento nei confronti di quello che leggo e di quelli a cui rispondo. È la medesima asetticità. Non me ne ero resa conto neanche io. Pensavo fosse solo distanza. Quindi ricambio il ringraziamento.

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  8. Ciao, Red, sono un Fornitore Meccanico di Risposte Esistenziali. Vuoi fare un uso strumentale di me?
    Premi il pulsante a destra se vuoi la Risposta Esistenziale n. 1 ("tette"), il pulsante a sinistra se vuoi la Risposta Esistenziale n. 2 ("zuccheri semplici").

    (bello tutto questo nero, a proposito)

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  9. Mi sento sfacciata dagli eventi. Sai quelle bandierine he restano ostinatamente attaccate alle boe, nonostante il mare il sole il vento la pioggia? Ecco, così mi sento

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  10. ostinatamente.
    in ogni caso è un buon modo per prevenire ogni deriva.
    sempre che la boa resti ben ancorata al fondo.

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    1. Sfacciata sta per sfilacciata...il correttore automatico è interventista!
      Per il resto confido nella solidità dei fondali, nella clemenza delle correnti e nella mia ostinazione;-)

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  11. cambiano densità e temperatura,
    perchè anche noi cambiamo..è difficile dirlo, scriverlo.

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    1. ed è ancora più difficile capirlo.
      immagine:
      parco nel centro della città.
      un uomo e una donna che non si conoscono sono seduti sulla medesima panchina.
      assorti nei loro pensieri.
      lui riceve una telefonata che gli cambierà la vita. un addio.
      lei riceve un messaggio che le strappa l'anima. un lutto.
      nel medesimo istante.
      in quel momento i due si guardano attorno e si vedono.
      e lui ora è tutto, per lei.
      e lei ora è tutto, per lui.
      semplicemente perché all'improvviso tutto il resto è diventato niente.
      si alzeranno. non si parleranno, non si rivedranno.
      ma per ciascuno dei due quello sguardo subito dimenticato sarà lo sguardo del mondo che verrà.


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    2. è la condivisione, persino la condivisione del silenzio può creare empatia..

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    3. Lo "dicono" anche i morti.

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