#024 l'ultima sigaretta



quando scopri di aspettare un figlio.
quando è finita.
quando passi ad altro.
quando "se non smette non migliorerà."
quando è una concausa.
quando è una scommessa da vincere.
quando cazzo non ho moneta per il distributore.
quando "io non lecco i posacenere."
quando "smettiamo insieme, ma se mi ami lasciala a me."
quando capita che muori.
quando compio i 40 e smetto, come rocco siffredi.
quando non è più così figo.
quando tanto ricomincio quando voglio.
quando alla fine è solo una questione biochimica.
quando sono stufo di uscire al freddo tra il primo e il secondo.
quando leggi quellibrochefunzionagiuro.
quando se ci è riuscito lui.

momenti importanti, ma che hanno un prezzo.
devi smettere, ed è dura.
per me lo è particolarmente,
visto che prima dovrei anche smettere

di non fumare.


12 commenti:

  1. ho iniziato a non fumare da piccolissimo. forse tredici, quattordici anni. con gli amici a passarmi la cicca e io che la giravo oltre. pensavo che il gesto vero fosse esattamente quello: accenderla, spegnerla, passarla.
    sono un maestro nella gestualità ancora oggi, quando tocco una sigaretta lo faccio con il piglio esatto di un tredicenne che sfida il mondo.
    e ci riesco, a sfidare il mondo, un mondo che in quei momenti spesso ride.
    e non so perché.

    lo so, è complicato.

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    1. I(n)spirerai un mio post. Il prossimo, forse.
      Smettere di, smettere di non.
      Io le conosco le dipendenze, direttamente. Cerco di farmi bastare quelle che ho, legandomele strette strette.
      Conosco le dipendenze indirettamente. Quelle che ti portano su quel burrone odioso oltre il quale c'è la morte. E tu stai lì a sporgrtene noncurante.

      E nonostante tutto, io dico che tutto ciò che ci permette di creare un contatto con qualcosa è una dipendenza (quella astratta, fatta di fili invisibili). I rapporti con le persone e con le cose. Tutte dipendenze.
      La dipendenza muove le nostre vite. Noi dipendiamo dalla vita.

      Smettere di non fumare, smettere di fumare... No, non smettere, che ti uccidi un po', più di come farebbe quel cancro ai polmoni.


      ...O forse dovevo solo nascere in un romantico ottocento.
      La dipendenza è bella.

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    2. mi fai pensare, Arianna.
      alle dipendenze come ponti verso la realtà. ma anche come ponti tra realtà differenti.
      a volte ci troviamo emigrati senza fissa dimora proprio a causa di queste.
      dipendenze che non hanno spazio nella nostra quotidianità, segnali dell'inconscio che si tramutano in gesti. cercati o involontari, spesso compulsivi.
      domande del giorno che cercano risposte nella notte.
      e poi le dipendenze travestite, quelle del cuore, quelle dell'anima. tutte cose che se ben mischiate possono spesso indossare le vesti da teatranti dell'amore, che è eterno finché dura.
      per esempio tre anni.
      per esempio una vita intera.
      per esempio lo spazio di un orgasmo.

      spero che arrivi, un tuo post su questo.
      perché alla fine tutto deve ancora essere detto.
      perché alla fine tutto deve essere scritto e letto.
      e tu sei capace di silenzi quanto di parole.
      e questo serve, qui.

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    3. Non scrivo niente, proprio qui, ora.
      Stavolta non serve. Il tuo scrivere mi piace. E basta.

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  2. E alla fine ti è scappato un pizzico di ironia... lo aspettavo da quando ho cominciato a seguiriti, caro red. Un altro pezzo che mi piace, che leggo sino in fondo e sorrido. Non mi succede quasi mia girando i blog. Nice, xo!

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  3. btw e un poco OT... sento la mancanza del tuo cubo di rubik bianco giallo rosso nella mia collezione di iconcine. Che ne pensi?

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  4. e alla fine ha ricominciato pure Rocco! Il vizio diventa parte di te, un non fumatore non sarà mai in grado di capire perché così tanta gente spenda capitali per comprarsi boccate di morte, amare e puzzolenti. La sigaretta a volte diventa la coperta di Linus per alcuni, per altri è un morire piano piano, da schiavi convinti di essere padroni

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    1. te lo vedi Linus cinquantenne con la pancetta che va al rehab?
      le avrà provate tutte, dall'orecchino, al libro "è facile smettere con la coperta, se sai come farlo".
      io credo che chi fuma abbia cominciato ad esserlo dentro in tenerissima età, quando un genitore lo ha separato dalla sua copertina/orsetto/ciucio per la prima volta.
      sono traumi da compensare, alla lunga.

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  5. non hai tutti i torti
    Di ''ultime sigarette'' nella vita ce ne sono tante, e non tutte si tengono tra le dita e si spengono in un posacenere.

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