#109 lo scrigno

il 24 marzo di dieci anni fa.
il 18 luglio di quindici anni fa.
il 3 ottobre di ventisette anni fa.

a dire il vero non lo so, quando è successo, però potrebbe essere successo.
una cosa di quelle cui non credo, una cosa tipo allineamento dei pianeti, marte nella casa di giove, saturno nella soffitta di mercurio mentre nettuno guardava.
oppure una strana droga assunta per sbaglio, o un'illuminazione da pensiero casualmente buddhista o un trauma rimosso, oppure ancora un'infiltrazione aliena di cui non ho memoria.
insomma qualcosa che succede e che poi pian piano mostra l'effetto, negli anni di vita a venire.
quel che è successo è un'inseminazione, un contagio del pensiero.
e uno scrigno che da vuoto all'improvviso risulta pieno.
di parole, di storie, di note, di pensieri, insomma un vero e proprio universo.
e la vita che segue non è altro che la storia di un tizio che scopre di avere in casa uno scrigno pieno di roba e decide di svuotarlo e pian piano tirar fuori tutto.
questo post numero #109 potrebbe essere il centonovesimo che estraggo da lì, e non ne escono solo parole, ultimamente escono anche note e se metti insieme le une con le altre poi non hai comunque la voglia di chiamarle canzoni.
tutta roba che sa d'usato, roba che a rileggerla mi pare d'averla trovata per caso in casa di un altro, oppure in uno scrigno arrivato dal cielo e atterrato sotto il mio letto in una normalissima notte.
e l'unica cosa che posso fare è farne l'inventario, dipanare la matassa e stendere al sole quel che trovo.
e vedere se c'è traccia di me.
e se qualcuno dovesse trovare cose sue me lo dicesse, che rendo tutto, tutto.

12 commenti:

  1. Non ho ben capito la storia delle date ma non importa tu sgomitola e dipana, noi faremo come Arianna; il mio scrigno invece, se mai ne ho posseduto uno, si è chiuso e non so proprio dove ho messo la chiave

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    1. magari è caduto dall'aereo e le tue cose si sono sparse in tutto il mondo.
      ti tocca cercarle in giro, anzi forse una di quelle è caduta proprio nel mio scrigno, trovi nulla di tuo?

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    2. mi piacciono le tue prospettive sbilenche, ma non sono mie

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    3. ho un solo piede a terra, in una mano una candela, nell'altra un basso elettrico, il piede libero serve a tenere aperta una finestra da cui entra un vento gelido. le mie prospettive sono sbilenche, sì. ;)

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  2. il mio scrigno è stato perso con un trasloco. dentro c'erano tutte le cose più intime che uno può immaginare.
    posso solo sperare che chi lo ha trovato non lo usi per ricattarmi.
    ma ogni volta che ci ripenso (oltre a imbarazzarmi un po') sento di aver perso un pezzo importante di me, come se oltre ai ricordi, li dentro ci siano rimaste pure delle emozioni.
    non è che sono da te?

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    1. tranquilla, le scatole possono rinchiudere le cose, proteggerle, a volte.
      ma le emozioni quelle no, quelle non le puoi rinchiudere a lungo, scavano i tunnel e si trovano la via per uscire e per ritornare da te.
      te lo dice uno che una volta ha abbandonato un amore in autostrada legandolo al guard rail.
      ma è tornato ed ora è qui.

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  3. Alla fine, se ci pensi, è sempre tutto un eterno ritorno.

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    1. tu superi il mondo correndo, poi ti distrai un attimo e lui ti reinghiotte e allora riparti più forte di prima.
      alla fine se ci penso, è tutto un eterno rifarlo.

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  4. Io lo apro spesso il mio scrigno.. sarà che conservo tutto e ogni riga di mille anni fa è spesso chiave di ennesimo scrigno... stendo al sole anch'io.. mi riguardo, mi riosservo, mi ripenso.. e un "da fuori" interessante.. magico.. serve a dare vita alle memorie che non avrebbero più vita altrimenti.. perché senza scrigni il mio passato sparisce...

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    1. quando il passato diventa una galleria di ritratti forse è il momento di cercare l'uscita verso un posto senza muri.
      quando il passato diventa una galleria di ritratti di noi stessi forse è il momento di cercare un pennarello e fare i baffi buffi a tutti, e dopo uscire.

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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