#94 lievi parole.


alla fine accade sempre che qui uno lascia sempre le parole più pesanti, perché la leggerezza non riesce ad aderire a questo schermo, è volatile.
se il mio problema fosse quello di sentirmi completamente rappresentato da quel che scrivo qui sarei almeno in un paio di guai, di quelli grossi grossi.
invece i miei guai sono al più guai di taglia media, ben addestrati e capaci di stare a tavola senza disturbare.
dovreste vedermi girare per certe vie della città con il mio guaio più grande ben tenuto al passo e un altro paio di più piccoli che corrono avanti e indietro, spisciazzando sulle ruote delle auto (che tanto l'urina di guaio non sporca e non persiste, giuro).
a volte ne perdo uno sotto un tram, altre volte un altro si innamora di una tipa che incrocio e lo vedo infilarsi nella metro insieme a lei, pace: avanti il prossimo.

confido nel fatto che chi mi legge riesca anche a sentire che qualcosa di diverso c'é, dietro a queste parole bianche su fondo nero. ma se anche è no, pace: avanti il prossimo.

o forse anzi senza forse è solo e tutta autoindulgenza ben shakerata con l'autoreferenzialità che mi ottunde i sensi fino a farne un composto di autostima da spalmare sui cardini per non farli cigolare almeno la notte.
oggi pioveva di una pioggia che avrebbe potuto essere classificata come la prima pioggia dell'estate, almeno nel posto da cui vi scrivo.
ma io  i post sul  meteo non li capisco poi tanto, forse perché non ne sono capace, di parlare del tempo facendolo sembrare una cosa interessante.
però ho un ricordo che custodisco gelosamente:
vivevo al piano ottavo di nove di un palazzo che era accanto ad un'altro che era di sette, e il tetto del secondo era per me un terrazzo.
era d'estate era caldo e venne un temporale.
uscii a prendermelo in faccia.
grandi gocce calde sul catrame dei cordoli,  mi rimane questo, l'odore del catrame e la camicia zuppa e sotto di me la vista di uno scalo ferroviario.
voleva essere un post più leggero, ma se anche è no, pace: avanti il prossimo.

ho rivisto una persona che non vedevo da anni. l'ho rivista nella sua forma compiuta, bella come la sapevo bella e anzi più vicina a quel che è dentro: madre e compagna.
e se davvero fossi capace di parole leggere, qui, sarebbe di lei che avrei scritto.



30 commenti:

  1. Da poco una persona mi diceva di avere grosse difficoltà a commentare i tuoi post, pur amandoli molto.
    Ecco, io oggi credo di aver capito quella sensazione.

    Solo una domanda: cosa sono le parole leggere? Quelle con poche sillabe?

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    1. le parole leggere sono quelle che vengono più facilmente in un pomeriggio di primavera inoltrata, seduto al parco su una panchina, guardando i bambini che giocano. oppure davanti al mare, oppure da una casa sull'albero.
      forse le parole leggere sono quelle che arrivano quando non sei da solo, forse è tutto qui.

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    2. maremma da quanto tempo non cerco più parole nelle case sugli alberi!

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    3. Per un periodo della mia vita ho abitato in una casa con un giardino enorme. Al primo giorno di esplorazione non riuscii a ritrovare la casa. Poi trovai una casa sull'albero e da li sopra le uniche parole che uscirono furono "mi sentite? Mi sono persa"

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    4. e alla fine ti hanno ritrovata? no perché un pezzo di me è rimasto sull'albero, sai.

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    5. Si, mi trovarono. Ma non ero una bambina che ancora non conosceva il pericolo, ero adulta e con le mie ossa ci lavoravo. E guardando i miei salvatori di sotto, ebbi le vertigini e il terrore di scendere. E così rimasi li sopra ancora alcune ore. E forse, non scesi mai del tutto, perché da quel giorno alcune parti di me non hanno mai più risposto all'appello.

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    6. c'è sempre l'opzione cosimo piovasco di rondò: la mongolfiera.

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  2. Immagina me! Sicuramente quello che scrivo non é sempre leggero... A volte, probabilmente sono pesante e cocente come piombo fuso. Eppure é estremamente rappresentativo di certi stati d'animo che alterno, per fortuna, ad altri piú gioiosi. Nessuno lo direbbe mai che dietro i miei sorrisi c'é cosí tanta roba, che spazia dal nero pece al turchese del mare. Il fatto che all'apparenza siamo tutti assorti in una sorta di stato di "ordinarietá" non significa che non siamo coscienti del fatto che ciascuno porta al guinzaglio per strada i propri guai. Io ci metto pure la museruola per non farli abbaiare... Sai che caciara, altrimenti? Cogli sempre il lato nascosto e pulsante, quello sotterraneo. Sará anche un principio di osmosi, in questo non luogo tanto ben frequentato per selezione naturale. E scusami se, non volendo, piú che un commento ti sto lasciando un post. Rientro ora da una serata che avrei trascinato sino al mattino, se non fosse che tra una manciata d'ore dovró essere pronta e reattiva per portare a termine tutto il lavoro che ho da fare. 'notte red ;-)

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    1. chissà che un giorno incrociandoci i miei e i tuoi guai non finiscano per distrarsi vicendevolmente lasciandoci tranquilli quel tanto che basta per rifiatare.
      grazie per le parole, hai ragione, valgono un post. :)

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  3. insomma guai da mediano non da numero 10, comunque i guai che si perdono ad una pisciata di cane sono quelli che preferisco, non so mica se sarei attrezzata per tenere a bada gli altri, quelli da numero 10 e sinceramente vivo bene senza neanche scoprire se ne sarei capace; e poi sei sicuro che quella di madre e compagna sia la sua forma compiuta? siamo liquidi, il tappo in testa ce lo mette solo l'ultimo giorno della nostra esistenza; Michelangelo ad un certo punto lo scoprì e passò dalla Pietà di San Pietro alla Pietà Rondanini, scorriamo come l'acqua, anche se non significa che le cose ci scorrano sopra, semplicemente che la vita la plasmiamo e ci plasma e ci muta anche quando sembra sempre uguale a se stessa, anche per il solo fatto di passare di qua di leggerne e di scriverne

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    1. conosco moltissima gente che che non riesce mai, neppure una volta nella vita ad essere quel che realmente è. lei, almeno in questo momento ha raggiunto se stessa, poi può cambiare, certo, ma devo darle atto del fatto che non sia stato un cammino semplice per lei, non lo è per nessuno, a dire il vero.
      tutto questo fluire fa parte di noi, sì, ma qualche volta ci sono degli impuntamenti che creano mulinelli e rapide che ci portano ad incastrarci su noi stessi e a non lasciarci andare alla vita che ci porta oltre.

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    2. resistiamo alla corrente ok, ma a volte anche troppa passività non va bene, poi il vento fa il suo giro, la corrente diventa gentile e capiamo che si può fluire, si torna leggeri

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  4. Le parole leggere sono quelle che non ti vengono quando quei bambini che ricordi sorridenti ora sono in camera operatoria a giocare un gioco terribile.

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    1. franco, spero di cuore che non sia come appare dalle tue parole, forse però è proprio in quei momenti che servono parole leggere.
      mi viene in mente la vita è bella, di Benigni, anche se non l'ho mai visto. le parole non volano in quanto leggere, ma sono leggere quando sanno volare nonostante il fardello..

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  5. sei fortunato ho un pacchetto di parole leggere in più appena comprato

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    1. ehi ehi, lo ha detto a me!
      ...
      vabbè dai, dividiamo.
      ma alla prossima gita il posto in fondo è mio.

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  6. Ti ho visto, su quel tetto.
    Eri tu, vero?

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  7. un tizio con le braccia aperte che sembrava il cristo di rio de janeiro sospeso a metà tra un cielo incazzato ed uno scalo ferroviario?

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  8. Io le ho trovate leggere, invece, queste parole.
    Perché che cos'è la leggerezza se non un po' di guai che sappiamo portare a passeggio e della pioggia a ricordarci quanto si è vivi?

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    1. che cos'è la leggerezza?
      è solo saper chiudere gli occhi e respirare profondamente e vedere i tuoi guai galleggiare lì, accanto ai sogni, accanto ai ricordi, accanto ai propositi.
      e saper accettare il tutto.
      forse.

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    2. Ma siamo noi a dover accettare loro, o loro a dover accettare noi.
      Perché in fondo è tutta questione di compresenze mi pare, tra guai, sogni, ricordi, propositi e anche pioggia. E forse compresenza dell'accettazione, con la rassegnazione, con il fallimento, con l'integrità, con i princìpi, con la soddisfazione.
      E scusate se mi sono intromessa di nuovo, ma ho come un bisogno di capire delle cose, e questo sembra un posto che pullula idee.

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  9. Del resto, si dice, sono le ultime parole, quelle pronunciate sulla soglia, a dare un senso a tutte quelle dette prima.
    No, non è un post sulla pioggia. Forse sul tempo, ma non quello metereologico.

    Winter

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    1. è per questo che a certe soglie decidiamo di nemmeno avvicinarci, vero?
      no, non è un post sulla pioggia, forse sul tempo che c'è dentro, quello sì.
      è solo contabilità.

      Winter is coming.

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    2. Provi a pronunciarle sulla sogliola, per cambiare.

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  10. non ti leggevo da tanto red, che quasi non ricordavo quanto sei bello.

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    1. io stesso non mi leggevo da tanto.
      ritrovarmi nelle mie parole.
      a un certo punto devo essermi perso.. ma grazie grazie edp che mi riporti a me.
      se poi dici bello.. detto da te deve anche esserci un po' di vero. :)

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