#92 un giro di do.


sto pensando ad un nuovo modo di vederla, la cosa qui.
ad uno spazio tra me che scrivo e te che leggi.
io di qua e tu di là dal video, dai due lati, come fosse una scacchiera, un piano di gioco, un tavolo di biliardo al quale io semplicemente tiro il primo dado.
io ci metto delle cose e tu ce ne metti altre, io ci metto i miei manufatti di parole e tu ci metti i tuoi, io ci metto i castelli di pensiero e tu ci metti i ponti, le case, a volte il mare ce lo metto io e tu ci metti le montagne.
e in questo spazio le cose vibrano di me e di te, e poi arriva un'altro con il suo colore e ci mette l'arcobaleno e il cielo e poi chi ci mette le panchine e i ponti, e due sgabelli, e una piccola poesia e poi un ricordo piccolo e prezioso.
alla fine qui c'è un universo che vibra di tutti noi, e ciascuno viene e prende qualcosa e porta qualcos'altro, e tutto vibra di noi, e non è più un posto mio, ma è semplicemente un posto di cui io nemmeno ho le chiavi.
entrano tutti, qui, possono.
ciascuno con il suo accordo speciale, ciascuno con la sua idea di armonia.
un giro di do,
un giro di prendo.
un giro di sono.
un giro di siamo non soli.


22 commenti:

  1. E' sempre stato questo. Solo che un tempo pensavo che chi lanciasse il dado raccontasse qualcosa di sé, ora credo solo che racconti una storia, ma non necessariamente la sua. Chi commenta invece di solito ci mette un po' di sé.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. nel mio caso credo sia vera la prima.
      ma non perché io non ami le storie degli altri, anzi.
      io passo il mio tempo a cercarmi dentro le storie altrui.

      Elimina
  2. Risposte
    1. non sai quanto questo può essere vero nel mio caso, Giardi.

      Elimina
  3. È il giro di siamo non soli, in fondo, che ci fa vibrare. E essere ancora vivi. Abbastanza per dare, abbastanza per prendere.
    Poi di mare, io ne ho in abbondanza, se qualcuno invece mi porta delle montagne, farei volentieri uno scambio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. già, alla fine è su quel giro, che la gente comincia a ballare.
      un po' come ai tempi di jump, everybody needs somebody e my sharona, che chissà se le mettono ancora, oggi.
      pensa, tu troppo mare, io troppe montagne, facciamo uno scambio quest'agosto?
      ;)

      Elimina
    2. ma si! mi casa es tu casa. per scambiarci le rispettive chiavi ci incontriamo a bere un bellini su una nuvola, alla prima notte di luna piena dell'estate.

      Elimina
  4. .. io mi sa che ti rovino il paesaggio perché, specie da te, vengo a prendere. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. prendi, prendi assolutamente tutto ciò che ti serve, e porta le parole che trovi qui ovunque.
      non sarà altro che una piccola forma di restituzione.

      Elimina
  5. Penso sia l'essenza del dialogo tra due che sanno parlare e ascoltare, no?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sì. ma mi piace pensare ad uno spazio in cui mettere le parole della quotidianità e poi guardarle mentre risuonano e si accendono.
      energie e vibrazioni.

      Elimina
  6. io questo posto l'ho visto sempre esattamente così e come Giardi ti dico, non dimenticare i suoni, anche quello del silenzio può andare bene

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ecco ecco. che tu vieni e mi metti una cosa, e io ho fatto una cosa per te.
      mi sono ascoltato magoni e spinetti in silenzio.
      che poi l'ho fatto per me, alla fine..

      Elimina
    2. e allora dimmi ti è piaciuto, quella è la traccia fantasma di musica nuda numero uno, a me a suo tempo (era il 2004 uno degli anni più disgraziati della mia vita) arrivò come un ospite inatteso che però si rivela straordinario

      Elimina
    3. sì, sai le ghost track hanno sempre quella cosa che sa di sorpresa.
      e spesso ci mettono un carattere nascosto, una cosa che non si osa mettere nella lista dei pezzi regolare.
      mi è piaciuta molto, moltissimo. mi fai sempre regali preziosi, piccola amanda.

      Elimina
  7. Io porterei bicchieri pieni per chiunque passi di qui, falli vibrare brindando a questo post.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma ceerto. tu devi essere quello che compare dal nulla a festa inoltrata e ti pare di conoscerlo da sempre.
      beh, non ci resta che berci sopra.

      Elimina
  8. E' il bello dell'interazione con l'altro. Ognuno da' qualcosa e ognuno si prende anche qualcosa. :)

    RispondiElimina
  9. ma anche di più, direi. quando funziona davvero quello che accade è che le parole che nascono vengono da posti che non sapevi di avere.

    RispondiElimina
  10. red, è tanto bello questo posticino qui...
    anche se un po' ci appartiene, un po' no, un po' chissà.
    il senso di appartenenza è più virtuale che reale.
    anche nella realtà, in fondo.
    ;-)

    RispondiElimina