#64 colori


Questo è un luogo in cui si comunica, e si dicono molte cose.
scrivendo. leggendo.
ma non è come parlare, non è come parlare.
prendo una frase a caso scritta da te, anzi: è sufficiente una parola, un ciao.
se me la immagino p r o n u n c i a t a  .. beh. è tutta un'altra cosa.

l'accento che fa il colore. l'inflessione che raccoglie in ogni singola sillaba la storia intera di un pezzo di mondo.
è una cosa che manca, qui.
è LA cosa che manca, qui.
e non c'è molto da dire, anzi, non c'è molto che si possa scrivere su questo.
sai cosa vorrei? vorrei sentire la tua voce mentre scrivi le tue cose, qui.
sentirle dette da te.
voglio un audioblog.



59 commenti:

  1. E invece la sento la tua voce. Lo sento questo bisbiglio, anzi no, non e' un bisbiglio. Il tono di voce e' basso, ma presente, le parole sono scandite con lunghe pause e molto lentamente. L'immagine adesso e' sulle tue labbra. Il suono delle tue parole ascoltate o lette in una stanza di una milano notturna hanno un suono che mi ha portato a commentarti per la prima volta, dopo mesi di letture silenziose. Le tue parole come i tuoi silenzi arrivano sempre. Quella voce immaginata, mentre ti sto leggendo adesso, che attraversa l'aria e le fessure dei miei pensieri.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. e proprio nel post in cui rivendico la necessità di ascoltare, scopro le tue parole e la tua storia.
      e di fronte a quello che ho letto non potrei mettere altro che il silenzio più disarmato.
      grazie per averlo fatto, per aver scritto.

      Elimina
    2. Per "fessure dei suoi pensieri" intende le crepe del suo cervello?

      Elimina
  2. anch'io lo voglio, e tutte le volta che una persona riesce a bucare lo schermo e mi tende una mano la voce la pretendo, perché le parole tracciano il disegno, la voce fornisce i colori e le sfumature.
    anche se, in vero, già molti chiaro scuri si definiscono bene nello scritto. tu sai quanto per me sia importante l'udito, è un senso speciale

    RispondiElimina
    Risposte
    1. poi però si sentirebbe la mia "gnola" padovana e non sarebbe un gran sentire :)

      Elimina
    2. uh. considera che la voce che mi accarezza ogni mattina viene da vicenza.
      posso farcela. ;)

      Elimina
    3. certo soprattutto perché ai padovani mancano le "e" larghe :D

      Elimina
  3. Risposte
    1. ma il tuo giardino è pieno di alberi parlanti, vero? sono loro che ti sussurrano le storie del mondo, io lo so.

      Elimina
    2. nel suo giardino passano le sirene e a volte le balene, sei stai zitto, zitto, intonano concerti, perché se ti ricordi lui vive nell'unico faro posto a 100 km dal mare

      Elimina
    3. nel mondo di OZ le mamme regalano ai bimbi un librone illustrato.
      il titolo: il faro di Giardi.

      Elimina
    4. Potere della cannabis.

      Elimina
  4. magari si può,
    allegare una registrazione della lettura di un post...
    sarebbe un audioblog?

    (un mojito senza il neh)
    (...)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. già, ci pensavo sai. pensa un filettino audio in fondo al testo. con l'autore del post che lo legge, solo per chi lo vuole sentire.
      credo che ci arriveremo, anche se non so bene come e se si possa caricare un file audio da qui..

      Elimina
    2. c'è un blog di un mio amico poeta che già le mette le sue poesie lette da lui, come faccia non lo so, ma se volete mi informo

      Elimina
    3. in realtà tempo fa lo facevo su un'altra piattaforma per blog,
      usavo myflashfetish, ma condividevo musica a sostegno delle parole, mi imbarazzerebbe poi risentirmi..

      penso comunque che il discorso di red fosse più ampio del nostro, perchè questo è un posto in cui mancherà sempre quella parte, la più importante..

      piacere amanda!

      Elimina
    4. quale parte? ah, certo, il mojito ;)
      (non ce l'ho, il neh.. sorry..)
      i miei discorsi non sono mai più ampi delle cose che atterrano qui attraverso i commenti. io metto giusto giusto un seme, un nucleo di condensazione. poi vi aderiscono tante parole, e tra queste molte che mi terrò strette.

      Elimina
    5. amanda: non so se ce la farei, certo non lo farei sistematicamente. forse per un post.
      mi viene un'idea: trovare un modo per cui tutti possono registrarsi mentre leggono una frase e linkare qui solo il file audio, senza il nome.
      una cosa del tipo: lascia un pacchetto anonimo con dentro i tuoi colori.
      tu lo faresti? chi altri sarebbe disposto a farlo? potrebbe essere lo stesso post su molti blog, condiviso. tutti coloro che registrano poi pubblicano il post.
      e la cosa diventa un viral. roba da web2.0

      Elimina
    6. beh, allora il discorso è più ampio solo per me
      (dovrò stare attenta o diventerà un mojito in punta di piedi)

      au revoir
      :)

      Elimina
    7. già quale parte?
      piacere all& (ma dove sta il cancelletto sulla tastiera?)39;aria

      Elimina
    8. Questo è un posto fatto di sole parole,
      non puo essere la parte più grande o migliore di una persona,
      si dicono quante cose nella vita?
      la parte che manca è tutto il resto.

      Elimina
    9. allora per carità è vero che comunichiamo in molti modi, il linguaggio del corpo, i gesti, raccontano molto di noi, ma abbiamo questo sistema per comunicare e se non comunichiamo non siamo esseri sociali, quindi penso che parole siano importanti

      Elimina
    10. http://www.youtube.com/watch?v=la5tyq9gblk

      solo il 7% della comunicazione è fatta di parole
      e non lo dico io :)

      però mi è troppo piaciuta la tua scelta!

      Elimina
    11. Bello Gigot :), non lo conoscevo, quindi non so tutta la storia, ma primo è un rarissimo caso di muto non sordo secondo anche la lingua dei segni è un codice ed appartiene ad una comunità che la condivide, insomma comunichiamo entro regole che ci siamo dati con altre regole che ci vengono dalla notte dei tempi e che abbiamo imparato a riconoscere anche se non sono codificate in maniera esplicita

      Elimina
  5. Le parole lasciano la possibilità di interpretare e fraintendere. E a volte è molto bello. E molto comodo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. lo spazio tra le parole, lo so. il respiro come i silenzi.
      il ritmo intrinseco delle pause. virgole come respiri, punti come colpi di palpebra.
      ogni parola è un ponte sospeso che parte da qui e arriva non so dove.
      ogni persona sceglie dove e se.
      ma il fraintendimento no, non è mai voluto.
      io cerco sempre parole p r e c i s e .
      cerco, ma non è detto ch'io trovi.

      Elimina
    2. Certo, anche io. Ma no mai come queste parole, seppur precise ai miei occhi, verranno interpretate. Mi succede di continuo di credere di essere chiara e capire che no, non lo sono stata.

      Elimina
  6. Toh ;)
    Altrimenti in alternativa consiglierei il telefono :P


    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma quante ne sai.
      pensavo piuttosto a quella cosa fatta con due bicchieri di plastica e uno spago.
      lungo lungo, però.

      Elimina
    2. mhm. hai anche lo spago lungo lungo?

      Elimina
    3. mhm, no ho i bicchieri wireless ... andranno bene?

      Elimina
    4. dipende, ci sono ditte che li fanno mezzi-vuoti.
      quelli migliori invece sono mezzi-pieni, ma sono difficili da trovare.
      per fare un bicchiere mezzo-vuoto basta svuotarne uno a metà.
      per fare un bicchiere mezzo pieno devi riempirne uno che prima era vuoto. lì per lì sembrano uguali, ma se consideri la prospettiva futura e il passato.. beh.. mica è uguale.
      è la stessa differenza che passa tra un uomo di mezz'età e uno che ha un piede (su due) nella fossa.

      Elimina
    5. ok, ho capito, mi procuro il cavo lungo lungo :P

      Elimina
    6. si meglio. ma attenta che non si annodi o la voce passa strozzata.

      Elimina
  7. ma sai che io invece non disdegno il fatto che i blog siano "solo" parole scritte? ho ben presente la voce delle persone che conosco che scrivono sui blog, e son persone che conosco anche molto bene, ma mi accorgo che quando leggo i loro brani la voce non è mai la loro fino in fondo, anzi, è la loro solo in minima parte, ma per la più parte è la mia voce che legge, che legge nella mia testa, con il mio ritmo, con le mie cadenze - quello che mi fa piacere, o non, quei brani.
    quella voce che legge, forse. vorrei piuttosto sentirla dal vivo, senza uno schermo di mezzo, perché ancora più importante della voce sarebbe tutto il resto, sarebbero il volto, i gesti, le posture, le pause fatte di sguardi.
    non so, forse non riesco a spiegarmi fino in fondo... semplificando molto, però, non mi manca l'audioblog, ecco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. rilancio subito:
      vorrei sentire nella mia mente la voce delle persone mentre leggono i miei post.
      perchè è di questo che stiamo parlando, parole come vestiti che gli altri si provano addosso.
      vedere come ci stanno addosso le parole altrui.
      poi alla fine ti accorgi che frequenti solo le persone che ti fanno stare bene o che sono capaci di emozionarti in uno dei mille modi possibili.

      Elimina
    2. e queste considerazioni sono bellissime


      non so se si è notato ma questo post mi ha entusiasmata (forse si è notato troppo... torno in silenzio, ok)

      Elimina
    3. è vero, l'alchimia è lì, perché c'è, ci deve essere qualcosa tra le parole che non leggi, qualcosa di "sotto-onda", che crea quella percezione dello stare bene in mezzo ad alcune parole, ad alcune immagini, ad alcune melodie.
      ti dirò di più: la voce che mi si forma in testa quando leggo qualcosa di qualcuno di cui non conosco la voce è per grossa parte la mia, ma in misura minore è comunque presente una voce che i lmio immaginario "assegna" a quell'alchimia, a quel carattere immaginato, a quell'insieme.
      (è comunque curioso che questo post si intitoli colori, e non voci ;))

      Elimina
    4. suoni e colori. due diversi tipi di onda. capaci di riunirsi e puntare al centro dell'emozione, se il caso, mischiandosi.
      fino a farti riflettere: sai distinguere un blu bemolle da un sol cobalto? io temo di no..

      Elimina
  8. questo tuo post mi coglie in un momento particolare.
    tanto pieno di parole.
    tante.
    ma tutte prive di intonazione.
    tutte dello stesso non colore.

    lasciare che qualcuno ascolti la mia voce in un modo che sottraggo ai piú é un atto estremo di intimitá.
    vano, talvolta, perché incompreso.

    ascoltare la voce di qualcuno, soffermarmi sul modo in cui respira o accompagna al suono il movimento di occhi e bocca... é una forma di esplorazione.
    che talvolta per ragioni varie ed eventuali mi resta preclusa.

    la sintesi di tutto é che, a volte, le parole per quanto belle restano quel che sono.
    solo parole.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. come al solito mi costringi alla riflessione.
      pensavo: ma la mia voce è la stessa sempre? no.
      cambia al cambiare della persona che mi sta ascoltando.
      quindi quello che vorrei scoprire non è il colore della voce, ma il colore della voce per me.
      colore. calore. temperature.
      ditelo ad ADP, forse il mio post avrebbe potuto chiamarsi Calori.

      Elimina
    2. anche il calore...
      una mano calda che ne stringe una che tende costantemente al gelido, inevitabilmente le trasmette calore.
      ma quanta differenza corre tra la mano piena di calore di una persona con cui si é riusciti ad instaurare un rapporto umano, e quella di chi forzatamente cala il velo della confidenza sull'estraneitá dirompente e manifesta.

      e magari adesso l'unica riflessione che riuscirò ad indurti sará: ma c. che diamine c'ha che ê così pessima oggi?

      nulla in realtá.
      solo che come al solito, senza neanche saperlo e volerlo, porti alla luce delle cose che mi tartassano i pensieri.
      e cui volutamente evito di dare ulteriormente spago...

      l'idea di pubblicare la versione audio del post è bella davvero.
      l'unico modo che mi viene in mente per salvaguardare l'anonimato ê rendere la lettura un sussurro.
      parole a fil di voce.

      Elimina
    3. Su dieci fan ne perderebbe più della metà. Non c'è niente di più smosciante di una brutta voce o di un'inflessione fastidiosa. Non bastasse, si scrive sempre meglio di come si parla. La goffaggine, per iscritto, non si nota.

      Elimina
    4. @c.
      qui si scrive a fil di voce, nelle penombre.
      fil di penna, si potrebbe dire, se l'espressione non si avvicinasse pericolosamente ad un'altra ben più forte e molto distante: "fil di spada".
      e, sì, le parole potrebbero essere così. inchinate a questa luce così fioca. ma anche nell'attenuazione varrebbe quanto sopra, una persona, una voce: mai la stessa per tutti.

      Elimina
  9. non è solo la voce, che manca. ma anche il non riuscire ad immaginare, a visualizzare, il non conoscere le espressioni del volto.
    Ma se ci fosse tutto questo, quelle stesse parole saprebbero emozionarci allo stesso modo?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma forse a questo punto stiamo parlando di una cosa diversa.
      l'idea delle parole scritte è un'idea che serve a renderle fruibili a tutti. come vestiti da provare, indossare e nel caso tenere.
      le parole indossate invece sono altro, sono l'abito e quello che c'è sotto. un'emozione diversa, quella del conoscere l'altro, da quella di provare a mettersi le sue parole. e in fondo siamo qui per il secondo motivo.
      anche se posso convenire sul fatto che il mio post non fosse molto di più che uno sfogo, la curiosità di vederle addosso all'autore/autrice.
      strano, siamo passati da anni e anni di "spogliati" al tempo del "mostrami come ti stanno".
      (rileggo quel che ho appena scritto, e non lo cancello ma lo ascrivo alla categoria "frasi degne di carrie bradshaw")

      Elimina
    2. io intendevo che se le parole fossero 'indossate' invece che 'scritte' forse non susciterebbero le stesse emozioni, ma non per la persona che le indossa (che è un altro discorso), ma proprio a livello di parole e di quello che comunicano. perché finché le parole sono solo scritte, sono parole che possiamo indossare, colorare, riempire con la nostra voce, le nostre pause ed i nostri spazi e quindi fondamentalmente indossiamo le parole d'altri, plasmandole con quello che in quel momento sentiamo di volerci mettere e quindi facendole un po' nostre. Ma se fossero già indossate, sarebbero parole già confezionate e non 'adattabili' alle nostre spalle. da lì, la mia domanda.




      Elimina
    3. è proprio quello che intendevo. mi stavo chiedendo come starebbero le mie paroe addosso ad altri, e come starebbero le parole altrui addosso a me.
      certe volte non siamo i migliori sarti di noi stessi.. certe volte la voglia di vestirci con le emozioni altrui è solo il primo passo per diventare altro e, in definitiva, per darci un'occasione di crescita.
      insomma, questi posti sono grucce. ;)

      Elimina
  10. è che quando succede così, poi la gente sorride del mio accento. e io mi imbarazzo che per me è la cosa più naturale del mondo. (a me sono gli occhi che mancano, gli occhi più della voce).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. per te inventeremo un mimoblog.
      niente voce. solo un accompagnamento al piano degno di un film muto. e il post che scorre nei sottotitoli. o nei cartelli su fondo nero di quei film.

      Elimina
  11. vorrei...
    attento a desiderare cose, che se poi si avverano?!?

    RispondiElimina
  12. ho detto vorrei?
    ho detto voglio.
    ;)

    RispondiElimina
  13. Ti è mai capitato di idealizzare una voce?
    Di leggere e leggere giorno dopo giorno le parole di qualcuno e nella testa sentirle con una voce ben precisa nel timbro, nel tono ma solo immaginata?
    La cosa più bella poi è conoscerla, una voce, col suo colore, quello vero.
    La cosa destabilizza un attimo, devi metabolizzare ed associare questo nuovo colore al volto e alle parole.Ed è un processo un po' complicato per la mente e per l'udito perché in quel momento vanno in tilt.
    E l'odore? non il profumo. Vogliamo parlare dell'odore?
    Anche quello è un colore, o forse, la sua sfumatura.....

    Lapiz

    RispondiElimina
    Risposte
    1. certo che mi capita di immaginare una voce, mi capita di continuo. e in passato mi è accaduto di passare dalla voce immaginata alla voce sentita, con effetti tali da aver letteralmente cambiato il corso della mia vita e che persistono tutt'ora.
      io credo che ci sia un'influenza reciproca tra voce e contenuti, e se é vero che il timbro e l'accento quelli sono, il tono è quasi sempre corrispondente.

      se poi si parla di sensi diversi, beh. qui la storia di fa più complicata.

      Elimina
  14. Immagino che, se le seghe fanno diventare ciechi, le seghe mentali facciano diventare sordi. I commenti letti me lo confermano.

    RispondiElimina
  15. Ma le parole scritte non hanno una voce univoca... quando mi rileggo è come ascoltare altri che mi parlano di un loro mondo che si affranca dai miei confini...

    RispondiElimina