#060 ultimavera.


non è tanto la pioggia,
sono partito che era neve, era neve che si ferma sulla strada, poi è divenuta pioggia.
e non è tanto la musica che sto ascoltando, sono partito con un cd diverso, poi la sequenza ha portato questa musica.
così come non è tanto la giornata, sono partito lasciandomi alle spalle la stessa medesima giornata che si ripete identica ogni settimana da anni, ormai.

è tutto l'insieme

che chiama l'inverno, è il giorno che si volta indietro e lo guarda negli occhi, l'inverno.
ma non l'inverno ventitredici, no, parlo di un altro inverno, un inverno che all'inizio della storia del cuore ha fissato certe cose, certe sensazioni che ancora oggi sono lì. e risuonano.
e la voglia di primavera si discioglie nella nube di frammenti che mi investe e mi avvolge.
tanti piccoli pezzetti di ricordo che mi vengono incontro, la rifrazione delle gocce sul parabrezza, il ritmo avulso dei tergi.
vai Djivas.

41 commenti:

  1. nonpuopioverepersempre. Stavo per dirti.
    poi ho pensato che non ho più 15 anni.
    cazzo, non ho più 15 anni.
    che poi, quando avevo 15anni, la pioggia non era così pioggia, l'inverno non era così inverno, il freddo non era così freddo. Giuro.
    Prima una notte di pioggia mi faceva scendere a correre in pigiama sotto la pioggia. Avevo 15 anni.
    poi, un temporale notturno mi sfidava a sincronizzare i miei orgasmi con i tuoni. Ne avevo 22.
    e ora? Ora che sono una donna adulta, compro gli stivali da pioggia per saltare dentro alle pozzanghere, con mio figlio.
    e aspetto la primavera. Perchè la primavera è il tempo in cui nella mia vita succedono cose. Germogli.

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    1. dillo, però, quanti sono, adesso.
      dillo, che non sembra proprio, da quel che scrivi.
      comunque la tua primavera è in fiore da un pezzo.
      no?

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    2. Ora sono... 18, no?
      è tanti anni che ne compio 18 e mi viene cosi bene, che non vedo perché dovrei cambiare.
      La mia primavera è già in fiore, ma a volte, uno di fiori ne vuole piantare altri.
      e vederne crescere tanti insieme.

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    3. si sceglie un fiore. si viene scelti.
      una vita, un fiore.

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    4. Per fare un cavolo ... ci vuole un seme. Dell'ozio.

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  2. è che non è neanche la pioggia,non è neanche la musica, non è neanche la giornata; è che ci hanno precipitati in questa terra di nessuno, con la vista di una talpa, ci siamo silenziati i sensi, funzionano solo in retromarcia come i gamberi, ci ghermiscono dal passato e il lancio del cuore oltre l'ostacolo è diventato specialità olimpica per atleti di alto livello

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    1. ci vorrebbe una pasqua civile

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    2. una resurrezione, dici? già..
      ma temo che i miei stati d'animo di ieri non fossero collegati al momento storico né al sociale.
      era semplicemente un contesto capace di aprire cassetti chiusi da un po'.
      e ci ho trovato anche un po' di parole. prima o poi le ritroveremo tutte qui.

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    3. oh beh se la pioggia serve a ritrovare parole, a cucire pensieri e intessere concetti, che sia la benedetta, anche se davvero non se ne può più

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    4. era pioggia ed era neve. ed era musica. ed era strada. e la velocità portava via gocce, fiocchi e parole dal parabrezza.
      dietro, le luci rifratte della strada.
      ero lì, ma il momento non era ieri era un giorno di molto tempo fa. un cortocircuito di vita. un contatto anomalo.

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    5. sinapsi nostalgiche frugano in cassetti dimenticati

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    6. l'immagine, quasi tetra, è quella di un burattino guidato da fili che si perdono nel buio del passato.
      una danza ipnotica.
      ma la musica è quella di oggi.

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    7. spero fosse una buona musica

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    8. buona, si. un vestito ben tagliato.
      giusta, più che buona.

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  3. mi hai fatto venire in mente questa splendida poesia :

    Pioggia sull’autostrada del West Side,
    semaforo rosso a Riverside:
    e più vivo e più penso
    che due persone insieme sono un miracolo.
    Per una volta racconti la storia della tua vita,
    un brivido increspa la superficie delle tue parole.
    La storia della nostra vita diviene la nostra vita.
    Ora stai fuggendo su quello che un poeta
    senz’altro vittoriano ha definito straniante male salato.
    Queste sono le parole che vengono in mente.
    Sì, sento lo straniamento. Come ho sentito l’alba
    spingere verso il giorno. Qualcosa: una fessura di luce?
    Chiuso tra rabbia e dolore, uno spazio si apre
    dove sono io Adrienne, sola. E sempre più fredda.
    Adrienne Rich
    Ventuno poesie d’amore

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    1. io metto poche briciole, e al mattino mi trovo poesie scelte da giardi per questo posto.
      come mettere i fiori giusti.
      preziosi, sempre.
      io ti sostituirei alla fatina dei denti, giardi.
      ;)

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  4. E manco la viva e vibrante soddisfazione di dire " piove, governo ladro!"
    Ché manco ce l'abbiamo un governo!

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    1. Giusto. Però si può sempre ripiegare su un bel "piove, Santa pazienza".
      Certo non ha lo stesso effetto ma...

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    2. ...se si sdogana il coinvolgimento del divino si aprono un sacco di possibilità, è vero;-)

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    3. se dovessimo mai uscire insieme sappiate che guido io.
      che vedervi bevutelle deve essere uno spettacolo. ;)

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    4. andata. comincia ad allineare le stelle, cincia.
      non è detto che si debba aspettare Prospect Park, Brooklyn.
      c'è un parchetto in bovisa, tipo.

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  5. ultimavera? meglio nuovavera...

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  6. Non serve aspettare la primavera per rinascere, avere senso, dar senso. Le stagioni del mondo non devono coincidere con le stagioni dell'anima. Non bisogna mai mancare di fantasia.

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    1. facciamo che dentro ogni sogno ci sia tutto. primavera estate autunno inverno.
      un ciclo vitale dentro ogni cosa che sentiamo compiuta. dentro ogni gesto, dentro ogni bacio, dentro ogni respiro.
      facciamo che? lo facciamo?

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  7. "Tanti piccoli pezzetti di ricordo che mi vengono incontro, la rifrazione delle gocce sul parabrezza, il ritmo avulso dei tergi."

    Come tanti piccoli frammenti di vetro rotto che si schiantano improvvisamente sul parabrezza della mia auto in una notte buia di tanti anni fa ... pensa che cosa mi hai fatto ricordare.
    Stupore e risveglio dei sensi.
    Lo so, non c'entra nulla col tuo ricordo. :)

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    1. non c'entra, forse. ma ha senso. è un tuffo come il mio. altri suoni ed altra materia, ma è un tuffo.

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  8. E' che certi viaggi bisognerebbe farli con qualcuno accanto.

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    1. è che con certe persone si dovrebbe solo viaggiare.
      poiché la sola speranza di vederle ferme sta nella perenne rivoluzione degli orizzonti.

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    2. E perché mai dovrebbero star ferme, certe persone? Gli orizzonti si spostano, e così i loro piedi. I loro occhi.

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    3. pensa ad un primo piano di una persona.
      e dietro falle scorrere i cieli, i giorni, le stagioni, gli anni.
      pian piano la persona diventa grande.
      e tutti i riflessi di tutti quei giorni stratificano sul fondo degli occhi.
      profondità da dispiegare.
      profondità.

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    4. Pensavo proprio il contrario...che ad un certo punto lo sguardo si sposta verso quei cieli, quelle stagioni, quegli orizzonti, e il primo piano va fuori fuoco.
      Va fuori fuoco...
      Ecco.
      O il fuoco va altrove.

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  9. i ricordi sono una delizia ed un tormento.
    quanto scrutare l'orizzonte.
    che non ci credo sia fisso, nonostante certe decisioni che si prendono, ma mobile.
    perennemente mobile.

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    1. è la nebbia, quando viene, che congela tutto, che rende tutto così statico.
      è la nebbia, che fa davvero paura, più del buio, più del nulla.
      è la nebbia che si mangia l'orizzonte.

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    2. ma la nebbia, per quanto persistente, sempre si dirada, prima o poi...

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  10. Risposte
    1. conosci.
      lo so.
      tutte quelle storie.
      e ogni storia con un'emozione sua. come un odore.

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