#050 un colore.

le mani che sognavano di toccare altre mani
gli occhi che sognavano di guardarla negli occhi
e la bocca di baciare labbra
e la pelle di sentirne il calore.

fu svegliato dal rumore che fanno le porte quando si chiudono.
e c'era questa musica, rimasta appesa tra le sue dita e il suo pensare a lei.
la stessa musica che poco prima sognava di suonare.
sognava poi un colore.




35 commenti:

  1. E' come quando lanci un sasso in uno stagno, per un attimo si creano delle increspature, ma poi pian piano tutto si rasserena.
    Certi colori hanno bisogno che tutti gli elementi siano al loro posto per emergere. E un rumore molesto può creare elementi di disturbo, ma solo finché non cessa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. parole preziose. hai ragione in tutto
      certi colori da soli non possono esistere se non in sogno.

      Elimina
  2. Come se dalla dimensione parallela del sogno qualche soffio ti fosse restato tra i capelli e resti ferma lì, per non guastare il momento (poi suona la sveglia e Buongiorno-è-la-realtà!)

    RispondiElimina
  3. Risposte
    1. beh, si, dormo pochissimo in queste notti. ho le allucinazioni. sogno. la cosa migliore sarebbe un sonno vero.

      Elimina
  4. noooo. va benissimo così. i sogni ci parlano

    RispondiElimina
  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. un commento eliminato dall'autore.
      mi ricorda l'ultimo teorema di fermat.
      la sua dimostrazione messa in calce e poi dimenticata.
      un lampo di lucidità.
      o forse era semplicemente. uno sbaglio.
      o forse le due cose insieme.

      Elimina

  6. sogno raramente.
    sia ad occhi chiusi che ad occhi aperti.
    ma quando sogno, sono grandissimi sogni.
    magnifici.

    ultimamente, dormire equivale a svenire e riprendere conoscenza con la sveglia.
    sto compensando quindi con i sogni ad occhi aperti...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. che tu fossi una sognatrice diurna era più che evidente.
      io parlo di sogni diversi, quelli che ti si caricano nel sangue e non ti mollano. che ti scorrono sotto la pelle e portano sangue rosso dai posti più bui e profondi fino ai confini più remoti delle tue mani.
      treni merci a vapore, di quelli che fischiano alla partenza.

      Elimina
  7. di quei sogni lì ne conto due, nell'anno trascorso.
    destabilizzanti.
    i sogni ad occhi aperti, almeno, riguardano solo me.
    e in questo momento lascio scorrere spago verso un po' di sano egoismo ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sono sogni? da come ne parli come parrebbe abbiano un volto, un nome.
      come distinguere il sogno ad occhi aperti dalla veglia ad occhi chiusi?
      forse lo si può fare solo dopo che è finito.
      inception. la trottola.

      Elimina
    2. si.
      hanno un volto e un nome.
      e tante altre cose.
      belle e brutte.

      mai visto inception, devo rimediare a questa lacuna? ;-)

      Elimina
    3. qualcuno qui ti direbbe senz'altro. io ti dico che se la sera in cui io ho visto inception tu guardavi il mare, allora quello che si è perso qualcosa sono io.
      comunque è un film attinente a questa cosa dei sogni.

      Elimina
  8. quanta delicatezza in questo blog che ho scorso stanotte tra sonno e veglia. scrivi benebene, sai.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. il che è più o meno quello che penso del tuo..
      con la differenza che tu ci metti il sole, la luce, la vita. il pane e i colori del mondo.
      io invece qui mi limito ad arredare istanti.
      e scommetto che i complimenti ti lasciano muta.. beh.. lasciano muto anche me..
      però mi hanno insegnato a ringraziare: grazie.

      Elimina
    2. arredare istanti, che bellezza. che difficile lavoro di cesello. ci torno, qui.

      Elimina
    3. lo chiami lavoro. è uno stato di necessità. è scavare parole in fondo ad un pozzo, passarle al setaccio in cerca di pagliuzze dorate. è il mio Klondike. ogni parola è preziosa, qui, ogni ritorno dona ulteriore senso. porta luce. quindi, si, torna e lascia tracce. serve ogni parola, qui.

      Elimina
  9. Sogni, sogni, sogni.... Il subconscio è il peggior nemico che possa mettercisi contro, un altro noi che ci urla in faccia ciò che non abbiamo il coraggio di vedere con gli occhi aperti. Capisco quei sogni, risplendono nel buio, reali fino a prova contraria.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. lo chiamiamo nemico.
      eppure certi sogni sono serviti a sbloccare la realtà. sono segnali luminosi che si accendono nella notte più profonda, e lasciano tracce. e avvallano decisioni a volte che non vorremmo prendere.
      forse è solo il modo che il destino ha scelto per indicarci la strada.

      Elimina
  10. ho sognato di tigri, che poi erano leonesse,
    fiera che placida...e fiera stava sul ballatoio di casa dei miei nonni.
    ho sognato di porte inconsistenti che perdevano pezzi,
    di brecce apertesi dal nulla nel tempo minimo necessario a volgere lo sguardo verso il pericolo. ma sarà poi un pericolo?
    e l'animale che mi porto dentro...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. vedo la savana. vedo la foresta. l'agguato, lo scatto, la corsa, il ghermire.
      il tutto in forma di necessità.
      porte sfondate da un vento assoluto che tutto spazza tranne l'essenziale.
      è nell'essenziale, il pericolo? è nell'animale che zitto di aggira sul fondo?

      Elimina
    2. o forse ci sentiamo in pericolo per quella paura fottuta di arrivare all'essenziale e non poter aver più scuse?!?

      Elimina
  11. viene da tornare a dormire con questi sogni qui...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ci sono persone che passano la vita a fuggire da questi sogni,
      ci sono persone che strutturano un pensiero complesso più del dovuto nel tentativo di contrastarli, nell'illusione di disinnescarli.
      non c'è molto da fare, però.
      l'unica via è accettarli e lasciarsi attraversare senza opporre resistenza, senza impuntamenti.
      usare il diaframma, insomma.

      Elimina
  12. Sognare, sognare... a volte svegliarsi e riprendere da dove si è interrotto quel filo che ci lega a un universo altro, a un mondo nei mondi che ci pulsano dentro e che a volte vorremmo non dover lasciare.
    Forse la vita è quel che succede tra una veglia e l'altra. Forse la vita è sogno e nostalgia di quel che non sappiamo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. per me è una forma di oscillazione attorno ad uno dei tanti modi che abbiamo per essere quello che siamo.
      possibilità da vagliare. varchi da sorvegliare. attimi da cogliere.
      il tutto molto al di sotto di una qualunque possibilità o volontà di messa a fuoco.

      Elimina
    2. Straordinariamente affascinante. Come le scarpette a punta che disegnano arabeschi nell'aria, nel tempo, nello sguardo di chi sa che quel che osserva è solo uno dei mondi/modi possibili.

      Elimina
    3. penso alla fatica. alle ore alla sbarra, ai piedi massacrati delle ballerine.
      tutto al fine di eseguire ogni gesto nell'unico modo che possa dirsi perfetto.
      salvo poi scoprire che quanto più pulito è il gesto tanto più precisa risulta l'emozione che esso suscita.

      Elimina
  13. Una gran voglia che ci prende di entrare in contatto con qualche altro e di saltellargli intorno sperando che si accorga di noi...
    e nell'attesa ci mettiamo a sognare. :-)
    http://specchio.ilcannocchiale.it

    RispondiElimina
  14. Sono sicura che ci si potrebbe guardare allo specchio, appena svegli, e ritrovarsi quel colore sulla faccia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. un colore che subito viene assorbito, attraverso i pori, e persiste per ore sotto le palpebre.
      per giorni.
      per settimane.

      Elimina