#034 Chlorine



non sono un pesce.
mi piace entrare in acqua con un tuffo e partire subito.
continuare a nuotare fino a quando i miei muscoli da non pesce capiscono che è qualcosa di diverso.
fino a quando il mio cuore da non pesce capisce che deve pompare in orizzontale.
e la mia schiena assume un assetto buono per l'acqua.
e il respiro resta l'unica cosa che mi tiene agganciato al cielo, un filo che non posso spezzare, non ancora.
inspirando ogni tre bracciate posso mantenere un gesto simmetrico.
destra, sotto, sinistra, sotto, destra, sotto, sinistra, sotto.. virata. e così via.
dopo le prime vasche prendo il ritmo, se non c'è traffico. 
e riparte il pensiero.
non un pensiero diverso, no. ogni volta riparte lo stesso pensiero esattamente dal punto in cui l'ho lasciato la volta prima. ma non è escluso dal mondo, anzi. ogni volta è aperto a quello che è accaduto nel frattempo: a quello che è accaduto in ogni mio posto, in ogni mio altrove, qui come nel mondo.
nell'acqua affiorano le cose, cambiano le luci, con il cloro che resetta l'olfatto e il filo del respiro che mi tiene appeso al mondo con i suoi nodi equidistanti, sinistra, sotto, destra.

molte delle cose scritte qui vengono da quel momento.
molte delle cose che lascio che mi accadano trovano senso in quel momento.
e quando qualcosa mi appare in sogno è come se mi apparisse mentre nuoto. 
e, quando esco, 
non sono un uomo.
balzo sulla terra e cammino subito.
continuo a fare cose fino a quando i miei muscoli, il cuore e la schiena capiscono che è qualcosa di diverso..

41 commenti:

  1. Immersa in tutto questo blu mi sento come un pesce, muta!

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    1. è quando siamo costretti al silenzio che i pensieri rompono le fila. che si mischiano con i ricordi, con i rimpianti e con i rimorsi. con le speranze, con il futuro.
      in tutto quel blu c'è molto di più che acqua e cloro, forse i pesci non sono davvero muti.
      ma ammutoliti.

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    2. forse i pesci hanno solo capito che in certi luoghi ed in certi momenti le parole non solo non servono, sono di impiccio.

      abbassa la tua voce per favor se vuoi sentire i battiti del tuo cuor
      (rivedo, correggo, ritaglio, ricucio, riadatto all'occorrenza)

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    3. sei un'artigiana della vita, cirin? cuci storie e scuci storie, le disassembli e destrutturi, metti insieme le tue a quelle degli altri, e dove c'è un dolore metti una toppo di futuro, e dove c'è un eccesso rammendi col silenzio.
      sei una sarta silenziosa ma che ha colori buoni, tra i suoi rocchetti.

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    4. .. pasticciona.
      io non so se c'è uno che ti ama, oggi.
      ma sono certo se esiste ti ama per questo.
      perché una cosa così o l'ami o ti fa scappare.

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    5. La seconda che hai detto:-D
      Però mi piacerebbe tanto se tu, quando hai tempo e voglia, mi spiegassi bene bene il concetto.chissà mai che imparo
      ;-)

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    6. io sono qui per imparare, dalle persone come te.
      ma relativamente a quel concetto mi sentirei di dire che essere come sei è una di quelle cose che alza l'asticella per tutti.
      ti renderà più difficile trovare quello giusto, ma quando lo troverai esserlo sarà proprio la tua carta vincente.

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  2. Immersa in tutto questo blu mi sento come un pesce, muta!

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  3. Immersa in tutto questo blu mi sento come un pesce, muta!

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  4. ho scritto un racconto che si intitola "cloro", quando ho letto questo ho sentito tump tump nel petto!

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    1. però faccelo leggere, che siamo curiosi. regala un tump tump anche a noi, dai.

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    2. scusa? perchè mai? trovo interessante che io e te abbiamo scritto qualcosa relativa all'acqua e al cloro, nonostante non ci conoscessimo. Il tump tump mi è stato dato sia dalle tue parole che dalla casualità, ma non so se con il mio te lo regalerò! :)

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    3. io nel frattempo ho avuto il momento per affacciarmi alla tua finestra ovale.
      e ho visto un mondo ovale in cui le domande e le risposte si inseguono, ed ogni volta che si acchiappano succede un tump. e ogni volta di un colore diverso.
      quindi tu non sai se.
      ma io so che. ;)

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    4. Allora CHE abbia inizio il gemellaggio! ;)

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    5. fu un giorno di festa, quello del gemellaggio.
      preparato, atteso da anni, atteso come si attendono le ultime occasioni, con trepidazione.
      le delegazioni si scambiarono gagliardetti, gonfaloni e pergamene fitte fitte di propositi per accordi commerciali e militari, con la banda che suonava a festa.
      fu celebrato anche un matrimonio tra il primogenito di una casata e la principessa dell'altra.
      e per finire grandi tornei con playstation3, Xbox e Nintendo Wii.

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    6. le majorettes non sono state invitate, vero?

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    7. le majorettes le porti tu, no?
      dai che mettiamo insieme una festa degna del miglior funerale di new orleans.

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    8. no senti, le majorettes le detesto! va bene la festa stile new orleans ma senza le tipe...la divisa da sola mi irrita, mi ricorda il circo, che odio...perché istigarmi all'omicidio?

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    9. beh, io non ce le avevo messe. ;)

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    10. va bene, visto che insisti allora le porto io e poi le uccido, così rendiamo tutto più pulp!

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    11. pare che se vieni baciato da una majorette diventi tu stesso una majorette alla prima luna nuova.
      pare che l'unico modo per uccidere una majorette sia infilzarle il cuore con il bastone, un'asta metallica a sezione circolare di lunghezza variabile tra i 50 e i 75 cm, alle cui estremità vi sono due pomelli in gomma: uno piccolo ("tip") ed uno grande ("ball") [cit. http://it.wikipedia.org/wiki/Majorette_(sport)].

      pare che la più grande sterminatrice di majorette fosse senza dubbio Lucilla Van Aalten, la cui figura ha peraltro ispirato un personaggio di fantasia, il cacciatore di vampiri Van Helsing.

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    12. pare da indagini recenti che se uccidi la capomazziera durante una notte di luna nuova, moriranno all'istante tutte le majorettes del globo
      pare che la suddetta abbia un nascondiglio che la renda invisibile
      pare che la Van Aalten stia sulle sue tracce

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    13. pare che la capomazziera non la puoi uccidere con un bastone, però.
      pare che la capomazziera possa essere uccisa solo da un rito speciale:
      una storia che parla dell'acqua, tre tump, e un po' di "cloro".

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    14. titoli di coda.
      una storia che finisce esattamente com'era iniziata.
      trama circolare? non esattamente: direi piuttosto "ovale".

      che dici la iscriviamo al grande concorso delle piccole storie ovali?

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    15. la trovo perfetta, però pensaci tu, io sono un disastro con tutto ciò che è burocratico! :)

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  5. Penso. Questa acqua, questa navigazione a vista, questo stare qui. Il posto senza odori. L'acqua, dove non arriva il profumo della vita dei terrestri. Penso. E' allora che può ripartire il pensiero?

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    1. c'è sempre un posto un po' più sotto. un po' più profondo. un po' più giù.
      dove gli odori della superficie non sanno arrivare.
      diluiti dalla profondità.
      spazzati dalle correnti.
      e così i suoni, e così la luce.
      riverberi e bagliori.
      e il pensiero che si risveglia, come fosse un capodoglio che apre gli occhi, quaggiù, a 2000 metri sotto a tutto.
      e, lento, riparte.

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  6. (distinguere profondità e abissi. restare dove arriva ancora luce. oppure no)

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    1. stabilire un criterio, applicarlo, e cercare di capire se abbia un senso.
      questo accade quando non c'è più luce.
      e quindi abissi.

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  7. L'acqua elimina il peso del corpo, ed ha lo stesso effetto sui pensieri che diventano leggeri leggeri leggeri sino a quanto purtroppo ci tocca uscire dalla piscina e tornare a viver sotto il pesante fardello della forza di gravità

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    1. pensieri leggeri che si formano in un fluido più denso e viscoso dell'aria.
      a volte accade che una bracciata un po' più potente ne causi il distacco dal corpo. e allora resti senza per un po', fino alla virata.
      e forse in quei momenti i tuoi pensieri disciolti in acqua si contaminano coi pensieri di altri.
      e quando li riprendi sono un po' più. un po' meno. insomma diversi.

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    2. Red dove sei? Sei giorni di assenza. Ingiustificata

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  8. Ci passo da giorni qui,
    volevo solo dirtelo..

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    1. passi. leggi. e non c'è molto da aggiungere. a me capita spesso. e spesso capita da te. su certi divano si sta bene in silenzio. in altri escono delle storie. va bene così.

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  9. Adoro l'acqua, adoro nuotare ma solo al mare. La piscina non non mi piace, non voglio sapere esattamente a quanti centimetri sono dal fondo. E' un piacere di cui per forza di cose posso godere solo in estate, ma del resto, se fosse li a disposizione sempre non ci sarebbe più il piacere dell'attesa. Il momento più bello... quando sono stremata, quando inizio a pensare che è ora di invertire la rotta e prima di farlo resto immobile a galla, sopra di me il cielo e la mente per pochi istanti libera dai pensieri.

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    1. vivessi al mare..
      forse sarebbe diverso.
      ma in fondo il contesto di richiamo è un altro. uno ancora più intimo e rinchiuso.
      forse non c'è tutto questo bisogno di vastità, sotto.
      e l'acqua che mi manca non è quella sotto di me, ma quella sopra di me.
      io lì dentro cerco e trovo un po' di abisso.
      ma resto appeso al respiro, che mi inchioda al cielo, volente o nolente.

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    2. Sopra preferisco l'aria e una coltre d'acqua sufficiente a lambire la pelle...

      Ho intuito il riflesso intimo e privato del tuo post, ma mi reputo troppo estranea per dire di più. Magari più in la, leggendo di più di te , i miei commenti andranno oltre la metafora.

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    3. quello che per te è "più in là".
      per me è "più a fondo".
      dentro e fuori la metafora, comunque aspetto, sono qui.
      leggi, chiedi, fai.

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