#007 oltre l'altrove.

lo so, è brutto e suona male.
oltre-ove. oltre l'altrove, ovvero un posto nuovo.
quando si vive come io sto vivendo si persegue l'accesso ad esperienze così diverse che diventa difficile raccontarle anche a se stessi.
e non parlo di omicidi efferati, di violenze, di traffico d'organi o di olgettine, no.
parlo di situazioni al limite che hanno la caratteristica di essere appena un passo prima del punto di non ritorno.
qualche anno fa non era così. volare a mille all'ora a dieci centimetri da terra ha tra le conseguenze probabili lo schianto.
hai mai grattato il muso sull'asfalto? il rumore dei denti sulla ghiaia, il sapore del tuo stesso sangue in bocca e le ossa che ti esplodono, sono cose che hai mai provato? io le ho provate.
ma sono qui, il che implica che non mi hanno ucciso, né tolto l'uso di quanto serve per arrivare a scrivere un post come questo.
oggi è diverso e ho i miei scudi:

il primo è nascondersi dietro la verità.
perché la verità spalma le colpe.

il secondo è la scelta dei compagni di viaggio.
che siano della tua stessa razza.

il terzo è, si, l'attitudine a cercare il cuore delle cose.
e a farne il centro di attrazione di tutto il tuo sentire.

negli ultimi anni questi tre ingredienti mi hanno salvato il culo più di una volta, posso dirlo.
i continui scartamenti della vita ti portano a chiederti per quale motivo ti sia concesso di essere ancora tra i normali: amici, abitudini, un rapporto stabile, un lavoro che ti piace e per cui di essere tagliato.
e ti porti un tagliente "finora" sospeso sulla testa appeso ad un filo di seta..

ma non è di questo che vorrei parlare, ma del fatto che nel momento esatto in cui decidi di raccontare tutto ad una persona, ad un blog tuo o non tuo, ad uno sconosciuto.. in quell'istante esatto sei già oltre.. 
oltre l'altrove di oggi.
e a quella stessa persona, a quello stesso luogo non racconterai la prossima.
inaffidabile? inarrestabile.
ed è un continuo lasciarsi storie alle spalle. sempre avanti. sempre oltre. oltre il prossimo altrove.
aprirei un blog al giorno. lo farò. o piuttosto comincerò a spargere su altri blog le mie parole. cercando e forse trovando corrispondenze che a quel punto varranno ben più di una scopata occasionale. 
parole che rispondono a parole che bussano.

comincio a sperare che tutto questo sia riconducibile ad un'orbita. che possa ritornare al punto di partenza. e, nel caso, di saperlo riconoscere. 







5 commenti:

  1. come avevi ragione, vecchio mio.
    ma quand'è che lo hai dimenticato?
    non ce ne facciamo nulla di questi sprazzi di lucidità.
    non ce ne facciamo proprio nulla.
    beh, almeno hai scritto.
    grazie.

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  2. "parole che rispondono a parole che bussano".

    A volte, succede. Da qualche parte, succede.

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    1. e succede che qualcuno attento capti il colloquio tra me e me.
      e non è mai qualcuno a caso.

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  3. "Non ti curar di loro ma guarda e passa".
    Ho associato le tue parole a questa frase.

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