#005 parlarsi addosso.

mi accorgo che non è sempre uguale, anzi.
quando scrivo di me, solo di me, sono più lucido.
quando cerco di infilarci altro (o altre persone..)  non lo sono, o almeno non nello stesso modo.
è come se cercassi in qualche modo di parlare non solo a me stesso, ma a qualcuno in particolare.
e allora è inevitabile.
alle parole scavate se ne aggiungono delle altre, ad annacquare, a diluire, ad addomesticare, a mediare.
e perdo il filo, poi lo ritrovo, poi lo arrangio poi lo riannodo.
alla fine non ho scritto quello che sono, ma un miscuglio di essere, voler essere e apparire.
farmene una colpa? no, nulla di volontario.
ma non è quello che voglio, qui.
quello che voglio qui è quello che tutti vogliono.
essere interessante per me prima che per gli altri,
essere interessante per le persone che reputo interessanti.
questo è un ponte, non è una vetrina.
questo posto è fatto per entrare in contatto e comunicare.
raccattare pezzi di me in giro per la rete e portarli qui,
e quando capita conoscere persone importanti.
come posso definire il termine "importanti"?
persone capaci di muovermi qualcosa dentro, capaci di stimolare la mia fantasia o uno a caso dei miei istinti.
nel migliore dei casi capaci di tirar fuori quello che ho di buono.
come certi film, certi libri o certa musica.
a volte l'effetto finale è proprio il contrario: il mio meglio risulta non solo invadente, ma nemmeno decente.
ma qui siamo lettere da mettere in fila  nella barra degli indirizzi o nella cartella dei preferiti.
o semplice spam.
nulla di più facile che evitarmi, per quanto questo possa per me risultare in qualche caso doloroso, a volte lacerante.
del resto quello che scrivo qui può essere letto potenzialmente da un sacco di gente.
e se mi stai leggendo è perché in qualche modo mi hai trovato.
oppure io ho trovato te e ti ho persuasa a passare.

mi piacerebbe potermi leggere senza aver scritto. da terzo. probabilmente vedrei cose di me che non mi piace affatto mostrare.




5 commenti:

  1. Caspita. Leggersi senza aver scritto. Sarebbe bello davvero. No. Più che bello, interessante.

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  2. credo che l'autore intendesse dire leggere di se stessi nelle parole di un altro. o forse no. boh.
    ma forse non ha mai riflettuto sul fatto che qua funziona sempre così.
    che ogni volta è semplicemente un riconoscersi in altri altrove, e, nel migliore dei casi, arrivare a stupirsene.
    ma lo so che avevi capito.

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  3. Sorrido e annuisco. :D
    Scusa. Io davvero non posso farne a meno, di scrivere cazzate.
    Ma lo so che l'avevi capito.
    O no?

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    1. adesso.
      adesso comincio a capirlo.
      meno male che sono sveglio.

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  4. In realtà tu leggi da "terzo" quando leggi un commento. Perché in esso tu trovi il sentire di un'altra persona, la lettura che essa dà di ciò che può vedere di te e quello che leggi in queste parole nuove potrebbe pure non piacerti.

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