#001 il blog orizzontale

domenica 22 luglio 2012

un blog ha un problema di base.
la sequenzialità.
se penso a me, alla rappresentazione che posso dare di me stesso in questo posto, penso a a mille storie di me che si stanno raccontando contemporaneamente.
nulla a che vedere con la possibilità di raccontare qualcosa di anche minimamente esaustivo se devo concentrare tutto nella polaroid di un post. parlo di una cosa. e tutte le altre?
farò una cosa diversa.
prendo un filo, lo tendo da un punto all'altro di quello che sono e ci appendo tante foto.
quelle saranno i post.
ma saranno posti che non chiuderò.
saranno solo i capitoli di quello che avrò da dire, e li aggiusterò, allungherò, taglierò poterò a seconda del momento e del mood.
polaroid che continuano a svilupparsi e che inseguono il presente.
semplice.
semplice.

ripartirò da qui. devo cercare i capitoli.



12 commenti:

  1. bella l'immagine del filo, proprio bella.

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  2. ed è quello che sta succedendo, in una variante imprevista, però:
    ogni post cresce attraverso i commenti, non vi è necessità alcuna di modificarne il testo. è una pianta che cresce, mette nuovi germogli e cambia forma e altezza e intensità.
    questa cosa ha sorpreso anche me. :)

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  3. questo è il tuo primo blog?

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    1. c'erano scritti sparsi. privati.
      quindi si. la condivisione parte da qui.

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    2. allora capisco il tuo stupore riguardo alla crescita dei post.

      è questo che cambia tra un diario personale e un blog, l'espansione.
      la stessa differenza che cambia tra il giocare con i soldatini o giocare a risiko, no?

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    3. eppure qui vedo decine di blog e non a tutti capita questo.
      in molti la scia di commenti diviene in fretta un esserci annacquato e perlopiù ammiccante.
      ma forse dipende strettamente dal tono originario dei post.
      o forse è fortuna. la fortuna di risultare interessanti a persone che riteniamo interessanti.

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  4. un po' dipende anche dal tempo. all'inizio si è tutti interessanti, poi ci si abitua e si comincia a scremare.
    per quelli veramente interessanti, invece, l'attrazione aumenta.

    non mi riferisco a te nè a nessun altro, è solo esperienza pregressa. magari neanche più valida, chissà.
    insomma, tempo fa funzionava anche così, ecco.

    comunque un po' di culo ci vuole sempre e 'sto giro - ci pensavo proprio due giorni fa - mi sta andando di lusso quanto ad incontri. è anche vero, però, che faccio confronti con un'epoca prefacebook, quando era il blog ad andare di moda e l'interessante era molto più annacquato. e difficile da trovare.
    insomma, ho sonno, mal di gola e ho probabilmente ho messo troppa tequila nel cointreau quindi è meglio che ti saluti qui. il resto un altro giorno.

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    1. insomma, io me ne sto qua con questa tizia incontrata ieri che beve tequila e cointreau e gira in motorino sotto la tempesta, una tizia piena di cicatrici che, leggo, vengono da un perenne corpo a corpo con la vita. il bello è che è lei che dice a me che si fanno incontri interessanti. ;)

      Non conosco il mondo del blog, sono nuovo, pochi mesi.
      Il piccolo pezzo di verità che mi sembra di vedere mi racconta che ogni persona è interessante, sotto qualche punto di vista. quello che si può fare è cercare quali siano le cose che ci interessano veramente e col tempo limitarci a quelle.
      l'alternativa è la dispersione. tempo, parole, energie.
      la possibilità di entrare e condividere le parole degli altri e con altri è per me oggi una formidabile occasione. nuovi flussi, nuovi termini, percorsi diversi dai miei.
      sono nuovo, qui. resterò finché mi parrà di essere nuovo.
      ho sempre fatto così.
      ma non ora. ora c'è molto da imparare, qui, per me.
      aspetto il resto. qui o altrove. :)

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  5. c'era anche dello sciroppo di granatina, mica solo tequila e cointreau...
    a presto, qui o altrove.

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    1. avrei dovuto saperlo. non poteva non esserci. la granatina.
      c'è sempre la granatina, da qualche parte, quando succedono cose interessanti.

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  6. prima di partire per l'africa, la sera del saluto, abbiamo voluto fare una polaroid delle amiche-care-galline che ho portato via con me. quando la guardo c'è dentro il mondo, c'è dentro una vita e fili di altre vite che si intrecciano. L'hai mai notato, le polaroid si prestano a far pensieri, a sbucare improvvise quando uno meno se lo aspetta. Ecco io son qui adesso. Prontivia.

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  7. era tra quelle ancora bianche. la carta lucidochimica quando ancora non si svela.
    pian piano affiora qualcosa. parrebbe una bicicletta. strano, in questi posti pieni di salite.
    gamba forte, si vede.
    ecco tu sei qui adesso. ma la polaroid che ti sta svelando era qui da prima, attendeva solo la giusta reazione.
    l'enzima, dunque eri tu.

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